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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Da Fawzi a Russia 2018 con Salah, Egitto al Mondiale dopo 28 anni

La rappresentativa egiziana ha preso parte per due volte alla Coppa del Mondo e il suo destino è sempre stato legato al nostro paese visto che ha partecipato ad entrambe le edizioni che abbiamo organizzato sul nostro territorio ma quest’anno, a differenza delle altre volte, loro ci saranno e noi no… con un po’ di Italia sempre presente.
A cura di Vito Lamorte
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Era il lontano 1990 quando l'Egitto si qualificò per l'ultima volta alla Coppa del Mondo: dopo 28 anni i Faraoni sono tornati al Mondiale e si sono ripresi una vetrina che mancava da troppo tempo. Ci hanno pensato Hector Cuper e Mohamed Salah a rompere questo incantesimo che durava da troppo tempo per la nazionale egiziana. Potevamo fare altri nomi, visto che l’Egitto ha più di 15 giocatori che esercitano la loro attività in alcuni dei migliori campionati del mondo tra cui la Premier League, la lega più ricca di tutte, ma abbiamo scelto proprio il commissario tecnico argentino e l’esterno d’attacco del Liverpool per il loro legame con l’Italia. Cosa c’entriamo noi in questa storia? Un filo conduttore c’è: la nazionale dei Faraoni ha partecipato al Mondiale in due occasioni prima di quest’anno, nel 1934 e nel 1990 entrambe organizzate dal nostro paese. Può sembrare singolare ma è così.

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Nel 1934 gli egiziani si qualificarono come vincitori del gruppo 12, formato dal Mandato di Palestina (Rappresentativa di Israele iscritta all’UEFA) e la Turchia che, però, si ritirò prima di giocare il primo incontro: inserita tra le migliori 16 squadre di allora vennero eliminati subito dall’Ungheria con il risultato di 4-2 e Abdelrahman Fawzi fu autore della prima doppietta africana ai mondiali. Dopo 56 arrivò il bis Mondiale, sempre in Italia: questa volta le partite sono 3 e sono quelle del gruppo F, di cui fanno parte Inghilterra, Irlanda e Olanda.

L'Egitto segnò un solo goal ai Mondiali del 1990 e arrivò alla prima apparizione: si trattò di un calcio di rigore trasformato dal centrocampista Magdi Abdel-Ghani in uno straordinario pareggio per 1-1 con i campioni d'Europa dell’Olanda che vantano giocatori del calibro di Marco Van Basten, Ronald Koeman, Frank Rijkaard e Ruud Gullit. La seconda gara, giocata a Palermo, vide un pareggio importante con l’Irlanda di Charlton ma nell’ultima partita del girone con l’Inghilterra arrivò la sconfitta per 1-0, rete di Mark Wright, e l’eliminazione dal torneo.

Egitto, ieri e oggi

Dall'attuale rosa dell’Egitto solo otto erano già nati e poterono assistere all’apparizione di giocatori del calibro di Hossam Hassan, Magdi Abdel-Ghani e Gamal Abdel-Hamid nell'élite mondiale del 1990: si tratta di Essam El-Hadary (45 anni), Sherif Ekramy (34), Ahmed Fathi (33), Mohamed Abdel-Shafi (32), Ahmed Elmohamady (29), Ali Gabr (29), Tarek Hamed (29) e Abdallah El-Said (32).  L'allenatore era l’iconico Mahmoud El-Gohary, responsabile dei Faraoni dal 1988 al 1990, e da allora l'Egitto ha avuto 19 allenatori (8 stranieri e 11 egiziani) incaricati di staccare un pass per la Coppa del Mondo fino a quando l’argentino Hector Cuper è riuscito in questa grande impresa.

Come dicevamo in precedenza, giocare all'estero tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 era un lusso che non molti giocatori si sono potuti permettere, soprattutto perché  i club europei non erano particolarmente interessati ad attirare talenti fuori dal continente: di quella squadre solo due giocatori militano in leghe straniere ed erano Magdi Abdel-Ghani, che giocava col Beira Mar in Portogallo, e Magdy Tolba, con il club greco del Paok. Dopo 28 anni la resa dei conti finale contro il Congo dello scorso autunno porta il nome di Mohamed Salah, autore di una doppietta, e di Hector Cuper, l’Hombre Vertical bollato da sempre come perdente: anche in questo caso, un po’ di Italia ci sarà.

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