Croazia in semifinale ai Mondiali, Mandzukic paga maxischermo e birre nella sua città d’origine
Mario Mandzukic è generoso in campo e fuori. L'attaccante della Juventus e della Croazia, sempre ultimo ad arrendersi sul terreno di gioco è amatissimo anche per il suo "cuore grande". A conferma di questo anche quanto accaduto in patria in occasione dell'ultima partita della nazionale croata, qualificatasi in semifinale ai Mondiali 2018 grazie alla vittoria ai rigori contro i padroni di casa della Russia. Mandzukic ha pagato agli abitanti della sua città d'origine un maxischermo per assistere alla partita e anche le birre per tutti i presenti.
Croazia in semifinale ai Mondiali, Mandzukic paga maxischermo e birre nella sua città d'origine
In occasione della sfida tra Croazia e Russia, conclusasi ai rigori con la vittoria della rappresentativa di Dalic, Mario Mandzukic ha permesso con un'offerta economica agli abitanti di Slavonski Brod, sua città d'origine, di assistere su un maxischermo alla partita. Come se non bastasse poi l'attaccante della Juventus ha anche pagato da bere ai suoi concittadini. Per realizzare tutto questo "Marione" ha speso circa 3.400 euro.
Mandzukic non dimentica le sue origini in Croazia, i precedenti
Non è la prima volta che Mario Mandzukic si rende protagonista di questo tipo di gesti che gli hanno permesso di consolidare il feeling con il suo Paese. Oltre all'ultimo episodio del maxischermo e delle birre, rivelato da Radio Slavonija, il duttile centravanti in passato ha donato cifre sostanziose anche ai pompieri che avevano dovuto combattere con incendi devastanti nei dintorni di Spalato.
Mandzukic idolo dei tifosi della Croazia e della Juventus
E se il popolo della Croazia lo considera un vero e proprio idolo, anche quello bianconero è stato stregato da Mandzukic. Un calciatore che quando è stato schierato, anche nelle vesti di esterno, non ha mai fatto una piega, dimostrandosi un vero e proprio guerriero. Un atteggiamento che ha portato i sostenitori della Juventus a dedicargli addirittura una coreografia, con tanto di richieste alla società di non cedere quello che è considerato un vero e proprio baluardo.