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Football Leaks

Football Leaks, Sergio Ramos positivo all’antidoping ma fu un errore del Real Madrid

Secondo quanto riferito da L’Espresso in merito ai documenti di Football Leaks, il centrale difensivo del Real Madrid un mese dopo la gara di Cardiff fu trovato positivo al desametasone, un farmaco citato nella lista delle sostanze vietate dalla Wada. Il caso di Sergio Ramos è fin qui rimasto un segreto ben custodito dall’Uefa, che alla fine della storia si è accontentata delle spiegazioni fornite dal Real Madrid e ha archiviato il tutto ma l’errore fu del medico del club spagnolo che scrisse un prodotto e non quello iniettato. La Casa Blanca ha subito diramato un comunicato ufficiale per smentire le accuse.
A cura di Vito Lamorte
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Football Leaks torna a far tremare il mondo del calcio. Il documenti ottenuti dal settimanale tedesco Der Spiegel e analizzate insieme agli altri giornali del consorzio Eic (European investigative collaborations) tra cui L'Espresso, avrebbero rivelato la gestione discutibile del test antidoping positivo di una stella del calcio mondiale: si tratta di Sergio Ramos. Secondo pubblicato dal settimanale italiano, Mediapart e Der Spiegel, la notte della vittoria del Real Madrid nella finale di Cardiff Champions League contro la Juventus del 2017, il capitano dei Blancos sarebbe risultato positivo al test antidoping ma l'UEFA che ha deciso di archiviare il caso prendendo per valide le spiegazioni del giocatore e dei medici della squadra spagnola. Non si tratta della prima volta per il calciatore del Real Madrid che, secondo i documenti di Football Leaks, avrebbe violato il protocollo antidoping anche in una partita di Liga con il Malaga nell'aprile 2018.

Secondo le informazioni di Mediapart e Der Spiegel domenica 4 giugno 2017, un giorno dopo la vittoria in Champions League del Real Madrid sulla Juventus, un campione di urine è arrivato presso il Laboratorio Antidoping di Seibersdorf, una città austriaca situata a sud di Vienna con il codice 3324822 e proveniva dal Galles. Il tubo sigillato conteneva 110 millilitri di urina di un giocatore del Real Madrid raccolti la notte della finale della Champions League. Un mese più tardi, il 5 luglio, il capo del laboratorio ha inviato i risultati all'UEFA: il campione conteneva tracce di desametasone, un preparato di cortisone che ha un effetto anti-infiammatorio ed è incluso nella lista delle sostanze proibite dalla WADA (World Anti-Doping Agency). Il codice apparteneva a Sergio Ramos e due giorni dopo il rapporto arrivato in Austria, un membro dell'unità antidoping UEFA ha contattato Ramos per chiedere spiegazioni: il giocatore ha risposto il 10 luglio con una mail di quattro righe. Il capitano dei Merengues ha scritto che il medico del Real Madrid gli aveva fatto fare un trattamento il giorno prima della partita contro la Juventus aggiungendo un rapporto firmato dal club che concludeva affermando: "Spero che questo chiarisca completamente la situazione".

L'uso del desametasone e la regola

L'AMA ha stabilito che si può fare uso di desametasone prima delle partite ma è obbligatorio che il medico del club riferisca tale somministrazione durante il test antidoping ma se questo non dovesse avvenire, e venissero trovate tracce di desametasone, allora potrebbe essere considerato un caso sospetto di doping. Il passo successivo avrebbe dovuto portare all'avvio di un'indagine ma, secondo Der Spiegel, nel caso del capitano di Madrid la sostanza non è stata menzionata ed è stato solo riportato che Ramos fu soggetto ad una iniezione intra-articolare di un altro farmaco il giorno prima della finale: il Celestone Chronodose. Il difensore aveva ricevuto 1,2 millilitri della sostanza nella sua spalla e un'altra iniezione della stessa dose nel suo ginocchio e, proprio come il desametasone, il Celestone Chronodose, più noto come betametasone, è un glucocorticoide, ha anche un effetto antinfiammatorio ed è presente nella lista delle sostanze vietate dell'AMA.

A Cardiff il dottor Aramberri avrebbe scritto un altro prodotto contenente betametasone, il Celestone Cronodose, e non quello iniettato: secondo quanto raccontato dallo stesso medico si trattò di un errore tecnico dovuto all’euforia del momento e all’arrivo nella saletta antidoping dell’ex re Juan Carlos e del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy. La Uefa ha accolto le giustificazioni fornite dal medico e ha deciso di non aprire l'inchiesta. Secondo Der Spiegel, l'ente calcistico europeo avrebbe scritto una lettera in cui vi era scritto: "In futuro, chiediamo a te e al tuo medico di essere estremamente cauti nel compilare il modulo di controllo antidoping e, più precisamente, nella dichiarazione del farmaco".

Il comunicato del Real Madrid

Il Real Madrid ha commentato i documenti di EIC con un comunicato stampa diviso in 3 punti:

In relazione ai documenti rivelati da Der Spiegel che si riferiscono al nostro capitano Sergio Ramos, il club affermano ciò che segue:

1. Sergio Ramos non ha violato le norme antidoping.
2. La Uefa ha chiesto informazioni puntuali e ha chiuso immediatamente il caso, come è normale in queste situazioni, dopo la verifica dei propri esperti antidoping e di quelli della Wada.
3. Sul resto dei contenuti delle rivelazioni il club non si pronuncia vista la carenza di sostanza delle informazioni.

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