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Calciomercato Inter, la lista di Mancini per il rilancio immediato

Senza Coppe la società non subirà le sanzioni Uefa per il mancato rispetto del Fair Play (multa e limitazione nel mercato) e così da giugno Thohir potrà spendere il necessario per ricostruire la squadra in base alle volontà del tecnico. Pronto a cambiare tutto, dal portiere all’attacco.
A cura di Alessio Pediglieri
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Arrivare in campionato fuori dalla Zona Coppe, adesso potrebbe essere un vantaggio per quest'Inter disastrata sia nei risultati che nelle casse. Perché se non arrivasse la qualificazione per un posto in Europa (leggasi quinto/sesto posto), nessuno si straccerebbe le vesti. E' vero, un posto in Europa League vorrebbe dire rilancio internazionale e proventi messi a disposizione dall'Uefa ma nel caso specifico dei nerazzurri anche subire le ripercussioni di non aver rispettato i parametri del Fair Play. In soldoni, ciò vorrebbe dire un multa economica (attorno i 6 milioni di euro) m soprattutto una limitazione al prossimo mercato. Mettendo in seria difficoltà la voglia di ricostruzione che sta alimentando questi giorni nerazzurri. Insomma, un effetto boomerang che può anche essere evitato senza ulteriori drammi.

Con l'Inter in Coppa scatterebbero le sanzioni di Platini e Thohir si ritroverebbe con i polsi legati dai lacci del Fair Play: un mercato al ribasso dove sarebbe obbligatorio vendere il più possibile e acquistare con il contagocce. Soprattutto si perderebbe la possibilità di gestire le eventuali entrate come meglio si creda perché la priorità sarebbe dar di conto all'Uefa. Frenando il piano di ricostruzione che il magnate indonesiano ha in progetto di compiere insieme a Roberto Mancini. Un problema non da poco perché porterebbe l'Inter a dover prolungare l'agonia e rischiare di vedere sfumare ancor prima di nascere una squadra  competitiva nel breve periodo.

Così, restare fuori dalla Zona Europa oggi vorrebbe dire risparmiare ed evitare blocchi di mercato, operando in tutta calma e presentarsi all'Europa fra una stagione non più con una squadra sgangherata ma con un progetto che avrebbe un anno alle spalle di rodaggio. Il tesoretto per rivoluzionare l'organico verrebbe raggranellato dall'alleggerimento del monte ingaggi: addio  all'incompreso Podolski, e ai Vidic, Campagnaro, Handanovic e Jonathan ereditati dalla gestione Mazzarri. Via a titolo definitivo anche i vari Alvarez, Pereira e Mbaye che non rientranao più nel progetto. A partire sarebbero pronti anche Kuzmanovic, Obi ma soprattutto pezzi da 90 come Hernanes (pista Psg), Kovacic (Liverpool) e Juan Jesus (verso l Spagna) insieme al portierone sloveno Handanovic (corteggiato da mezza Europa).

Il tutto per avere soldi freschi e campo libero per arrivare agli obiettivi indicati da Mancini. Molti in difesa dove si partirà da un nuovo portiere e dove si dovranno ricostruire le fasce laterali e trovare qualche centrale di affidamento a fianco di Ranocchia, l'unico che resterà senza alcun dubbio. Poi a centrocampo giocatori di qualità e di affidabilità capaci di fare la differenza e insegnare la mentalità vincente a chi giocherà loro di fianco. Infine un rispolvero anche in attacco laddove gli interventi saranno minori. Tanti i nomi da Cech e Romero per la porta, Dragovic, Heurtaux, Zhang, Muto, Darmian, Filipe Luis per la difesa. Lucas Leiva, Yaya Tourè e Thigo Motta per il centrocampo, e Pedro o Dybala per l'attacco. Molti solamente delle illusioni o speranze, altri concreti obiettivi da raggiungere ad ogni costo. Anche decidendo di restare senza Coppe.

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