Da sconosciuto a tesoretto: quanto vale Vinicius del Napoli (bomber in Portogallo)
Da Carneade a valore aggiunto, è un passo. Anzi, un anno, 14 gol e due assist totali in Portogallo nel Rio Ave. Il nome dello sconosciuto, o presunto tale, è quello di Carlos Vinicius Alves Morais e gioca in prestito dal Napoli. Una squadra che lo ha acquistato lo scorso anno, a gennaio, per 4 milioni di euro e che, oggi, si ritrova un autentico tesoretto in rosa.
Già, perché le sue attuali prestazioni stanno confermando l’ottima intuizione di Giuntoli e del suo staff per una operazione rivelatasi poi vincente e, ora, spendibile anche per eventuali trasferimenti o scambi sul mercato estivo. E così, dai suoi inizi nel Gremio Esportivo Anapolis, un club il cui nome celava già qualcosa del suo futuro, al suo arrivo all’ombra del Vesuvio, ecco la storia dell’attaccante brasiliano classe ‘95 che segna in Portogallo e sogna l’Italia.
Dalla provincia del calcio brasiliano al sogno ‘San Paolo’
Nato a Rio de Janeiro il 25 marzo del 1995, Carlos Vinicius Alves Morais, meglio noto come Vinicius, è un bambino che cresce nel mito della Seleçao e sotto il segno di un Brasile, da sempre, protagonista assoluto del football. È piccolissimo quando il Brasile perde la finale mundial con la Francia nel 1998 ed è già più grandicello, quattro anni dopo, quando i suoi alfieri, Rivaldo, Ronaldinho e Ronaldo vincono la coppa in Corea e Giappone. Il ragazzino vive di calcio e la strada è segnata: farà di tutto per diventare un professionista. E così, fin da piccolo, riesce a percorrere importanti tappe formative lungo la strada della sua crescita. Entra nelle fila prima del Santos e poi del Palmeiras, due dei migliori vivai del Paese.
Nel 2016 però, i Verdao lo cedono alla Caldense, club dello stato del Minas Gerais, per poi approdare, un solo anno dopo, al Gremio Esportivo Anapolis, realtà di spicco dello stato del Goias, che ne preleva i diritti e lo fa esordire nel torneo goianense. Qui, lo statuario atleta si fa apprezzare per voglia, fisicità, forza ed un sinistro, piuttosto potente e preciso. È fatta.
Da lì in poi la strada diventa maggiormente in discesa con alcuni osservatori portoghesi a segnalarlo al Real Sporte Club di Queluz, noto anche come Club Massamà, nella B lusitana. Dodici gol dopo, nell’annata 2017/18, il Napoli si convince della bravura del ragazzo e, proprio lo scorso gennaio, lo porta a Villa Stuart, a Roma, per le visite di rito e la stipula del nuovo contratto: il sogno si realizza. L’Europa prima, la titolarità poi, tanti gol, sia pure in un torneo non certo competitivissimo (le reti al termine dell’anno saranno 20 in 38 partite), e neppure privo di scandali e, infine, l’ingaggio da parte di un grande club italiano. Ma la favola non finisce qui.
La scorsa estate il puntero di Rio trascorre gran parte della pre-season agli ordini di mister Ancelotti, entra in gioco in diverse amichevoli, specie quelle sul campo di Carciato a Dimaro, per poi passare in prestito al Rio Ave dove, dopo appena quattro mesi e spiccioli, sta facendo davvero molto, molto bene.
Ombre sul suo arrivo ma alla fine potrebbe essere un affare
In tanti però, vedono questo trasferimento sotto una luce diversa, una luce piuttosto nebulosa, strana. La romantica visione dell’intenso lavoro di scouting, difatti, viene messa in crisi da alcuni addetti ai lavori che descrivono l’arrivo del ragazzo come una tassa, oscura il giusto, da versare al plenipotenziario manager lusitano Jorge Mendes che, due mesi prima, a novembre del 2017, porta a termine il rinnovo del suo assistito, vitale per il Napoli, Faouzi Ghoulam con annesso bonus di 3 milioni di euro per l'agente. Il perché? Perché dietro il club goianense e quello della serie cadetta portoghese ci sarebbe proprio il procuratore di CR7 che, vicino a entrambe le società, intascherebbe parte o buona parte dei 4 milioni incassati per il ragazzo.
Mediante il prestito con diritto di riscatto dell’attaccante dal Brasile al Portogallo, in modo da mettere in vetrina il ragazzo, l’acquisto da parte di un collettivo importante, nel caso di specie, il Napoli, con conseguente ampio beneficio per le casse della piccola realtà verdeoro o, forse, dello stesso Jorge Mendes. Obolo o no però, c’è da dire che questa transazione potrebbe poi rivelarsi molto più fortunata del previsto col #95 del Rio Ave, protagonista di una stagione da incorniciare, da un gol ogni 120’ giri d’orologio, autentica pedina da spendere sul prossimo mercato. Ieri, lo voleva lo Sporting Lisbona, oggi, il Porto, orfano della punta Aboubakar che si è rotto i legamenti del ginocchio, domani chissà: il Napoli, intanto, se lo tiene stretto.
Caratteristiche tecniche, punta di razza. Somiglia ad Adriano
Lo chiamano ‘Careca' ma in molti, specie il suo ex tecnico al Real Sporte Clube, Bruno Carvalho, lo vedono simile ad Adriano. Per movenze ma, soprattutto, per una struttura morfologica ed un tiro mancino, assai simili. L’auspicio, almeno da parte dei tifosi campani, è quello di non vedere il paragone rivelarsi azzardato o deleterio per il nativo di Rio per una carriera, almeno nella parabola finale, che non deve guardare troppo a quella dell’Imperatore.
Similitudini a parte però, il centravanti del Rio Ave è dotato di buona tecnica, aggressività, qualità nel palleggio, un buon sinistro, di ottime capacità aeree, di un allungo insospettabile, stante la stazza, in velocità ma anche di una mentalità, vincente, che lo ha sempre aiutato, anche nei momenti peggiori della sua carriera.
Valore di mercato: 3 milioni? Forse 8
Al netto delle varie versioni che portano alla storia recente del ragazzo, l’attaccante brasiliano, il suo, lo sta ampiamente facendo. Ed infatti in Portogallo le sue reti lo stanno conducendo agli onori della cronaca col quotidiano Bola che lo vede nell’orbita del Porto di Sergio Conçeiçao. Gol e quantità, forza bruta e conclusione perentoria, capacità di fare reparto da solo ed intelligenza tattica per un valore di mercato, ad oggi, sempre in crescita verso l’alto e, pure, da 3 milioni di euro. Sottodimensionati però dal portale Transfermarkt.it con una quotazione, secondo radiomercato, da almeno 8 milioni di euro, ovvero: il doppio di quanto investito dal club azzurro.