Dal ritorno al 4-3-3 ad Abate e Montolivo: Gattuso ha già bocciato il mercato del Milan?
Quella di stasera contro il Verona nell’ottavo di Coppa Italia sarà la quarta volta di Gennaro Gattuso da allenatore del Milan. Nonostante l’avvio tribolato dell’avventura del tecnico calabrese sulla panchina rossonera con il pareggio firmato dal portiere Brignoli nella sfida in casa della “cenerentola” Benevento e la sconfitta in Europa League contro il Rijeka senza riuscire ad effettuare nemmeno una conclusione nello specchio della porta avversaria nei 90’ di gioco, ma anche la prima vittoria del Milan targato Gattuso contro il Bologna, è ancora troppo presto per tracciare un primo bilancio.
Per capire se c’è stato quel cambio di rotta che i dirigenti rossoneri auspicavano al momento del cambio di guida tecnica bisognerà dunque aspettare e dare il tempo di lavorare al nuovo tecnico. Ma se dunque sul piano del gioco e dei risultati non si può ancora mettere a confronto la gestione di Vincenzo Montella con quella del campione del mondo del 2006, lo si può però fare su quello che riguarda le scelte dei due allenatori in termini di giocatori utilizzati per cercare di capire quali siano le prime sostanziali differenze tra i due approcci.
Gattuso si affida alla “vecchia guardia”
Infatti da un primo raffronto appare evidente che Gattuso abbia deciso di affidarsi alla “vecchia guardia” rossonera molto più di quanto abbia fatto nella prima parte di stagione il suo predecessore, con quella che appare un leggero ridimensionamento per una parte dei tanto celebrati 11 acquisti da 220 milioni di euro complessivi effettuati dalla nuova società nel mercato estivo. A testimonianza di ciò il fatto che in ognuna delle tre partite in questione almeno 7 degli uomini mandati in campo dal nuovo tecnico facevano già parte della rosa del Milan anche nella passata stagione. Cosa invece raramente accaduta in questa stagione sotto la guida di Vincenzo Montella. Anche se va detto che 2 dei nuovi acquisti (Conti e Calhanoglu) non sono mai stati disponibili, causa infortuni, da quando Gattuso è arrivato sulla panchina del Milan.
Ritorno al passato: salgono Suso, Bonaventura, Abate e Montolivo
Detto ciò, alcune scelte appaiono però chiare e sembrano delineare una scelta precisa fatta dal nuovo allenatore: si torna al 4-3-3 per esaltare le qualità dei “vecchi” Suso e Bonaventura (che ricambia con 3 gol in 2 partite), rinunciando alla difesa a 3 che invece avrebbe esaltato il “nuovo” Bonucci e dato un posto da titolare sicuro all’altro neoacquisto Musacchio (con questo modulo invece in costante ballottaggio con Romagnoli); per il ruolo di regista ci si affida all’ex capitano Montolivo piuttosto che al neoarrivato Biglia, complice anche le condizioni fisiche non perfette dell’argentino, e si rispolverano anche giocatori messi “in soffitta” da Montella come Abate, Calabria, Antonelli e Paletta; così come il primo cambio in attacco nel momento del bisogno diventa il giovane promosso dalla Primavera, Patrick Cutrone, e non il colpo di mercato da 38 milioni André Silva (come nelle gara con il Bologna).
Le “stoccate” ai nuovi acquisti
Se a ciò aggiungiamo le ‘stoccate’ che Gattuso più di una volta in conferenza stampa in questi suoi primi 16 giorni da allenatore del Milan ha lanciato anche a quei nuovi acquisti su cui ha comunque deciso di puntare (per esempio «Kessie e Kalinic avevano un passo completamente diverso lo scorso anno» o «André Silva gioca da corpo estraneo» solo per citare alcune frasi pronunciate dal tecnico calabrese ultimamente), se pur rappresentino solo dei piccoli indizi, di certo non possiamo escludere che la virata con “ritorno al passato” di Gattuso possa essere anche inteso come una leggera bocciatura al mercato fatto in estate dal Milan.