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Cornelius che magia, Gomez ordinaria amministrazione. Bene El Shaa, De Roon che combini?

L’Atalanta in inferiorità numerica per oltre 50’ resiste all’assedio giallorosso e piazza il colpo che non ti aspetti vincendo per 2-1. Un successo con gol di Cornelius e De Roon capace di aprire la crisi capitolina e lanciare un chiaro segnale al campionato: per l’Europa i bergamaschi ci sono.
A cura di Salvatore Parente
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L’Atalanta bagna il suo 2018 col secondo scalpo di successo dell’anno. Dopo la vittoria in Coppa Italia col Napoli, infatti, arriva anche il colpo esterno a Roma con i bergamaschi che, grazie a Cornelius e De Roon e malgrado l’inferiorità numerica per tutto il secondo tempo, riescono ad espugnare l’Olimpico e ad agganciare la Samp al sesto posto.

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Dall’altra parte, invece, i giallorossi subiscono una inattesa debacle interna prolungando il digiuno di vittorie e di punti pesanti che ora mancano dal 16 dicembre scorso contro il Cagliari. Dalla grande prestazione di Cornelius alla solita performance di Gomez, ecco top e flop del match.

I top dell’Olimpico

Cornelius non fa rimpiangere Petagna: gol da cineteca per il danese

Petagna non gioca dal primo minuto? Niente paura l’Atalanta sembra, anzi è dotata, della soluzione giusta. E non ci riferiamo all’attacco, cosiddetto ‘leggero’, composto da Gomez e Ilicic ma al danese Cornelius che, per piede, caratteristiche tecniche e fisicità, si dimostra essere efficace alter ego dell’italiano. Efficacia, dimostrata già al 14’ quando, dopo un recupero palla alto da parte di De Roon, il #9 ex Copenaghen si invola, punta la porta di Alisson e, pur sembrando essersi chiuso con dinanzi a lui Fazio, scarica un tiro mancino (in tutti i sensi) di interno sinistro che, a fil di palo, si insacca alle spalle del brasiliano. Un gol da cineteca da far vedere nelle scuole calcio ai più piccoli e che ha anche il merito di mettere in discesa una gara, almeno nel primo tempo, interpretata al meglio dagli ospiti. Un gol, il suo terzo in campionato, che lo segnala al grande pubblico e gli fa guadagnare punti con, per completare una prestazione da incorniciare, tanto pressing alto, quantità e corsa senza palla.

Gomez leader assoluto, buona la prova del ‘Papu’

Quando si parla di uomo squadra, di uomo simbolo dell’Atalanta, il riferimento, oggi, non può non andare al ‘Papu’ Gomez. E sì perché quando l’albiceleste gira a mille, gioca bene, disegna calcio e illumina la manovra, i bergamaschi volano e diventano, con i tanti giovani in rosa, sempre più imprevedibili e pericolosi. È quello, senza troppi giri di parole, che è successo questa sera, almeno nel primo tempo, all’Olimpico con il numero #10 capace di guidare i suoi al 2-0 della prima frazione di gioco (anche un assist a referto) e poi alla ‘resistenza’ per gestire un vantaggio che, con l’inferiorità numerica per rosso di De Roon e l’impegno infrasettimanale della Coppa Italia, diventava vieppiù precario. Una precarietà evidente nella ripresa ma che, allo stesso tempo, non lo spazza via dal novero dei più positivi della gara con tanto sacrificio, dinamismo e corsa in fase di non possesso e qualche utile azione d’alleggerimento in contropiede.

Dzeko torna al gol ma non basta

Il calo di rendimento della Roma fatto registrare a dicembre con 2 successi, 2 pareggi ed una sconfitta, è coinciso con la contestuale flessione in zona gol dell’attaccante centrale Dzeko. Un solo gol realizzato, nel predetto mese, infatti, rappresenta lo score, il bilancio della punta bosniaca che, invece, da inizio stagione aveva trascinato la sua squadra portandola, in chiave europea, addirittura agli ottavi di finale di Champions League, ed in quella italiana, ai vertici in campionato. E così, con queste premesse, il numero #9 giallorosso affrontava questa delicata partita contro l’Atalanta con Caldara, Toloi e Palomino pronti ad aggredirlo, arginarlo con la loro estrema fisicità. Una fisicità subita nel primo tempo ma poi cancellata e superata e tratta a proprio favore con l’ex Manchester City bravo a trovare spazio, svariando su tutto il fronte offensivo, e a siglare la rete del 2-1, su suggerimento di El Shaarawy. Una rete importante per lui, per il suo prosieguo di stagione con la nona segnatura in Serie A ma che non evita alla Roma il Ko interno (quarto totale) contro gli orobici.

Kolarov- El Shaarawy, le fasce funzionano

Se il centrocampo giallorosso sembra non funzionare troppo con quasi tutti gli elementi impegnati con l’Atalanta al di sotto delle proprie potenzialità, le fasce, quella destra e sinistra, sembrano, almeno in parte, funzionare. Proprio così perché Kolarov da una parte ed El Sharaawy dall’altra sono stati i calciatori che più hanno fatto male agli ospiti con alcune giocate davvero determinanti in zona gol e non solo per la Roma. Il primo, al 44’, regala una chance ai suoi attirando nella sua rete De Roon che si guadagna il secondo giallo e poi la via degli spogliatoi; il secondo, invece, disegna un assist rasoterra centrale, preciso per Dzeko che, a sua volta, fulmina di sinistro Berisha. Il tutto, per evitare una dolorosa sconfitta e per una performance, seppur non troppo continua, da autentiche speranze capitoline a cui aggrapparsi fino alla fine.

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I flop di Roma-Atalanta

Strootman in difficoltà, scarso apporto in fase attiva

Orfani di Nainggolan per le note vicende di un Capodanno piuttosto alcolico, la Roma affidava, con De Rossi out dai convocati per infortunio, tutte le sue speranze di manovra all’olandese Strootman che, per tutta risposta, ha disputato una gara decisamente sottotono ma, soprattutto, sotto ritmo. Poco addentro al fraseggio, al giro palla giallorosso, il numero #6 di Di Francesco lento e prevedibile, finisce per demoralizzarsi e patire un momento, panchina col Sassuolo compreso, non proprio esaltante che sta preoccupando tifosi e società capitolina.

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Da uomo in più ad uomo in meno: la gara di De Roon

Da migliore in campo o, almeno, fra quelli che potevano vantare una prestazione di successo a flop, il passo, per De Roon, è stato breve. E sì perché l’ex Middlesbrough fino al 44’ del primo tempo poteva essere tranquillamente annoverato fra gli uomini di maggiore impatto sulla gara. Partito dal primo minuto per il febbricitante Cristante (poi subentrato al 46 per Ilicic), infatti, l’olandese aveva giocato, nella doppia fase, attiva e passiva, al meglio con il gol del momentaneo 2-0 a rimorchio su suggerimento del solito Gomez, come marchio di fabbrica, emblema, manifesto ideologico di una serata da incorniciare.

Eppure, il suo match termina anzitempo per via di due falli che, secondo l’arbitro Guida, meritavano di essere puniti entrambi col giallo, risultato? Una espulsione che ha complicato le cose per una Atalanta che, già nel primo tempo, aveva chiuso, in un inizio di anno eccezionale con lo scalpo in Coppa Italia del Napoli, la pratica Roma.

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Tabellino e voti

Roma (4-3-3) Alisson 5.5; Florenzi 6 (Dal 84 Bruno Peres s.v.), Manolas 5.5, Fazio 5.5, Kolarov 6.5; Pellegrini 6 (Dal 51’ Schick 7), Gonalons 6-, Strootman 5 (Dal 78′ Under s.v.); Perotti 5.5, Dzeko 6.5, El Shaarawy 7. A disposizione: Skorupski, Lobont; Hector Moreno, Juan Jesus, Castan, Emerson Palmieri, Bruno Peres; Gerson, Cengiz Under, Schick. Allenatore Eusebio Di Francesco 6

Atalanta (3-4-2-1) Berisha 6.5; Toloi 6, Palomino 6, Caldara 6.5; Hateboer 5.5, De Roon 5, Freuler 6-, Spinazzola 6+; Ilicic 6 (Dal 46’ Cristante 6), Gomez 7 (Dal 68’ Masiello 6); Cornelius 7 (Dal 60’ Petagna 6.5). A disposizione: Gollini, Rossi; Gosens, Masiello, Mancini, Haas; Cristante, Castagne, Kurtic; Orsolini, -Vido, Petagna. Allenatore Gain Piero Gasperini 7

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