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Da Saviola ad Adailton e Ramon Diaz, ecco i marcatori storici del Mondiale Under 20

Dalle straordinarie prestazioni individuali del Conejo Saviola, capace di vincere quasi da solo con 11 gol in sette gare il mondiale Under 20 del 2001, ai quindici minuti di gloria delle promesse non mantenute Adailton e Adiyiah ecco i migliori realizzatori all-time del torneo internazionale di scena dal 1977.
A cura di Salvatore Parente
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Oggi Rafael Leao, Moussa Diaby e Julian Alvarez, ieri, Saviola, Adailton e Adiyiah. I primi, puntano a segnare tanti gol e portare in alto le rispettive nazionali, i secondi, li hanno già preceduti nei mondiali Under 20 diventando i punti di riferimento, i goleador, i bomber con maggiori reti a referto in questa manifestazione. Uniti sotto il segno della rete e di destini che, si spera, possano diventare comuni, ecco quali sono stati, ad oggi, i giovani calciatori con più realizzazioni a referto in questo contesto, nella hall del calcio che conta, nell’anticamera ma anche nella miglior vetrina possibile del football internazionale.

Saviola re degli Under 20: 11 gol nel mundial casalingo

El Pibito, ai tempi dell’acquisto record del Barcellona dal River Plate per 36 milioni di euro, era una promessa assoluta del calcio mondiale. Un astro nascente del football capace di esordire a soli 16 anni nei Millonarios del River Plate, di diventare capocannoniere del campionato di Apertura 1999 a 18 primavere e di condurre la sua selezione, quella Under 20, al successo finale nel mondiale di categoria casalingo del 2001. Una stella che poi non ha dato troppo seguito alle sue enormi potenzialità ma che, almeno in questo contesto, resta imbattuta. Diciotto anni fa El Conejo, come tutti lo chiamavano sin da piccolo per quella dentatura un po’ troppo pronunciata, appunto, simile a quella di un coniglio, è stato capace di fare la storia insieme ai vari Lux, Burdisso, Coloccini, D’Alessandro, Leandro Romagnoli e il Principito Sosa.

Vincere il trofeo mundial, il quarto della storia dell’albiceleste ma soprattutto siglare ben 11 reti in sette sfide complessive. Una marcia spettacolare, partita dalla seconda giornata con l’Egitto, e mai più interrottasi. Nemmeno nelle delicata finale di Buenos Aires contro il Ghana per un torneo, personale e di squadra, magico, da scarpa d’oro, da pallone d’oro della manifestazione, da luce dell’Argentina del terzo millennio. Una luce però, stante una serie di gloriose maglie indossate, Barcellona, Real Madrid, Monaco o Siviglia, brillata per troppo, troppo poco e frenata da alcuni problemi fisici.

Adailton e Adiyiah a quota 10: il festival delle promesse mancate continua

In seconda e terza posizione in questa classifica all time dei migliori realizzatori del mondiale Under 20, ecco due elementi incapaci di dare seguito alle straordinarie promesse dell’alba delle loro carriere. Parliamo, nello specifico, di Adailton e Adiyiah che, da go to guy, uomini in più di Brasile e Ghana, non certo due nazionali scarse, soprattutto a livello giovanile, si sono ritagliati poco spazio nel loro cammino successivo non trovando mai quella continuità tale da consentirgli di approdare nei top club d’Europa. Eppure, il primo, si accomoda ad appena un passo da Saviola fermandosi a quota 10 gol segnati nel mondiale malese del 1997. Un mondiale importante per lui, che poi verrà acquistato dal Parma di Tanzi nel corso di quella estate, ma inflazionato in zona gol dalle sei segnature messe a referto nel 10-3 ai danni della Corea del Sud nel corso della terza giornata del mondiale. Poi, una sola marcatura nel prosieguo della sua manifestazione individuale contro il Belgio, nel rotondo 10-0 a favore della sua Seleçao fino a concludere la rassegna iridata a secco ai quarti contro l’Argentina di Cambiasso e soci. Simile destino per Adiyiah del Ghana capace di portare sul tetto del mondo la sua nazionale dopo le finali perse nelle edizioni del 1993 e del 2001 con otto marcature nel 2009 ed una escalation, nei turni a eliminazione diretta, di grande livello: gol al Sudafrica negli ottavi, bis ai quarti con la Corea del Sud, rete importante in semifinale con l’Ungheria e pure decisivo nella lotteria dei rigori nella finalissima col Brasile di Douglas Costa, Rafael Toloi e Giuliano.

Trionfo, pallone e scarpa d’oro, un contratto col Milan e poi la discesa, progressiva, negli inferi del football: Reggina, Partizan Belgrado, Karsiyaka nella B turca, Arsenal Kiev e ora Sisaket nella massima serie thailandese. A otto, invece, ecco Ramon Diaz storico attaccante di Napoli, Inter e Avellino bravo a raggiungere questa cifra nel mondiale del 1979 di fianco alla leggenda Diego Armando Maradona, a conquistare il primo sigillo di marca albiceleste in questo contesto ma anche a non deludere le attese con una carriera, alla fine dei giochi, chiusa con 10 titoli di squadra.

Etxeberria, Messi e Aguero: mondiale fucina di talenti

A chiudere la top five, una serie di interpreti del gioco da paura come, ad esempio, Messi, Aguero, Etxeberria, Adriano, Cissé, Assifuah o Marcel Witeczek che, fra le sei e le sette reti, si sono imposti nelle rispettive edizioni illuminando i rettangoli di gioco di tutto il mondo e, pure, tracciando sentieri successivi differenti. Nelle sliding door delle loro carriere, la Pulga e il Kun al top, più nei club che in nazionale, con i vari Cissé o Assifuah e l'Imperatore Adriano a mancare clamorosamente, o almeno in parte, il cammino verso la grandezza sportiva.

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