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Il gol in Serie A non è mai stato così giovane

Da 10 anni a questa parte la Serie A non registrava una media così bassa di marcatori nella prima giornata: 26,31 anni. Grazie alle reti di Coutinho, Lopez, Immobile, Merkel e alla doppietta di Jovetic. Una ‘green way’ che sta già ricambiando e che potrebbe permettere ai nostri di club di costruite progetti a lunga scadenza.
A cura di Alessio Pediglieri
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gol giovani serie A

La prima giornata di Serie A si è consumata senza grandi polemiche, con alcune sorprese, qualche conferma e parecchie novità. Tra queste, spicca senza dubbio un campionato senza nomi di grido, tanti esordienti e moltissimi giovani. Proprio la ‘green way' è – insieme agli arbitri di linea e ad una panchina ‘lunga' – la principale ‘attrazione' del ‘circo calcistico' nostrano, meno interessante rispetto al passato ma anche con alcuni spunti da tenere sott'occhio per una nuova era in cui i club guardando con sempre maggior fiducia alle giovani speranze. Non è un caso – e non dev'esserlo – che il Milan in queste ore abbia ingaggiato un 17enne, Niang dal Caen e si stia interessando ad altri due ‘baby' come Bendtner  (classe 88) e Bojan (classe 90).

L'era del green gol – E proprio al debutto del 25-26 agosto i giovani sono stati i protagonisti, titolari in varie squadre e a segno in molte delle gare in tabellone, tanto da aver inserito la prima giornata di campionato nel ‘guinness‘ dei primati della Serie A, abbassando le statistiche.
Se la rete più bella della prima giornata  è quella del ‘veterano' Osvaldo (classe '86), in rovesciata, in gol sono andati promettenti ventenni per una media di 26,31 anni, la più bassa da dieci anni a questa parte. Solo nella stagione 2001-2002 alla prima di campionato la media era ancora più bassa, abbassandosi sotto i 26 anni (25,90). E non erano giovani di secondo piano, anzi. I nomi portati sulle spalle hanno poi segnato una carriera di gran prestigio.
Stiamo parlando di David Trezeguet, che all'epoca aveva 23 anni come il giovane Perrotta, di Andrji Shevchenko, 24 anni, e poi di Chevanton, Kallon, Matuzalem freschi ventunenni.
Oggi i giovani fenomeni a segno al debutto si chiamano Lopez, Coutinho, Merkel, Jovetic, Immobile. Tutti talenti in fase di crescita e – probabilmente – sulla rampa di lancio della notorietà. Il piccolo brasiliano nerazzurro è di certo tra le note più positive dell'Inter di Stramaccioni. Prelevato tre anni fa dal Sudamerica sembra che sia arrivato il momento del vero salto di qualità dopo una stagione più che positiva a maturare in prestito all'Espanyol (dove è finito anche l'altro promettentissimo attaccante interista Longo). La pre-stagione ha visto il piccolo Philippe (171 centimetri per 72 chili) protagonista nelle fila nerazzurre mietendo consensi e convincendo sempre più tecnico e dirigenza tanto da opporsi a qualsiasi scambio di mercato come contropartita tecnica. in questo senso, prima l'Udinese (che ha rimediato sul giovane Faraoni) poi il Genoa (che l'aveva inserito nell'affare Gilardino) hanno dovuto rinunciarci.

gol giovani serie a coutinho

Coutinho e Lopez, baby sudamericani – A Pescara, Coutinho non è partito tra i titolari, è entrato nella ripresa quando la gara era già incanalata verso il successo interista ma ha lasciato comunque il segno: su assist al bacio di Milito, il guizzante brasiliano ha siglato il definitivo 3-0 nerazzurro che lo dovrebbe proiettare nell'undici di partenza della prima dell'Inter a San Siro, al rientro dalla pausa, contro la Roma.
E proprio la Roma deve dire grazie ad un giovanissimo se al debutto dell'Olimpico non abbia subito una clamorosa sconfitta per merito di un ottimo Catania.
Nicolás Federico López Alonso, noto come Nico López, classe 1993, di origini uruguaiane ma cresciuto calcisticamente nelle giovanili giallorosse ha infatti segnato la rete del definitivo 2-2 tra Roma e Catania, entrando nel tabellino dei marcatori a soli 18 anni e al debutto assoluto in prima squadra. Come Coutinho, Zeman non l'ha schierato tra i titolari ma se ne è servito nei minuti conclusivi di un match che sembrava compromesso: fiducia e speranza ben riposta dal tecnico boemo che con i giovani ha sempre avuto un feeling particolare. Ma con ‘Nico' Lopez era abbastanza facile, bastava guardare lo score dell'ultima stagione in Primavera: 15 gol in 12 partite partendo dalla panchina.
Il pericolo adesso è che non si monti subito la testa e che resti a disposizione di una squadra in cui troverà spesso la possibilità di giocare: Zeman è una garanzia di serietà e di sacrificio e se il giovane ragazzo saprà far di necessità virtù se ne sentirà ancora parlare e a lungo.

gol giovani serie a immobile

Giovani made in Italy: Immobile – Non giovanissimo come Lopez ma ugualmente talentuoso è anche Ciro Immobile, un recente passato glorioso in serie B con la squadra del Pescara in cui ha contribuito a suon di gol alla promozione in massima serie e rientrato in ‘casa base‘ al Genoa di Preziosi che ha fatto il diavolo a quattro per riuscire a trattenerlo. In orbita Juventus, il giovane napoletano di Torre Annunziata, classe 1990, avrà con la maglia del Grifone l'occasione più ghiotta per mettersi in mostra spesso e volentieri.
Senza più Palacio e con un Gilardino mai convincente, lo spazio in attacco c'è e tanto e se Immobile si ritroverà ancora puntuale con il gol, sarà difficile togliergli da dosso la maglia rossoblù. Un compito che potrebbe risultare ancor più semplice del previsto se si considera il fiuto sottoporta di questo classico bomber dal fisico possente e dagli entrambi i piedi buoni: in Serie B l'anno passato ha timbrato il cartellino 28 volte in 37 incontri. Se il buon giorno si vede dal mattino, con il 2-0 del Genoa sul Cagliari che porta la firma di Immobile, la serie A, il Genoa – ma soprattutto la Nazionale di un Prendelli sempre attento ai giovani – hanno trovato l'uomo giusto capace di diventare un ‘crack'.

gol giovani serie a jovetic

L'irresistibile Jo-Jo – Di qualche mese più ‘anziano' di Immobile ma altro talento assoluto presente in Serie A, è Stevan Jovetic, per tutti ‘Jo-Jo', virtuoso attaccante in forza alla Viola di Montella e oggetto del desiderio di mezza Europa. A segno con una doppietta nel 2-1 della Fiorentina sull'Udinese, il serbo ha ripreso da dove si era fermato: dal gol. Che Jovetic sia un giovane fenomeno lo sanno tutti e i numeri parlano per lui. Nato calcisticamente nelle fila della squadra di casa, il Partizan ha bruciato tutte le tappe venendo ingaggiato nel 2008 dalla Fiorentina per inserirlo in prima squadra. Trequartista naturale ma all'occorrenza seconda punta o esterno di sinistra, ‘Jo-jo' è un giocatore in costante ascesa il cui potenziale non è ancora espresso interamente. L'ultima stagione in viola ha segnato il suo record personale in serie : 14 centri in 27 gare, e la doppietta di sabato lascia intravvedere che – al lordo di infortuni – può solamente migliorare.
Resta un solo interrogativo: se giocherà ancora per la Fiorentina o se Della Valle cederà alle lusinghe e ai milioni della Juventus. Tra presidenza e giocatore c'è un ‘gentlemen agreement' per cui – di fronte ad una offerta non inferiore ai 30 milioni – il serbo si riterrebbe libero di accettare e il presidente a cederlo. Eppure, mentre si vocifera di una offerta bianconera per Jovetic proprio su queste cifre, gli ultimi ‘rumors' danno il giocatore comunque in viola. Dopotutto, Della Valle  resistito in questi mesi alle richieste pressanti di top-club europei, in primis il Manchester City di Mancini, e quindi la sensazione è che non si vorrà privare di un giocatore al centro del nuovo progetto tecnico nato attorno all'ingaggio in panchina di Vincenzo Montella.

Merkel e i suoi fratelli – In ultimo, tra i giovani marcatori alla prima di Serie A, una nota di merito anche a Alexander Merkel, centrocampista di origini kazake, naturalizzato tedesco e in forze al Genoa dopo una parentesi non positivissima al Milan. Il biondo centrale ha aperto le marcature rossoblù contro il Cagliari partendo dalla formazione titolare messa in campo da De Canio, dimostrandosi un perno interessante e – finalmente – maturo per la prima squadra. Al contrario dei sopracitati attaccanti, Merkel non è un vero e proprio ‘fenomeno‘ in senso stretto, ma pur sempre un ottimo giocatore in prospettiva. Dall'alto dei suoi soli 20 anni può vantare già la terza stagione in Serie A e ha contribuito con la sua realizzazione all'abbassamento della media dei gol realizzati alla prima giornata.
Proprio Merkel è infatti l'esempio più evidente di come si debba insistere e puntare sui giovani calciatori senza per forza cederli all'estero o relegarli in Primavera o in forzate stagioni in serie cadette. Anche grazie a lui, la ‘linea verde' del nostro campionato si è arricchita di talento e qualità. Rispetto alla stagione passata, la nostra Serie A si è ringiovanita di 2 anni e mezzo facendo partire molti ‘senatori' al di là degli anni.
Una scelta che ha pagato per i primi  90 minuti di gioco e che – se perseguita nel tempo – non mancherà di ripagare l'intero movimento bisognoso di rinascere dal fondo per tornare ad essere competitivo su scala internazionale.

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