Calciomercato Inter, ultime notizie. Zanetti: “Proviamo a prendere Touré”
Yaya Touré all'Inter, molto più di un sogno di mercato perché il club nerazzurro ci pensa davvero. E prova a tessere la trama di un'operazione tanto importante quanto delicata. Il mediano ivoriano è il primo nome cerchiato sulla lista della spesa di Mancini, è la pedina che può portare in dote (anche a costo di qualche sacrificio economico) esperienza internazionale, grande tecnica, forza fisica, spessore nella zona nevralgica del campo. Molto più d'un sogno di mercato, come ha ammesso Javier Zanetti (ex capitano e ora vice-presidente) ai microfoni di Radio Deejay: "Stiamo cercando di convincerlo a venire da noi perché è un grande giocatore. Rispettando parametri finanziari dell'Uefa, il nostro obiettivo è allestire una squadra forte abbastanza da tornare competitivi il prossimo anno. E voglia farlo con Mancini che è un ottimo allenatore e sono convinto che farà bene".
Il feeling con Mancini: "Al City mi piaceva come allenatore"
Timidi segnali. Le parole di Yaya Touré sembrano una sorta di messaggio lanciato a chi – come l'Inter – ha in animo di fare almeno un tentativo per provare a portare il centrocampista ivoriano in nerazzurro. Un pugno e una carezza, nell'attesa di conoscere quale sarà il suo futuro a cominciare da quel che accadrà a Manchester. "La mia carriera – riferisce Sportmediaset – è arrivata un punto in cui sono più interessato alle sfide sportive, al progetto che mi propongono piuttosto che ad altre cose…". Insomma, non è solo questione d'ingaggio. E il feeling con Mancini è una realtà… cosa accadrà in futuro di vedrà. Anche perché Touré non si sbottona al riguardo. "Ho adorato le stagioni in cui Mancini era allenatore, così come adoro giocare adesso nel Manchester City".
In rotta di collisione coi Citizens
La rottura è totale. Le parole di Dimitri Seluk, agente di Yaya Touré, non lasciano adito a interpretazioni differenti. "Ce ne andiamo dal City – ha ammesso al Daily Mirror il procuratore -. Ci sono almeno un paio di club pronti all'offerta". E uno di questi sembra proprio l'Inter di Mancini che, ai tempi dell'avventura in Premier, ha già allenato il mediano dei Citizens. Il ‘colosso' ivoriano ha un contratto che lo lega al Manchester City fino al 2017 ma, sia per la necessità di tagli imposte dal fair-play finanziario sia per la delusione (l'ennesima in Champions) rimediata in questa stagione poco felice anche in Premier, il club ha deciso d'avviare un restyling dei costi e della rosa. Andranno via in otto per far cassa e perché c'è un calciatore – lo juventino Pogba – già individuato come successore del quattro volte Pallone d'Oro africano. "C'è qualche dirigente che vuol dare la colpa a Yaya per la stagione del City – ha aggiunto l'agente -. Facile fare così, meno ammettere che non ha senso ingaggiare giocatori pagandoli molto per poi metterli in panchina, come con Jovetic…".
Il rinnovo mancato
Finora, tutti i tentativi fatti per raggiungere un nuovo accordo e prolungare l'esperienza in Inghilterra non ha dato esiti favorevoli: a 32 anni (li compirà a maggio) e con un ingaggio da 300 mila euro a settimana (bonus compresi, 1.2oomila euro al mese, 14milioni e 400mila euro all'anno) Touré è considerato un costo da riequilibrare e non più una risorsa imprescindibile. "Al City pretendono che faccia tutto lui… che segni, difenda, imposti l'azione e serva assist… mica può fare tutto lui? Yaya viene da un'annata faticosa per i tanti impegni (Coppa del Mondo e Coppa d'Africa oltre alle gare col Manchester) e difficile per la morte di suo fratello. Se il club vuole che vada via perché preoccupato dai soldi, che lo dica pure. Nel momento in cui questo accadrà, ci saranno una decina di società che mi contatteranno per chiedermi di lui".
I costi dell'operazione per l'Inter
L'Inter può permettersi Yaya Touré? Alle cifre attuali sicuramente no. Mancini lo ha messo in cima alla lista delle preferenze per costruire intorno a lui il centrocampo nerazzurro ma servirà uno sforzo, e al tempo stesso un sacrificio, di entrambe le parti perché il sogno di mercato si tramuti in realtà: ovvero, la disponibilità da parte del calciatore a ridurre il compenso e la volontà da parte della società di offrire al giocatore un contratto più lungo così da spalmare negli anni l'esborso economico. Mettendo in conto anche qualche cessione eccellente.