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I 5 migliori bomber d’Italia nel 2017: Immobile schianta tutti, Mertens secondo

Da Ciro Immobile a Gonzalo Higuain ecco quali sono i top scorer, i bomber più letali ed implacabili della Serie A che hanno messo a segno più gol in questo arco di tempo.
A cura di Salvatore Parente
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Il 2017 come gli anni precedenti è stato l’anno nel quale i bomber, i marcatori di tutto il mondo hanno dato il meglio di sé raggiungendo picchi e vette realizzative già percorse in passato, diciamo: consuete. Picchi raggiunti dai ‘soliti noti’ con CR7, Messi, Lewandowski o Cavani al top ma anche dalle ‘new entry’ del ‘Vecchio Continente’ con Kane, Dost, Jonas e Immobile bravi a sorprendere tutti e scompaginare vecchi equilibri.

Eppure, a pochissime ore dalla fine di questi entusiasmanti 365 giorni ricchi di sfide affascinanti, danari spesi, colpi sensazionali, delusioni apocalittiche e gol da cineteca, vediamo quali sono stati, per tradurre dall’italiano il termine top-scorer, i cannonieri più prolifici dell’anno che si sono disimpegnati nel Bel paese da gennaio ad oggi tenendo conto di tutti gli impegni ufficiali disputati. Il tutto, per rendere onore e omaggio a quei calciatori in grado di confermarsi, riscattarsi o effettuare il salto di qualità in questo ‘breve’ lasso di tempo.

i migliori marcatori del 2017 (Transfermarkt.it)
i migliori marcatori del 2017 (Transfermarkt.it)

Ciro, torna ‘Grande’. Con la Lazio il riscatto

Il 2017, non lo si può negare, è stato l’anno di Ciro Immobile. E sì perché l’ex attaccante del Torino, dal giorno del suo approdo alla Lazio, ha dato una svolta alla sua carriera riscattando le avventure estere con Borussia Dortmund e Siviglia che, per svariate ragioni, non sono state indimenticabili (14 reti in 49 gare totali fuori dall’Italia). E infatti, dalla stagione 2016/17 Ciro ha cambiato marcia e siglato in maglia biancoceleste qualcosa come 48 gol in 62 partite ufficiali con 15 assist ed una media realizzativa di 0.77 marcature per match.

Una media spaventosa che se nel 2016, con i primi 6 mesi al Toro, era di appena 0.44 reti per partita con appena 14 gol nell’anno solare, lo ha condotto ad altezze siderali mai lambite prima con il nono rendimento più efficace del pianeta, dietro solo ai grandissimi del football contemporaneo. Un rendimento stratosferico di 37 segnature in 44 sfide complessive che però lo premia fra gli attori protagonisti del nostro calcio con Immobile meglio di tutti in zona gol, meglio di mr. 90 milioni Higuain, di Maurito Icardi o del folletto Mertens. Insomma, l’anno del riscatto si chiama 2017.

Mertens a ruota, il belga secondo per gol nel 2017

Da un napoletano doc ad uno acquisito il passo, non solo geografico ma anche realizzativo, è piuttosto breve. È così che ad affiancare Immobile sull’ideale podio dei bomber più spietati della nostra Serie A troviamo Dries Mertens, per tutti, e qui la prossimità territoriale prosegue, ‘Ciro’.

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E se il digiuno dell’azzurro dura da un bel po’ di tempo con una rete che manca da fine ottobre contro il Sassuolo, il #14 azzurro si mostra al top in Italia e non solo per gol siglati ma anche per l’importanza che riveste nelle geometrie e negli equilibri sarriani. Segna e fa segnare/sognare ma non solo, viene dentro in mezzo al campo, gioca di sponda, crea spazi e suggerisce, dribbla e conquista punizioni, svaria e libera metri di rettangolo verde, insomma: diventa indispensabile. Eppure, da cinici e spietati osservatori o, se volete, burocrati, al di là dei movimenti in campo, bisogna guardare al suo fatturato che, nel 2017, è il secondo d’Italia con 32 gol in 51 partite ed una media di 0.63 reti per partita.

Edin Dzeko si conferma grande nel 2017

Sul terzo gradino del podio, invece, a trovare spazio è Edin Dzeko, uno, che ha saputo trovare la retta via dopo un primo annus horribilis in Italia. E sì perché dall’anno dell’esordio, quello con soli 10 gol totali in stagione ad oggi, di acqua (del Tevere) sotto i ponti a Roma sembra esserne passata tanta. E infatti, il 2016/17 del centravanti ex Manchester City è stato totalmente differente con ben 39 reti nella scorsa stagione ed un’onda lunga che si è propagata anche in questa attuale annata col bosniaco bravo a ritrovare fiducia nei propri mezzi e a caricarsi la Roma sulle spalle.

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Oggi, senza esagerazioni, i giallorossi non possono proprio fare a meno del proprio ariete che va in gol, con una certa precisione, ogni 128’ di gioco con uno score, ovviamente da aggiornare per l’ultima gara annuale dei capitolini, di 32 reti (come Mertens ma con un peggior scarto minuti giocati/gol) in 50 gare nel 2017. Un 2017 vissuto al top e che conferma la ‘guarigione’ del ragazzo passato da bidone a simbolo dell’attacco romano.

Go(l)zalo Higuain, un 2017 in lieve calo

Il 2017 del ‘Pipita’ si può sintetizzare con la prima grande gioia italiana in termini di scudetti vinti ma anche con una delle più forti delusioni della sua carriera: la sconfitta in finale di Champions League della sua Juventus a Cardiff. Un 2017 dunque, che ha arricchito il suo palmarés personale ma che ha anche aumentato i rimpianti nella sua parabola individuale con l’ennesima finale, Mondiali 2014 e Copa America comprese, persa.

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Sul piano realizzativo, poi, Higuain ha mostrato una costanza di rendimento in lieve calo rispetto al suo stellare 2016. E sì perché pur avendo giocato 13 partite in più rispetto all’anno precedente, l’albiceleste ha messo a referto 2 segnature (33 a 31) in meno con una media di gol per partita scesa dallo 0.77 allo 0.55 attuale. Una sorta di involuzione in termini di mera media ma che comunque non lo condannano con una velocità di crociera sì in discesa ma che si attesta, quasi con la precisione di un orologio svizzero, sempre sui 30 gol annuali.

Maurito Icardi, leader tecnico dell’Inter

Malgrado un inizio di anno faticoso, più per la sua Inter che per lui (10 gol nei primi 6 mesi), Icardi ha trovato nel 2017 il suo miglior alleato. In questi 365 giorni, infatti, l’argentino ha ritrovato la convocazione e poi il contatto con la maglia della sua nazionale ma anche una consapevolezza nei propri mezzi fuori dal comune.

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Una consapevolezza restituitagli dal neo-tecnico Spalletti bravo ad esaltare le sue prime donne, le sue prime punte (per referenze chiedere a Dzeko) e a mettere nelle migliori condizioni possibili i propri attaccanti. Risultato? Seconda miglior media realizzativa d’Italia con 0.73 gol a partita, 17 gol in 19 sfide stagionali, una rete ogni 115’ di gioco e 27 marcature totali in 37 partite di questo 2017. Numeri da capogiro, da capitano, da top-scorer, da leader tecnico, da icona della nuova, ambiziosa Inter 2017/18.

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