Il calcio, Ligabue, i viaggi, l’amore per Francesca: Ciao ‘Asto’, dio quanto ci manchi
La scomparsa prematura e tragica di Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato senza vita nella sua camera d’albergo che ospitava il ritiro della squadra viola in attesa di giocare contro l’Udinese di Oddo, domenica scorsa, ci ha sconvolto e continua a sembrarci irreale. Un ragazzo solare, simpatico, un calciatore dalle mille qualità. Un amico e soprattutto un padre innamorato delle sue due donne: Francesca e la piccola Vittoria. Moglie e figlia, di soli 2 anni, di un calciatore che, tramite i tanti messaggi che in queste ore stanno inondando i social per ricordare Astori, fanno emergere un profilo caratteriale che forse neanche noi ci aspettavamo.
Sempre molto costante nel suo lavoro, in quest’annata con la Fiorentina aveva deciso di sposare la causa viola per sempre, esprimendo la ferma volontà di voler chiudere la carriera in Toscana, regione che ha accolto la sua famiglia, la sua Francesca e l’amata principessa Vittoria che compariva, sulle foto su Instagram, sempre molto felice e serena tra le braccia dei propri genitori. Una coppia bella, felice che non meritava di vivere questo dolore così forte. E allora conosciamo meglio Davide attraverso 5 curiosità e aneddoti che riguardando la vita e la carriera di un ragazzo volato in cielo troppo presto.
- Uno dei calciatori più presenti in campo della stagione in corso
- Cagliari: la sua seconda famiglia e quel suo record personale
- Professionale ma col sorriso, anche in partitella
- Il ‘Tedesco’ di Allegri e l’amore per Ligabue, Francesca e l’architettura
- A una festa di compleanno la freccia di Cupido
- La passione per Masterchef e per i film svelata da Saponara
Uno dei calciatori più presenti in campo della stagione in corso
Tanti calciatori, all’interno dei propri messaggi di cordoglio nei confronti di Astori e di vicinanza verso la sua famiglia, hanno parlato di un calciatore sempre molto attento in campo e professionale quanto basta per poter rappresentare al meglio quella squadra, la Fiorentina, che l’ha accolto benissimo, da capitano, ammirandolo per la scelta di non abbandonare il club in un momento di cambiamento totale della rosa dopo l’addio dei tanti senatori. Astori non ha mai dubitato del progetto e forte della fiducia di Pioli, è sceso sempre in campo con grande determinazione e tenacia mostrando sempre quella carica da leader che l’ha sempre contraddistinto.
Una stagione all’insegna della continuità la sua. Nelle 26 giornate di campionato giocate, Astori è stato sempre titolare giocando 90’ tutte le partite prima alla 20esima, salvo poi essere squalificato contro la Sampdoria alla 21esima. Per il resto sempre in campo in una stagione che l’ha visto realizzare anche un gol, quello contro il Verona alla terza di Serie A e un assist per Biraghi nell’ultimo successo viola contro il Chievo prima della tragedia di Udine.
Cagliari: la sua seconda famiglia e quel suo record personale
Oltre alle presenze i Serie A, le esperienze importanti con Roma e Fiorentina, il punto cruciale della carriera di Astori, è stato proprio quel Cagliari che lo aveva accolto per fargli spiccare il volo nel grande calcio. Numeri e prestazioni che in Sardegna gli consentirono di approdare anche in Nazionale con cui Astori ha conquistato un bronzo nella Confederations Cup del 2013 in Brasile. Una Nazionale conquistata già nell’agosto del 2010 sotto la direzione di Cesare Prandelli. L’esordio sul campo avvenne invece 29 marzo 2011, a 24 anni, nell’amichevole vinta dall’Italia 2-0 sull’Ucraina, in cui poi fu anche espulso nel secondo tempo.
Con la maglia azzurra 14 presenze e un gol, proprio nella partita che valse la medaglia di bronzo in Confederations nella finale terzo posto contro l’Uruguay. Un gol che è ancora rimasto nella storia, poiché rappresenta, ancora oggi, il primo gol di un giocatore del Cagliari in nazionale dopo 40 anni dall'ultimo siglato da Riva nel 1973 alla Svizzera. Un’impronta pesante per Davide, che rimarrà ancora impressa per tanto nei cuori dei tifosi sardi.
Professionale ma col sorriso, anche in partitella
C’è chi ha raccontato di un ragazzo sempre molto sorridente e che viveva con molta tranquillità ogni attimo di quel mondo del calcio che l’ha sempre appassionato. Professionista serio, anche quando c’era da metterci la faccia durante i momenti difficili della squadra viola che quest’anno, con il suo Davide in prima fila, ha ascoltato le parole dei tifosi viola che parlarono con la squadra durante una seduta d’allenamento, raccontando di un Astori sempre con lo sguardo alto e serio nell’ascoltare le ragioni di quell’incontro da parte della sua tifoseria. Scherzoso, solare e divertente, ma quando c’era da giocare una partitella in famiglia, non si tirava di certo indietro.
"Quando dopo l'allenamento capitavano delle partitelle, anche con mister Allegri, nessuno voleva giocare contro Astori, sempre molto serio. In difesa era tostissimo e i giocatori più tecnici, compreso me, cercavano sempre di evitarlo”. Sono state queste le parole del brasiliano Jeda, suo ex compagno di squadra al Cagliari, che mettono in luce un aneddoto particolare di questo ragazzo che man mano che passano le ore, i minuti e i secondi, tramite le testimonianze di amici, conoscenti e compagni di squadra, fanno emergere il profilo di un ragazzo ancor più speciale di quanto l’avessimo conosciuto noi sul rettangolo verde.
Il ‘Tedesco’ di Allegri e l’amore per Ligabue, Francesca e l’architettura
Determinato e ironico, su Instagram si presentava come ‘calciatore nel tempo libero. “Sono un calciatore per hobby” diceva infatti Astori. Amava il suo lavoro, certo, ma aveva anche tante altre passioni. Allegri, che l’ha allenato al Cagliari, lo chiamava il ‘Tedesco’, per la grande applicazione che metteva in ogni allenamento. La sua grande passione, dicevamo, era l’architettura, nello specifico il design. Non era inusuale vederlo con sottobraccio riviste di arredamento, o scoprirlo in qualche mostra di design moderno. Amava le canzoni di Luciano Ligabue, aveva scelto il numero 13 per omaggiare il suo idolo, Alessandro Nesta e perché, diceva, “quel numero mi porta fortuna”.
A una festa di compleanno la freccia di Cupido
Ma la vera svolta della sua vita arriva nel 2013 quando conosce Francesca Fioretti, ex modella, un passato in tv fra Grande Fratello e Pechino Express. Si incontrano ad una festa di compleanno di un amico in comune, lei era appena tornata da un viaggio nel Sud Est asiatico. Lui l’aggancia con la scusa di saperne di più. La passione per i viaggi li accomuna. Iniziano a frequentarsi e la storia d’amore decolla e diventa ancor più intensa anche grazie alla nascita della piccola Vittoria.
Mamma a tempo pieno, addio alla tv
"Faccio la mamma a tempo pieno, da noi niente tate", aveva ammesso Francesca, 33 anni, dopo la decisione di abbandonare il mondo dello spettacolo per pensare esclusivamente alla famiglia. Originaria di Maddaloni, in provincia di Caserta, ma viveva a Marano di Napoli, la Fioretti era stata modella e aveva partecipato ai reality.
La passione per Masterchef e per i film svelata da Saponara
Tra i tanti messaggi che hanno riempito le pagine social, tanti sono stati i calciatori che hanno espresso un pensiero, una frase, raccontando un aneddoto, un ricordo su Davide. Uno su tutti, quello scritto nella giornata di lunedì da Riccardo Saponara, suo compagno alla Fiorentina, che lo ha invitato ad uscire da quella stanza d’albergo e ad andarsi ad allenare alla ripresa per preparare la prossima gara di campionato al ‘Franchi’.
All’interno di questo intenso e commovente messaggio, Saponara parla di un Davide, che così come lui e altri compagni di squadra, spesso in ritiro, si divertivano a guardarsi le puntate di Masterchef o anche analizzare insieme i nuovi film usciti al cinema, specificando come non avessero ancora finito di vedere ‘La La Land’. Il divertimento di giocare alla Play Station poi, uno degli ultimi momenti di svago di Davide in questa vita, prima di chiudere gli occhi e andare a guardare tutti dall’alto e continuare a tifare Fiorentina con quella numero 13 sulle spalle e quella fascia da capitano sul braccio che l’hanno reso il simbolo della rinascita viola.