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Inter Champions League 2018-2019

Champions League: Inter-Tottenham 2-1, tabellino e pagelle commentate

Le pagelle dell’Inter che vince al debutto in Champions. Icardi prima e Vecino poi, proprio come a maggio nello spareggio con la Lazio per il quarto posto Champions, ribaltano tutto, rimontano la rete dello svantaggio di Eriksen e mandano al tappeto il Tottenham. A San Siro con un Maurito così non si passa.
A cura di Salvatore Parente
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L’Inter, dopo 2.380 giorni di assenza dalla Champions League, esordisce nel migliore dei modi in questa manifestazione edizione 2018/19 riuscendo a ribaltare il Tottenham per un 2-1 contro, almeno sulla carta, la seconda forza del Gruppo B. Una vittoria straordinaria, incredibile, specie per come alla fine è arrivata, e pure importantissima con i nerazzurri che, in vista dei prossimi cinque impegni continentali, mandano un segnale forte alle avversarie: a ‘San Siro' non si passa, a ‘San Siro' non si molla un centimetro.

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L'Inter, infatti, è una compagine, al netto dello svantaggio iniziale, capace di tenere testa ai forti inglesi di Pochettino, evitare la sconfitta, nonostante la prodezza, tutta individuale, di Eriksen, bravo, al 53’, a sbloccare il punteggio e scompaginare l’equilibrio di questa prima sfida del girone nerazzurro, e poi, in extremis, ancora con Vecino, come con la Lazio a maggio, a vincerla ed agguantare il Barcellona in testa.

Skriniar-Son: lo slovacco fatica, il coreano ha la meglio

Alla vigilia del match di questa sera D’Ambrosio, uscito malconcio sabato nella sfida interna col Parma, pareva poter recuperare per il Tottenham e per il suo esordio ufficiale in Champions League. Ed invece, l’ex fluidificante destro del Torino, in extremis, non è riuscito a ristabilirsi al 100% con Spalletti, con la tentazione di schierare la difesa a tre, a decidere di chiamare in causa il centrale, anzi, centralissimo Skriniar su quella zona del campo. E così, lo slovacco chiude dal primo minuto un pacchetto arretrato composto da Asamoah, Miranda e De Vrij. Ma l’ex Samp, lui pure al debutto assoluto nella ‘coppa dalle grandi orecchie’, e alla primissima in quel ruolo, fatica non poco per controllare il coreano Son, redivivo dopo la vittoria dei Giochi Asiatici ed aver scampato la leva obbligatoria, che, nella prima parte di gara, saggia l’inesperienza, a tutti i livelli, del #37 sulla corsia di destra. Il #7 Spurs, difatti, costringe Skriniar al giallo, a subire le sue accelerazioni e, pure, a smarrire la bussola in fase di non possesso con il terzino adattato, anche per colpa dello scarso movimento davanti di Icardi, spesso, impacciato in fase di impostazione. Il tutto, per una gara difensivamente accettabile ma offensivamente nulla.

Brozovic tocca circa 90 palloni, più di tutti i suoi compagni di squadra (whoscored.com)
Brozovic tocca circa 90 palloni, più di tutti i suoi compagni di squadra (whoscored.com)

Brozovic onnipresente. Proprio davanti a Dembélé, ex obiettivo dell’Inter

Nei duelli di centrocampo, in una mediana orfana per problemi al tendine del ginocchio di Alli, Brozovic, specie nel primo tempo, fa la voce grossa mettendo in campo, sin dall’inizio, tutto quello che ha, anche i suoi limiti. Eppure, grazie alla sua voglia, alla sua caparbietà ed alla consapevolezza, in tandem con Vecino, di doversi prendere qualche responsabilità in più in costruzione, il croato emerge non tanto per precisi lanci lunghi, passaggi chiave o lucide imbeccate ma per garra e agonismo col #77 ad arrivare spesso prima sulla sfera e a calamitare tutti gli applausi del ‘Meazza’. Tutto, davanti a quel Dembélé, oggetto del desiderio del mercato estivo nerazzurro.

i passaggi chiave di Eriksen (whoscored.com)
i passaggi chiave di Eriksen (whoscored.com)

Eriksen top class, non al meglio Lamela

In una gara equilibratissima dove ogni piccolo guizzo, ogni invenzione, ogni intuizione può essere decisiva, il dettaglio, tecnico, fa la differenza. Ed in questo, il Tottenham sembra più attrezzato potendo rispondere all’energia ed al dinamismo di Nainggolan con la classe, straordinaria, di Eriksen. Un Eriksen però, soprattutto nella prima frazione di gioco, ben controllato dalla mediana dei padroni di casa eppure protagonista di qualche utile spunto. Come, nella seconda parte del primo tempo, con un delizioso scavetto, un lob che si accomoda fra i piedi di Kane incapace però, grazie anche all’intervento estremo di Handanovic in uscita bassa, di convertire in gol lo splendido suggerimento del danese. Un danese, nonostante i tackle e le attenzioni avversarie, sempre sul pezzo con Lamela, al suo fianco, deludente, salvo qualche accelerazione nella ripresa, co-protagonista di un attacco, quello inglese, privo, sul centro-destra, dell’apporto necessario per bissare la qualità e la genialità del folletto in maglia #23.

Un folletto magico che, al 53’, quasi in azione personale, con voglia e caparbietà e anche con un pizzico di fortuna, realizza la rete del vantaggio Spurs con un destro, deviato da Miranda, che inganna, sempre in lob con traiettoria arcuata, Handanovic.

Kane ci prova e fa il lavoro sporco, Perisic assente: Boom Icardi

Alla vigilia della supersfida di ‘San Siro’ in molti immaginavano un duello a distanza fra le punte, i numeri #9, i panzer d’attacco di Inter e Tottenham, al secolo: Mauro Icardi e Harry Kane. E invece, a emergere, come detto, prima dell'1-1 di Maurito, è Eriksen capace, con la sua fortunosa gemma, di guastare momentaneamente i piani e le ambizioni meneghine. Ma se l’inglese, la scarpa d’oro del mondiale Kane ci prova, si impegna e lotta contro la granitica, e pure fisica, retroguardia nerazzurra, Icardi, dall’altra parte, almeno fino al gol del pari, non riesce a incidere, determinare e garantire un certo contributo in attacco delineando i contorni dell’ennesima prestazione incolore di questo suo avvio di stagione.

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Ma poi, come detto, arriva la bomba dal limite dell'area di rigore che manda in visibilio il ‘Meazza' e condanna il Tottenham al pari che avvia la rimonta nerazzurra. Ma negli ultimi trenta metri, Politano a parte, fra i flop di serata, sulla fascia sinistra, c’è un Perisic che si presenta contro il velocissimo e roccioso Aurier, nella versione più deteriore possibile: si muove poco, non salta l’uomo e manca in fase di ultimo passaggio per poi essere sostituito, al 64’ da Candreva.

Vecino nel finale, come con la Lazio

E come detto, nel finale, di testa, su corner disperato dell’Inter, fra mille teste e speranze, spunta, come contro la Lazio a maggio, nello spareggio per arrivare in Champions, Vecino bravo a spiccare in mezzo a tutti e a spaccare il match: Spalletti ed i nerazzurri, in paradiso.

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Tabellino e voti

Inter (4-2-3-1) #1 Handanovic 6.5; #37 Skriniar 5.5, #6 De Vrij 6, #23 Miranda 5.5, #18 Asamoah 6+; #8 Vecino 7+, #77 Brozovic 6.5; #44 Perisic 5 (Dal 64’ Candreva 5.5), #18 Nainggolan 6.5 (Dal 89′ Borja Valero s.v.), #16 Politano 6.5 (Dal 72’ Keita 5.5); #9 Icardi 7. A disposizione; #27 Padelli, #46 Berni; #13 Ranocchia; #33 D’Ambrosio; #20 Borja Valero; #11 Keita, #87 Candreva. Allenatore Luciano Spalletti 6.5

Tottenham (4-3-3) #13 Vorm 6; #24 Aurier 7, #6 Sanchez 6.5, #5 Vertonghen 6, #33 Davies 6; #15 Dier 6, #19 Dembélé 6, #23 Eriksen 7+; #11 Lamela 6 (Dal 72’ Winks ), #7 Son 6+ (Dal 64’ Lucas Moura ), #10 Kane 6 (Dal 88′ Rose s.v.). A disposizione: #22 Gazzaniga; #3 Rose, #16 Walker-Pieters; #8 Winks, #12 Wanyama; #27 Lucas, #18 Llorente. Allenatore Mauricio Pochettino 5.5

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