Chi è Luperto, il centrale del Napoli che potrebbe convincere Ancelotti e restare in azzurro
Il Napoli in ritiro a Dimaro si sta preparando al meglio per la nuova stagione provando a mettere nel motore azzurro il giusto carburante per trascorrere al meglio l’annata 2017/18 e, pure, visionare attentamente quei calciatori capaci di poter dare un contributo importante dopo esperienze formative in prestito, in altri club nostrani. È il caso di Grassi ma anche del centrale difensivo Luperto che, dopo un’ottima annata a Empoli e complici i problemi fisici di Ghoulam sulla sinistra, si gioca le sue chance per prendersi il Napoli e restare nella rosa partenopea agli ordini di mister Carlo Ancelotti.
E così, dai suoi inizi nella natia Lecce all’esordio in giallorosso fino all’arrivo all’ombra del Vesuvio e alle doppie esperienze con Pro Vercelli ed Empoli, ecco la storia di Sebastiano Luperto.
Luperto nasce attaccante, ma poi si sposta al centro della difesa: è la sua fortuna
Sebastiano nasce il 6 settembre 1996 a Lecce e, sin da piccolo, nutre una certa passione per il calcio, sport nazionale ma anche di famiglia e di società con tutti i suoi amici a dilettarsi nei cortili della città salentina negli afosi pomeriggi estivi come nelle fredde serate invernali. Eppure, Sebastiano vuole andare subito oltre, ‘scavalca’ la strada e passa alla scuola calcio San Cesareo dove comincia la sua ascesa che lo condurrà poi, 14 anni dopo, in Serie A. Qui, nella predetta polisportiva, muove dunque i suoi primi passi e completa il suo processo di definitivo innamoramento per questa disciplina.
Eppure, come spesso accade, non tutto è subito chiaro da principio: il ragazzo, difatti, nasce attaccante o, all’occorrenza, esterno sinistro. E le sue qualità, peraltro subito note nella provincia pugliese, attraggono il Lecce, il club della sua città, che lo porta con sé nelle sue giovanili. Con i lupi giallorossi Luperto compie tutta la trafila, dagli Esordienti alla Berretti, imparando tanto e cambiando pure ruolo, l’ex calciatore Claudio Luperto, suo omonimo allenatore ai tempi dei Giovanissimi Nazionali, infatti, lo sposta prima sulla fascia mancina di difesa e, poi, sfruttando la già imponente struttura del ragazzo, 191 cm d’altezza, lo dirotta al centro facendo le fortune della società e del classe ‘96. Un classe ‘96 che brucia le tappe e, a 16 anni e 11 mesi circa, realizza il sogno di una vita: quello di esordire con la squadra del cuore, sia pure in Coppa Italia, per 34’ di gioco contro il Santhià.
L’approdo al Napoli e la tappa di Empoli
E poi? E poi come nelle migliori favole, quelle che partono dal Torneo di Viareggio, disputato alcuni mesi prima proprio col Lecce con tre grosse prestazioni contro Liac New York, Napoli e Honved, Luperto viene acquistato dal Napoli che lo paga 50mila euro per la metà con diritto di riscatto della restante parte in mano ai pugliesi da esercitare l’anno successivo. Luperto, fin da subito, viene aggregato alla Primavera dell’allora tecnico Saurini, gioca una buona prima stagione in azzurro, 3 reti in 25 gare totali, e si guadagna la conferma in azzurro col Napoli a versare ben 490mila euro per lui.
Una cifra importante che il ragazzo saprà ripagare pure l’anno dopo con altre 21 presenze di qualità con la Primavera campana, che terminerà al settimo posto la stagione 2014/15. Una stagione da incorniciare per lui col ragazzo, peraltro pupillo di Benitez che spesso lo aggrega alla Prima Squadra e lo convoca in campionato e pure nella vittoriosa Supercoppa italiana ai calci di rigore con la Juventus (6 convocazioni totali), a mettere per la prima volta i piedi su un rettangolo verde della Serie A alla 34esima giornata contro il Milan subentrando a David Lopez per i suoi, almeno finora, unici sette giri di orologio nel massimo torneo nazionale.
Un massimo torneo che ora non sembra più sfuggirgli specie dopo i due anni in prestito in cadetteria: dapprima fra le fila della Pro Vercelli, con 32 presenze, 1 assist e 2 gialli, e poi con la cavalcata vincente sua e del suo Empoli dello scorso anno con Luperto assoluto protagonista, con 2 gol in 28 gare, della promozione in A dei toscani.
Caratteristiche tecniche e valutazione di mercato
Una promozione che lo ha visto crescere ancora di più sul piano del gioco, della consapevolezza dei suoi mezzi ma anche su quello della fiducia con, difficoltà iniziali con Andreazzoli a parte, con l’ex allenatore della Roma che gli preferiva Veseli, Luperto autentico leader difensivo dell’Empoli capace di ritornare subito in A dopo appena una stagione di Cadetteria.
E qui, in questo contesto, il nativo di Lecce fa vedere tutte le sue enormi potenzialità fatte di ottima scelta di tempo, buon senso dell’anticipo, forza fisica, specie nei duelli aerei, buon piede mancino in impostazione e, pure, per non farsi mancare nulla il vizietto del gol con tante incursioni nelle aree avversarie di testa e pure, chiedere al Venezia, qualche missile terra-aria dalla distanza. Insomma, un ragazzo che vale oro in prospettiva, al momento ‘solo’ 2 milioni di euro, che ha di recente conquistato la convocazione nell’Italia Under 21 di Di Biagio e che potrebbe presto spiccare il volo a Napoli o, in alternativa, in qualche club di A ma solo per uno, massimo due anni: la sua casa, ormai, sembra essere in riva al Golfo.
Albiol idolo e modello da seguire
Luperto in campo, e non solo per fisionomia e somiglianza nei tratti somatici, appare davvero molto simile al suo idolo, al suo, da sempre, modello di gioco: Raul Albiol. Unica differenza? Il piede con il giovane Seba a preferire il sinistro piuttosto che il destro. Per il resto, tante somiglianze ma anche un buon rapporto fra i due con Luperto a esordire in Serie A, anche solo per pochi scampoli di partita, proprio in tandem con lo spagnolo che, un po’ come Benitez al tempo, lo coccola e gli dà tantissimi consigli. Il tutto, per un rapporto speciale e che potrebbe rivelarsi vincente anche in campo specie se Luperto, per via della sua polivalenza in difesa, ‘schierabile' anche da terzino così come nella prima uscita contro il Gozzano, dovesse restare già quest’anno a Napoli.
Il futuro: fra prestito e conferma
Restare o andare via? Questo pare essere il dilemma, tutto ancelottiano, sul prossimo destino di Luperto che, a 21 anni, quasi 22, sembra pronto per giocarsi le sue armi in Serie A. Farlo nel Napoli, e poi accontentarsi dello spazio che riuscirà a trovare, oppure emigrare, ancora una volta, forse ultima, per trovare continuità di gioco e di rendimento. Insomma, una scelta importante per il futuro del ragazzo e del club del patron De Laurentiis con questi ultimi 15 giorni di ritiro come sliding doors, come occasione per diradare i dubbi e prendere una decisione definitiva: ad attenderlo mezza massima serie e, in primis, proprio l’Empoli di Andreazzoli.