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Champions, il Napoli stecca la prima: Reina e Hamsik flop. Mertens, peccato tenerlo fuori

La Champions League azzurra non inizia nel migliore dei modi. Gli uomini di Sarri, infatti, nella poco propizia terra ucraina (solo 1 vittoria e 3 sconfitte in 4 gare totali) rimediano un deludente 2-1. Affondato dai colpi di Taison e Ferrerya e dai madornali errori di Reina, ecco top e flop della sfida del Metalist Stadium.
A cura di Salvatore Parente
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Nell’autentico spareggio, faccia a faccia fra le squadre più accreditate al ruolo di anti-Manchester City di stasera, il Napoli di Sarri, proseguendo sull’onda lunga di un gioco non più bello ed esaltante come alcune settimane fa, smarrisce tutte le certezze faticosamente costruite e perde per 2-1 al Metalist Stadium. Una sconfitta pesante a cui va posto immediato rimedio fra due settimane al San Paolo contro il Feyenoord e che ha bisogno di una pronta risposta dei suoi uomini migliori. Dalle papere di Reina al grande assente Hamsik, ecco top e flop della terribile serata ucraina.

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Le colpe di Sarri, in campo non c'era la migliore formazione

Buona parte delle colpe della squadra azzurra vanno addebitate a mister Sarri. Uno di quelli che ha goduto di ampi elogi in questi mesi ma che, stasera, al di là della dietrologia, ha steccato calorosamente l'undici titolare. È vero, non possono giocare sempre gli stessi, il calendario, specie in ottobre, non è clemente ma, con un Hamsik così ed un Allan in piena forma, privarsi di Mertens davanti e del brasiliano sulla mediana è sembrata una soluzione, da subito, errata. Sia per l'incapacità di Zielinski nel coprire, correre dietro l'avversario, in definitiva nella fase di interdizione sia per l'abitudine dei partenopei di giocare con il belga, in luogo del polacco Milik, lì davanti. Il tempo, il luogo ed il contesto per un turnover, in zone sensibili del campo come queste, non era quello della Champions League.

I Top del Metalist Stadium

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Taison gol e corsa, trequartista extra lusso

L’ex Metalist Kharkiv, peraltro ispirato dal suo vecchio impianto di casa del Metalist Stadium dove si disputava la gara di stasera (300 km da Donetsk), Taison, fra i protagonisti più attesi della vigilia, non ha deluso le aspettative. Posto nel tridentazo immediatamente dietro la punta argentina Ferreyra, infatti, l’ex Internacional è stata una autentica spina nel fianco della retroguardia partenopea. Prezioso in fase passiva con un pressing asfissiante sul playmaker avversario Diawara, suoi alcuni intercetti nei pressi della 16 metri che lo hanno portato anche a tu per tu con Reina, e pericoloso incursore sulla trequarti è riuscito a far male, eccome, al Napoli. Al 15’, difatti, su suggerimento interno di Srna e sponda di fino di Ferreyra, Taison dal limite dell’area dribbla, anche fortunosamente Zielinski, e con un beffardo tocco di punta batte sul tempo Reina e sigla la rete del momentaneo 1-0. Il resto del match prosegue come proprio non ti aspetti con il carioca di Pelotas sì a illuminare il gioco ma anche a dare una mano, e pure grossa, in fase di non possesso. Indispensabile.

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Ferreyra spina nel fianco

Ritornato due anni fa in Ucraina per vestire i panni della punta attorno a cui sviluppare la manovra dei Pitmen Ferreyra, la punta argentina, ha fatto letteralmente ammattire la retroguardia azzurra. Al di là del gol, che pure qualifica una sfida giocata alla grande, l’ex Newcastle ha fatto a sportellate con chiunque mettendo il poderoso fisico ed il suo atletismo al servizio della squadra e dei suoi compagni. Il numero #19 arancione, infatti, fa reparto da solo, lotta, fa salire il tridente smart alle sue spalle e propizia con le sue sponde la azioni migliori dello Shakhtar. Il tutto, con un apporto costante in fase di pressing, in collaborazione con Taison, su Diawara. All’81, per finire, prende anche un palo svettando in area su corner di Srna. Eroico.

Le statistiche di Shakhtar-Napoli (Sofascore.com)
Le statistiche di Shakhtar-Napoli (Sofascore.com)

Mertens, l’ultimo a mollare

Questa serata, qualora ce ne fosse stato ancora il bisogno, ha confermato una comune sensazione: il Napoli non può, in questo momento storico, fare a meno di Dries Mertens. Il folletto belga, lasciato fuori per scelta tattica all’inizio del match, infatti, entrato quando la gara era piuttosto compromessa, ha dato una svolta, sia pure non bastevole per agguantare il pari, ai suoi con tante giocate da campione ed un rigore, poi trasformato da Milik, che ha riaperto la contesa. Taglia, si fa vedere, chiede palla e, da Masaniello partenopeo, si carica la squadra sulle spalle in cerca di un disperato pareggio che potesse evitare al Napoli una sconfitta che mancava proprio dall’ultima serata europea contro il Real Madrid. Eppure, il volto della realtà assume lineamenti non proprio piacevoli. Saetta imprendibile.

https://www.youtube.com/watch?v=H_Zv45Q8q5M

Flop, male Hamsik

Hamsik, la maledizione di D10S

Il capitano azzurro, un po’ come una sorta di strano sortilegio, si è fermato a -2 dal record all time di segnature di Diego Armando Maradona. Da lì in poi, segnatamente, dal 28 maggio scorso, data dell’ultima rete dello slovacco in azzurro, il numero #17, appunto come uno strano maleficio, si è fermato. Anche stasera, come ormai da tanto, troppo tempo (lo stesso Sarri ha ammesso che il suo calciatore non è al top della condizione) accade il ragazzo, la colonna del Napoli non è stata in grado di dare il suo contributo con diversi errori in appoggio, dribbling non riusciti e finanche passaggi che hanno favorito gli avversari in maglia arancio, vedi la conclusione neutralizzata da Reina del brasiliano Taison.

Le statistiche di Hamsik (Sofascore.com)
Le statistiche di Hamsik (Sofascore.com)

Una prestazione, ancora una volta in questa stagione, da dimenticare con il suo primo tifoso, Sarri, costretto poi a sostituirlo nel corso dei secondi 45’ di gioco. Poeta maledetto.

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Milik ancora fuori dagli schemi, il gol non lo salva

Sarà pure abile ed arruolabile, sarà pure, come lui stesso ha dichiarato, al 100% della forma ma Milik è stato protagonista di una gara davvero negativa. Il polacco, infatti, non riesce ad entrare negli ormai variati meccanismi offensivi della squadra con azioni che non lo vedono mai come punto di riferimento della trame, peraltro poche, d’attacco azzurre. E solo il 2-0 di Ferreyra gli evita una prevedibile sostituzione con Mertens entrato in luogo di Hamsik a sostegno proprio del numero #99. Numero #99 che però, almeno in termini di realizzazioni personali, proprio come un anno fa, quando il 13 settembre 2016 piegava la resistenza della Dinamo Kiev con una fantastica doppietta, si concede il bis, su dischetto in terra ucraina. All’82’ a conferma di una gara priva di redenzione, si mangia la rete del pari davanti a Pyatov su sontuoso assist di Insigne. Male ma non malissimo.

Reina ancora incerto, grosse responsabilità sui gol

Alcune recenti parate, non ultima quella di domenica sera su punizione di Verdi, avevano fatto pensare al ritorno, poderoso, in grande stile, di Pepe Reina. E invece, la serataccia azzurra viene determinata, in maniera chiara, limpida e netta, dall’ex estremo difensore del Liverpool responsabile in entrambi i gol. Nel primo, il numero #25 non riesce ad intercettare un velenoso ma lento tiro mancino di Taison. Nel secondo, sbaglia clamorosamente i tempi dell’uscita favorendo Ferreyra che, incredulo e felice, spinge in rete il pallone del 2-0. Una gara, decisamente, da dimenticare. Disorientato.

Formazione e voti di Shakhtar (Sofascore.com)
Formazione e voti di Shakhtar (Sofascore.com)

Tabellino e voti, sugli scudi Ferreyra, bene Mertens

Shakhtar Donetsk (4-2-3-1) Pyatov 6; Srna 6, Rakistkiy 6.5, Ordets 6 (Dal 90’ Khocholava), Ismaily 6; Fred 6.5, Stepanenko 6; Bernard 6, Taison 6, Marlos 6 (dal 77’ Kovalenko); Facundo Ferreyra 7 (Dal 88’ Dentinho). A disposizione: Shevchenko; Azevedo, Khotchlova, Butko, Kovalenko, Dentinho, Alan Patrick. Indisponibili: Kryvstov, Malyshev. Allenatore Paulo Fonseca 7

Napoli (4-3-3) Reina 4; Hysaj 5, Albiol 5, Koulibaly 5, Ghoulam 5.5; Zielinski 5 (Dal 67’ Allan 6), Diawara 5, Hamsik 4.5 (Dal 60’ Mertens 7); Insigne 5.5, Milik 5.5, Callejon 5. A disposizione: Sepe; Maggio, Maksimovic, Rog, Jorginho, Allan, Mertens. Indisponibili: Chiriches. Allenatore Maurizio Sarri 5

Arbitro e assistenti

Felix Zwayer (GER) 41 gare Uefa e 10 di Champions League, 0.11 cartellini rossi a partita e 4.56 gialli per match. Assistenti arbitrali: Thorsten Schiffner (GER), Marco Achmüller (GER) Assistenti addizionali: Daniel Siebert (GER), Sascha Stegemann (GER) Quarto uomo: Rafael Foltyn (GER) Stadio: Metalist Stadium di Kharkiv a 300 km da Donetsk

Precedenti

-Lo Shakhtar ha ottenuto contro squadre italiane, su 18 gare totali, 4 successi, 2 pareggi e 12 sconfitte con 34 reti subite e 14 a referto. L’ultimo incrocio con una compagine del nostro Paese nella fase a Gironi della Champions League 2012/13 con uno 0-1 casalingo (Autogol di Kucher) contro la Juventus.

-Il Napoli, invece, in 6 sfide complessive contro compagini ucraine ha rimediato 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte con 8 gol fatti ed altrettanti subiti. Ultimo confronto il 23 novembre del 2016 a Napoli contro la Dinamo Kiev con risultato di 0-0.

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