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La confessione di Adriano: “Continuavo a ubriacarmi, ho dovuto lasciare l’Inter”

L’ex centravanti brasiliano dell’Inter, in un’intervista a cuore aperto alla rivista brasiliana R7, ha parlato senza alcuna autocensura  di quello che gli è successo a Milano dopo la morte del padre: “Ero depresso per la morte di mio papà”. La squadra nerazzurra lo ha provato a coprire quando è stato in difficoltà ma che dopo un po’ non c’era più nulla da fare perché aveva bisogno di andare via da Milano: “Il club diceva che ero infortunato”.
A cura di Vito Lamorte
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Adriano Leite Ribeiro era una forza della natura, un vero portento, ma la fragilità mentale ha portato la sua carriera ad una chiusura anticipata. L'ex centravanti brasiliano dell'Inter, in un'intervista a cuore aperto alla rivista brasiliana R7, ha parlato senza alcuna autocensura  di quello che gli è successo a Milano dopo la morte del padre (il 3 agosto 2004):

So solo io quanto ho sofferto, la morte di mio padre mi ha lasciato un enorme vuoto, ho finito per sentirmi molto solo. Dopo la morte è andata sempre peggio, perché mi sono isolato. In Italia mi vedevo triste e depresso e quindi ho cominciato a bere. Mi sentivo felice solo bevendo, lo facevo tutte le notti. Bevevo tutto quello che mi mettevano davanti: vino, whisky, vodka, birra. Tantissima birra. Non smettevo di bere e alla fine ho dovuto lasciare l’Inter.

Adriano ha confessato che l'Inter lo ha provato a coprire quando è stato in difficoltà ma che dopo un po' non c'era più nulla da fare perché aveva bisogno di andare via da Milano e così è stato:

Non sapevo come nasconderlo, arrivavo completamente ubriaco la mattina agli allenamenti. Mi portavano a dormire in infermeria e alla stampa dicevano che avevo dolori muscolari. Ho capito che il problema era la gente chi mi stava intorno. Amici che non facevano altro che portarmi alle feste, con donne e alcool, senza pensare a nulla. Tornando in Brasile ho rinunciato ai milioni, ma ho comprato la felicità.

Con ogni probabilità la carriera dell'ormai 36enne brasiliano, all'epoca soprannominato l'Imperatore dai suoi tifosi per la straordinaria forza fisica, avrebbe potuto prendere un'altra strada se non ci fossero stati questi problemi ma così non è stato: Adriano ora ne parla in maniera molto pacata e tranquilla ma sa bene anche lui che le cose sarebbe potute andare molto diversamente.

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