Champions League: Roma-Cska 3-0, tabellino e pagelle commentate
Risuona la musichetta della Champions e, come per magia, torna la Roma: 3-0 al CSKA e tanti saluti alle polemiche, ai fischi ed ai rancori di sabato scorso. La Spal ed il 2-0 casalingo subito dagli estensi, in 90’ di gioco, in archivio. I giallorossi ci sono e lo dimostrano, e si buttano alle spalle tutto, anche un avvio, nei primi 15/20’ di gioco a completo appannaggio degli ospiti. Pellegrini si riscopre decisivo, Dzeko, bomber letale e Manolas, il muro che ostruisce tutto e argina tutti con Santon, infine, piacevole sorpresa.
Tre punti e la vetta della classifica del Gruppo G. Tre punti ed una prestazione importante. Tre gol e la possibilità, pure, di aver appena vissuto la partita della svolta, la gara del turning point (?) della stagione capitolina. Dall’altro lato, invece, ottima prova di Vlasic, giustiziere del Real Madrid e ultimo a mollare, e di pochi altri con la formazione di Goncharenko, ora, costretta, proprio al ritorno contro la Roma, alla partita della vita per tenere aperta la finestra degli ottavi di finale.
Deko in versione europea: gol e ancora gol. Becao non può nulla
Dal banco degli imputati alla ribalta è un attimo, anzi: tre giorni. E sì perché dalle ore 17 di sabato scorso a queste ore 23, circa, il mondo giallorosso sembra capovolto, rivoluzionato con l’entusiasmo, la felicità e l’ottimismo a trovare spazio al posto di scoramento, rabbia e delusione.
E pure Dzeko sembra un altro col #9 in grado di riscattare una prestazione, quella contro la Spal, da dimenticare. Il bosniaco ci mette 43’ di gioco per trovare le sue gioie personali e per avere ragione di una difesa, quella russa, tutt’altro che disattenta.
E proprio da un acceso scontro con la retroguardia avversaria, e precisamente con Rodrigo Becao che non accetta le scuse della punta della Roma dopo uno scontro di gioco, l’ex puntero del Manchester City si scatena: dapprima, siglando di interno destro un comodo tap-in su delizioso passaggio di Pellegrini e poi, vincendo anche il rispettivo duello a distanza col giovane Chalov, spingendo in rete di piatto il bel suggerimento di El Shaarawy per il punto del 2-0 e della sua doppietta personale. Insomma, torna la musichetta Champions e, come per magia, quella che contraddistingue la ‘magica per eccellenza’, torna pure Dzeko.
Pellegrini uomo chiave, Akhmetov e Oblyakov non lo controllano
Non è Nainggolan ma potrebbe presto diventarlo. Almeno, se non per caratteristiche tecniche per le modalità con le quali, sulla trequarti, può diventare decisivo. Decisivo come nell’occasione dell’1-0 giallorosso col ragazzo ex Sassuolo bravo e caparbio nel trovare il varco giusto, dopo una mezz’ora abbondante di difficoltà e di ottima guardia del duo Akhmetov–Oblyakov, duettare con El Shaarawy, sfruttare il tiki-taka della squadra e regalare un delicato cioccolatino in area piccola per Dzeko che, ovviamente, ringrazia (79esimo gol per lui con la maglia della Roma).
Una azione emblematica e che chiarisce con evidenza quale dovrebbe essere il ruolo del #7 capitolino in quella posizione da staffetta, da trait d’union fra centrocampo e attacco, specie in assenza del ‘Flaco’ Pastore.
Un ruolo svolto con diligenza e applicazione pure nella ripresa, col velo del 3-0 determinante per la marcatura di Under, con la Roma, grazie anche a Pellegrini, capace di cancellare il ko con la Spal e mettere alle corde la pugnace resistenza del CSKA.
Vlasic imperversa sulla trequarti, De Rossi e N’Zonzi soffrono le sue imbucate
Se il CSKA esce un po’ ridimensionato da questa sconfitta esterna rimediata all’Olimpico, il giovane croato Vlasic, in prestito dall’Everton, proprio no, anzi. Dopo aver condannato alla sconfitta il Real Madrid nel secondo turno, infatti, la giovane ala di Goncharenko non accenna a rallentare il suo processo di crescita e, anche contro la Roma, mette in campo tutto il suo vasto repertorio: velocità, dinamismo, dribbling, inserimenti senza palla ed un tiro secco e preciso, davvero niente male.
Elementi che mettono un po’ in crisi i giallorossi in fase di non possesso con Fazio, e soprattutto il tandem in interdizione De Rossi–N’Zonzi, spesso, beffati o leggermente in ritardo nelle sortite del talento di Spalato.
Bene Manolas e Fazio, male il muro del CSKA…che si sgretola in fretta
L’avvio del match fa rivivere vecchi fantasmi, quelli di appena 72 ore fa, col CSKA capace di andare al tiro in più di una occasione e costringere Olsen agli straordinari. Chalov trova qualche varco, Vlasic impazza dietro le linee nemiche, quelle del centrocampo dei padroni di casa, ed il pubblico comincia a temere. E invece, poco a poco, Manolas, risparmiato in campionato, sale in cattedra, trova fiducia, chiude tutto, sfiora il gol e trascina anche il suo compagno di reparto Fazio in chiusura ma anche in fase di costruzione: dal 20’ in poi, i russi non impensieriscono più l’estremo difensore svedese.
Tutt’altra storia quella che si consuma dall’altra parte del campo con il pacchetto arretrato di Goncharenko, a cinque per l’occasione, letteralmente devastato dalla verve di Dzeko, dalla forma di El Shaarawy e dal sinistro, preciso, di Under.
Tabellino e voti
Roma (4-2-3-1) #1 Olsen 6.5; #24 Florenzi 6.5, #20 Fazio 6+, #44 Manolas 7-, #18 Santon 6.5; #42 N’Zonzi 6+, #16 De Rossi 6.5 (Dal 81′ Schick s.v.); #92 El Shaarawy 6.5, #7 Pellegrini 7 (Dal 68’ Cristante 6), #17 Under 7 (Dal 74’ Kolarov 6); #9 Dzeko 8. A disposizione: #83 Mirante; #5 Juan Jesus, #15 Marcano, #11 Kolarov; #4 Cristante; #14 Schick. Allenatore Eusebio Di Francesco 7
CSKA (5-4-1) #1 Pomazun 6.5; #2 Mario Fernandes 6, #23 Magnusson 5.5, #50 Rodrigo Becao 5.5, #3 Chernov 5.5 (Dal 57’ Khosonov 6), #14 Nababkin 6; #98 Oblyakov 6 (Dal 57’ Dzagoev 6+), #17 Sigurdsson 6, #77 Akhmetov 6, #8 Vlasic 7; #9 Chalov 6- (Dal 90′ Nishimura s.v.). A disposizione: #22 Kyrnats; #10 Dzagoev, #72 Gordyushenko, #80 Khosonov, #19 Nishimura, #15 Efremov, #75 Zhamaletdinov. Allenatore Viktor Goncharenko 5.5