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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Fa tutto CR7, Joao Mario delude ancora. Amrabat e Ziyech dominano ma non basta

Nella gara che apre la seconda giornata del Gruppo B il Portogallo batte 1-0 il Marocco e mette un piede negli ottavi di finale. Decisivo ancora una volta Cristiano Ronaldo che ha sbloccato il risultato in favore dei lusitani dopo appena quattro minuti di gioco, mettendo a segno il quarto gol del suo Mondiale. Benatia e compagni autori di una grande partita non riescono però a segnare venendo quindi eliminati con un turno d’anticipo.
A cura di Michele Mazzeo
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Nella gara che apre la seconda giornata del Gruppo B il Portogallo batte 1-0 il Marocco e mette un piede negli ottavi di finale, mentre i nordafricani vengono eliminati con un turno d'anticipo. Decisivo ancora una volta Cristiano Ronaldo che ha sbloccato il risultato in favore dei lusitani dopo appena quattro minuti di gioco, mettendo a segno il quarto gol del suo Mondiale. Nonostante il netto predominio territoriale e le numerose occasioni da rete create Benatia e compagni non sono riusciti a scardinare la difesa portoghese e a trovare quello che sarebbe stato un meritatissimo pareggio. Detto ciò, andiamo quindi ora a vedere nel dettaglio quali sono stati gli esiti dei principali duelli visti in campo al Lužniki di Mosca in questa prima gara della seconda giornata del  Girone B del Mondiale 2018  tra il Portogallo di Fernando Santos e il Marocco di Hervé Renard.

Cristiano Ronaldo da record. Ingenuo Da Costa

Nessun dubbio su quale sia la stella indiscussa del Portogallo. L'uomo più atteso, quello a cui sono affidate gran parte delle speranze lusitane, è Cristiano Ronaldo. E dopo la tripletta contro la Spagna il fenomeno di Madeira ci mette soltanto 4 minuti per finire nuovamente sul tabellino dei marcatori e indirizzare la gara a favore dei suoi con un colpo di testa su azione d'angolo che non lascia scampo al portiere marocchino. Da rivedere la marcatura del difensore nordafricano Manuel Da Costa reo di aver lasciato troppo spazio in  area per quello che ormai da un decennio è uno dei due migliori calciatori al mondo.

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In appena 94 minuti giocati in questo Mondiale il cinque volte Pallone d'oro ha già dunque segnato più di quanto fatto in totale nelle altre tre rassegne iridate cui aveva preso parte in precedenza. Ma non solo gol. Il capitano portoghese si trasforma anche in uomo assist servendo a Guedes la possibilità del raddoppio sprecata però dal più giovane compagno di squadra. Per buona parte del secondo tempo è invece avulso dal match, ma nel finale, rientra in partita e si procura prima una punizione dal limite (che non sfrutta) e costringe poi ad un intervento scomposto in area Amrabat, non sanzionato però né dall'arbitro né dal Var.

Benatia fa il massimo, ma con CR7 non basta

Come accaduto già nei quarti di finale dell'ultima edizione della Champions League, ancora una volta Medhi Benatia, capitano del Marocco e perno della difesa della Juventus, si trova di fronte lo scoglio Cristiano Ronaldo. E, nonostante in questa occasione il difensore bianconero abbia giocato una partita ordinata e attenta (salvo una piccola disattenzione nel finale che è valsa una punizione dal limite non sfruttata dal campione lusitano) tenendo dal punto di vista fisico contro lo straordinario atletismo di CR7 (sfiorando più volte anche la possibile rete del pareggio), il risultato è sempre lo stesso: la squadra di Benatia  fuori dalla competizione, mentre quella del portoghese continua la propria corsa verso il successo finale.

Marocco, fasce a corrente alternata

Guardando la formazione marocchina alla vigilia del match sembrava che dovesse essere la corsia mancina a fare la differenza con i due calciatori seguiti da due top club di Serie A, il terzino Achraf Hakimi, nel mirino del Napoli di Ancelotti, e l'esterno offensivo Hakim Ziyech, in cima alla lista del ds romanista Monchi. E invece, quasi a sorpresa, in avvio di gara le azioni più pericolose create dalla Nazionale nordafricana sono nate quasi esclusivamente dalla corsia opposta, quella cioè in cui ha imperversato il tandem composto da Nabil Dirar e Nordin Amrabat che hanno continuamente messo in difficoltà la retroguardia portoghese arrivando spesso sul fondo per poi puntare il diretto avversario, Raphael Guerreiro, nell'uno contro uno con alterne fortune. Poi però solo quando anche Ziyech, stellina dell'Ajax, ha aumentato i giri del proprio motore il Marocco è riuscito a prendere completamente il sopravvento dal punto di vista del predominio territoriale.

La heatmap degli esterni di Portogallo (a sinistra) e Marocco (a destra) dopo 80 minuti di gioco (fonte WhoScored)
La heatmap degli esterni di Portogallo (a sinistra) e Marocco (a destra) dopo 80 minuti di gioco (fonte WhoScored)

Joao Mario, Bernardo Silva e Guedes: trequarti senza brio

A deludere nel Portogallo è soprattutto la batteria di trequartisti schierata alle spalle di Cristiano Ronaldo. Spreca la chance offertagli dal ct Fernando Santos, il giocatore di proprietà dell'Inter Joao Mario che non riesce mai a superare il proprio marcatore venendo spesso anticipato. Lo stesso vale per il più quotato Bernardo Silva, appena laureatosi campione d'Inghilterra con il Manchester City di Pep Guardiola, che oltre allo scarso apporto offensivo si è fatto spesso trovare in ritardo nel supportare il terzino lasciato spesso nel due-contro-uno nei confronti degli avversari.

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Insufficiente anche la prova del gioiellino del Valencia Gonçalo Guedes che ha anche sprecato una ghiotta opportunità da rete sparando addosso al portiere avversario da distanza ravvicinata. Netta dunque la differenza con i tre trequartisti marocchini Ziyech, Belhanda e Amrabat grandi protagonisti del match sfortunati spesso in occasione dell'ultimo passaggio o in fase di conclusione trovandosi di fronte un Rui Patricio in grande spolvero.

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