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Crisi nerazzurra: il vento dell’est non soffia più nell’Inter di Mancini

Da un mese a questa parte il tecnino jesino ha disfatto l’Inter “slava”: Jovetic-Ljajic-Perisic sono finiti sempre più spesso in panchina che in mezzo al campo. Ma senza la loro qualità, la squadra non riesce più a ritrovarsi.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'involuzione manifesta dell'armata nerazzurra dall'inizio del 2016 ad oggi è talmente evidente che sembra quasi impossibile che Mancini non abbia deciso di correre ai ripari. una squadra che nel giro di 60 giorni ha rovinato tutto ciò che di buono aveva costruito nei primi quattro mesi della stagione. Dai fasti del premi posto e della sfida diretta con il Napoli, allo scivolone senza fine che l'ha confinata a scendere al quinto posto dove si deve guardare dal prepotente ritorno del Milan. Un declino certificato dalle pessime prestazioni dei giocatori più capaci e tecnici cui era affidato il principale compito di realizzare, come Stephan Jovetic e Adem Ljajic i due trequartisti slavi voluti da Mancini per qualità e giocate.

Purtroppo l'Inter ‘slava' si è inceppata. Detto di Jovetic e Ljajic, c'è anche Perisic ad andare a corrente alternata tanto che nelle ultime uscite, i ‘magnifici tre' non hanno più un posto fisso da titolare. In avanti è arrivato Eder, che però con Icardi non sta ancora funzionando alla perfezione ed è stato rispolverato il ‘vecchio' Palacio. Il primo gioca perché preteso a gennaio e perciò, al momento, "intoccabile". Il secondo perché ha un'intelligenza tattica e una dedizione alla causa che ovvia la minor brillantezza dovuta all'età (34 primavere). Infine, Icardi, altro imprescindibile attaccante che pur faticando moltissimo nel ripiegare a supporto del centrocampo, quando si trova il pallone tra i piedi difficilmente sbaglia bersaglio.

Viene da sé che Jovetic e Ljajic in primis debbano ritrovare i ritmi e le giocate delle prime settimane quando risultarono decisivi e Mancini non poteva fare a meno di loro. Jojo nelle prime due giornate siglò tre gol pesantissimi per poi appannarsi, mentre l'ex Roma ha regalato perle splendide (come contro il Palermo) ad amnesie imbarazzanti. Insomma, se nelle ultime 12 partite Jovetic non ha mai giocato tutti i 90 minuti (eccezione fatta per gli 87′ contro l'Atalanta), rimediando nelle ultime uscite una mancata convocazione e due panchine significa che Mancini non riesce più a contare su di lui. E di lui, quest'Inter ha bisogno come l'aria perché l'assenza dell'ex City è coincisa con la crisi nerazzurra.

Stesso discorso per Ljajic, altro incostante talento interista. Che nelle ultime uscite ha rimediato solamente 8 minuti e una panchina lunga 90 minuti contro la sua ex squadra al ‘Franchi'. Anche in questo caso troppo poco perché possa dimostrarsi determinante come contro il Bologna o il Frosinone dove fu uomo assist fondamentale per le vittorie nerazzurre. Se poi si guardano i minutaggi di Perisic il discorso cambia di poco: avrebbe dovuto rappresentare una svolta per il gioco dei nerazzurri, s'è perso anche lui.

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