DA ZERO A DIECI di Manuel Parlato – Giornata 36 Serie A
Il Milan è campione d'Italia. E sono 18 volte nella storia del club, nel venticinquesimo anno della gestione Berlusconi. Con pieno merito soprattutto del nuovo Special One rossonero che di nome fa Massimiliano Allegri. Lui come Sacchi e Capello nella storia al primo colpo. Ed il tricolore grazie ad Allegri resta a Milano ma cambia sponda, con l'Inter che deve accontentarsi del secondo posto quasi aritmetico.
Terzo resta il Napoli, sconfitto a Lecce, ma con una diatriba tutta da seguire tra De Laurentiis e Mazzarri. Resta o va via l'allenatore toscano? Bel dilemma, l'importante è arrivare alla meta, a quel terzo posto per cui manca ancora un punto. Ad insidiare il Napoli c'è l'Udinese quarta forza del campionato che dopo aver superato la Lazio nello scontro diretto ora può davvero sognare la Champions. Ci spera sempre la Roma, mentre deve dire addio per sempre a recuperi impossibili la Juventus che si fa rimontare in casa dal nuovo Chievo dei miracoli che conquista la salvezza. Bianconeri che ora rischiano anche l'Europa League e sarebbe davvero un fallimento della premiata ditta Marotta-Del Neri.
In coda grandi colpi, quello interno del Lecce contro il Napoli e quelli esterni del Cesena a Cagliari e del Catania a Brescia. A Genova si consuma invece un vero e proprio dramma sportivo in un derby tra i più beffardi della storia della Sampdoria che perde all'ultimo secondo di recupero e ora si ritrova con un piede e mezzo in serie B che accoglie intanto il Brescia, aspettando la terza delle retrocesse.
Anche lui come Sacchi e Capello si conferma lo Special One sulla panchina del Milan. Vince con merito il 18-esimo scudetto della storia rossonera.
Batte nello scontro diretto la Lazio e si avvicina al sogno chiamato Champions League giocando il più bel calcio della Serie A.
Conquista un punto contro la Juventus a Torino rimontando due gol: impresa che vale quanto uno scudetto, la salvezza matematica del Chievo Verona. Un altro miracolo calcistico.
I loro gol nel derby della Lanterna sono pesantissimi perché sbattono la Sampdoria con un piede e mezzo in B.
Colpaccio esterno a Cagliari che vale una salvezza quasi matematica.
Buca lo scontro diretto e si allontana dal sogno Champions che poche settimane fa sembrava a portata di mano.
La diatriba tra i due in seno alla società azzurra rischia di complicare non poco il terzo posto e l'accesso diretto in Champions League.
Mai visto un Matador tanto nervoso, vuoi per la classifica dei goleador, vuoi perché il gol non arriva da un bel po'. La sua stagione è praticamente finita a 26 gol.
Si fa cacciare nel momento cruciale della partita lasciando la squadra in dieci, fortuna che anche Cavani faccia lo stesso.
Dopo l'ennesimo pareggio interno abbandona ogni speranza di rimonta Champions League e rischia di bucare anche la qualificazione in Europa League. Ha le valigie pronte, destinazione Bergamo.
Il progetto Juventus con lui al comando è naufragato dopo neppure un anno. Invece di campare scuse su infortuni e partite gettate al vento bisognerebbe riconoscere i propri errori di una squadra costruita male, una tra le peggiori della lungimirante storia del club bianconero.