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Coppa Italia femminile, la finale, stoppata per protesta si giocherà

La decisione era stata presa dopo una riunione con AIC e AIAC che richiedeva le dimissioni del presidente della Ldn Belloli, ieri sfiduciato dal direttivo. Brescia-Tavagnacco, in programma sabato, si giocherà regolarmente.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Continua senza sosta la protesta del calcio femminile italiano contro Felice Belloli, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti (nella quale opera il Dipartimento Calcio Femminile) che avrebbe parlato delle giocatrici italiane come "quattro lesbiche" durante una riunione del 5 marzo scorso. Dopo che sabato scorso le semifinali di Coppa Italia ed il playout salvezza di Serie A erano iniziate con un quarto d'ora di ritardo in segno di protesta, stavolta la protesta rischia di far saltare il tradizionale appuntamento che chiude la stagione rosa italiana: la finale di Coppa Italia. La gara, che si disputerà sabato 23 maggio ad Abano Terme tra Brescia e Tavagnacco, quest'ultimo detentore del trofeo, è a rischio diserzione, come si legge in comunicato dell'AIAC, l'Associazione Italiana Allenatori di Calcio.

Il passo indietro dei rappresentanti di giocatrici e allenatori è stato confermato nella giornata di oggi, in un incontro con il presidente della FIGC Carlo Tavecchio. Presenti anche Damiano Tommasi e Renzo Ulivieri (Assocalciatori e Assoallenatori), oltre al dg Michele Uva, il vice Francesca Sanzone e Rosella Sensi, ex presidente della Roma. Ed è successivo alla sfiducia incassata ieri da Belloli da parte del Consiglio direttivo di Lega.

La richiesta è sempre la stessa, avanzata anche in una lettera inviata dalle calciatrici e pubblicata sul sito dell'AIC: una Lega Calcio Femminile autonoma, che gestisca al meglio il movimento in rosa italiano, uscendo in via definitiva dalla LND. Nel frattempo le calciatrici, i dirigenti ed anche le tifoserie delle squadre di calcio in rosa, spingono per le dimissioni di Felice Belloli da presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Il fronte sembra compatto, e la possibilità che la finale di Coppa Italia salti davvero è altissima. Una bella grana per il calcio italiano in toto, che già si trova alle prese con un ennesimo scandalo legato al calcioscommesse esploso stamattina, e la cui credibilità internazionale continua a precipitare sempre più.

Questo il comunicato diffuso dall'AIAC: "Si sono incontrate oggi a Milano le calciatrici e le allenatrici/allenatori in rappresentanza delle squadre di serie A e B per discutere dell'attuale situazione in cui versa il calcio femminile e, all' esito della riunione, hanno manifestato la volontà di non giocare la finale di Coppa Italia in programma sabato prossimo tra Brescia e Tavagnacco. Ferme restando le necessarie dimissioni del presidente Belloli, infatti, le calciatrici e gli allenatori ritengono che sia giunto il momento, dopo 30 anni di inefficienza ed immobilismo, di dare autonomia al calcio femminile uscendo dalla Lega Nazionale Dilettanti. Ciò permetterebbe di gestire tutto il movimento dal vertice alla base attraverso una filiera unica. Le componenti tecniche chiedono con forza alla Federazione Italiana Giuoco Calcio di essere coinvolte in maniera attiva in questo processo di cambiamento".

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