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Calciomercato 2019: effetto Griezmann, Joao Felix e Hazard e la Liga supera il miliardo

Il mercato internazionale sta entrando nella sua fase più intensa con l’ultimo mese, quello di agosto, decisivo per i destini dei club maggiormente esposti in sede di trattative. Eppure, al momento, sono già stati investiti milioni su milioni con i campionati più importanti d’Europa capaci di sborsare qualcosa come 2.2 miliardi di euro. Con la Liga, questa estate, a dettare legge nel Vecchio Continente con oltre il 52% dei soldi investiti provenienti proprio dalla Spagna. Qui, al 1 di agosto, la classifica dei tornei più spendaccioni fra Liga, Premier League, Serie A, Bundesliga e Ligue 1.
A cura di Salvatore Parente
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Il calciomercato internazionale sta entrando nella sua fase più intensa anche se, dal prossimo 8 agosto, perderà una protagonista assoluta come la Premier League che, proprio a partire da quella data, chiuderà i battenti in sede di acquisti. Ma non per quanto concerne le uscite con le altre leghe, anche quelle minori inglesi, che potranno ingaggiare, in prestito o a titolo definitivo, i talenti della massima serie albionica. Intanto, a inizio agosto, mese torrido non solo per le elevate temperature, il bilancio di mercato fra i cinque campionati più competitivi d’Europa è in netta perdita con il saldo, totale, che recita un pesante meno un miliardo e 77 milioni di passivo fra entrate e uscite. Un buco impressionante ma che ben rappresenta il momento storico di ripresa del football continentale con i prezzi del mercato, rispetto a poche stagioni fa, lievitati in maniera costante ed esponenziale. Un mercato, a tratti folle, dove, oggi, a dettare legge è la Liga con oltre il 52% dei soldi investiti provenienti proprio dalla Spagna e dal triangolo Real Madrid, Atletico Madrid e Barcellona.

Liga in testa: spese da oltre 1 miliardo di euro nella Primera Division

Se durante la stagione precedente i risultati, specie quelli internazionali, non hanno gratificato gli sforzi di Real Madrid e Barcellona, state pur certi che l’estate successiva qualcosa succederà. Qualcosa, come una campagna di rafforzamento aggressiva che, con l’aiuto dei Colchoneros dell’Atletico Madrid, ha consentito alla Liga, non sempre al primo posto per spese sul mercato, di superare le altre leghe e attestarsi, ad oggi, sugli 1.17 miliardi di euro investiti sin qui dai 20 club spagnoli. Con proprio le prime tre dell’ultima classifica nazionale a sistemarsi nelle prime dodici posizioni nella classifica degli acquisti più costosi dell’estate iberica. Insomma, da Joao Felix (126 milioni di euro) a Griezmann (120 mln), da Hazard (100 mln) a De Jong (75 mln), da Jovic (60 mln) a Militao (50 mln), la Spagna conquista l’Europa.

Premier League seconda, l’Aston Villa fa spese folli

Con le big della Premier che non osano troppo, il campionato inglese scivola alle spalle di quello spagnolo per investimenti complessivi in questa abbondante parte di mercato. C’è da supporre, però, che in questa ultima porzione di compravendite le spese possano aumentare con i Red Devils, i Toffees dell’Everton (su Kean) e i Gunners dell’Arsenal, pronti ad alzare l’asticella delle sterline messe sul piatto in questa estate 2019. Intanto, a contribuire maggiormente alla crescita del budget inglese, da 1 miliardo  di euro, sono stati i Villans dell’Aston Villa che, dopo tre anni di purgatorio in Championship, hanno sborsato 114 milioni di euro per costruire una squadra all’altezza del blasone della città di Birmingham (23 trofei totali), della sfida Premier e di un club che vuole restare a lungo nel calcio che conta. Per cui, 25 milioni di euro per Wesley dal Bruges, 22.3 milioni per il centrale Mings del Bournemouth, 16.8 per il mediano 21enne del Manchester City Douglas Luiz e altri 67 milioni per elementi come Targett, Konsa, Trezeguet, El Ghazi, Engels, Jota e Hause. Insomma, i Villans sono pronti, la Premier, e le big, con i vari Ndombélé (al Tottenham), Wan-Bissaka (al Man Utd) e Rodri (ai Citizens di Manchester), pure.

Serie A sul podio: appena 30 i milioni di euro di distanza dagli inglese

La Serie A si accomoda sul podio fra i maggiori cinque campionati d’Europa confermando il suo status di torneo di vertice del Vecchio Continente. Uno status importante mantenuto grazie all’apporto delle big della sua lega con la Juventus (a quota 151,5 milioni spesi), la Roma (98 mln) e poi il Napoli (90 mln) – in attesa delle milanesi pronte a piazzare i loro costosi colpi sul mercato – in grado di immettere denaro fresco nel circuito nazionale. Che, in toto, in questa abbondante parte di trattative, ha messo insieme per 958 acquisti, fra trasferimenti a titolo temporaneo, definitivo, riscatti o ritorni dal prestito, qualcosa come 867,16 milioni di euro. Una cifra di tutto rispetto ma che, con una sessione che termina il 2 di settembre, potrà sicuramente essere rimpinguata con gli sconti last minute e i tanti affari progettati nel finale dalle società di Serie A.

Bundesliga e Ligue 1 a chiudere, Bayern e Psg sempre al top in Germania e Francia

A chiudere, due leghe che, storicamente, si sono spesso assestate in queste posizioni in una graduatoria simile. Una posizione ribadita anche questa estate specie per via dei pochi sussulti del Paris Saint Germain che, con Herrera (preso a zero) Diallo (32 mln), Gueye (32 mln) e Sarabia (18 mln), ha investito appena 72 milioni di euro a fronte di estati, vedi quella del bis MbappéNeymar, molto ma molto più esplosive. E così, col Lione secondo in campionato per il peso dei suoi trasferimenti, a quota 63 milioni di euro, il torneo francese, unico fra i primi cinque con un bilancio in attivo (più 190 milioni di euro), si conferma terra di conquista più che di approdo con appena 339,4 milioni distribuiti sul mercato.

Germania operosa invece in Bundesliga con il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund a trainare un movimento che arriva alla cifra di 606 milioni di euro per una serie di giocatori importanti e soprattutto giovani. Tolto Hummels, infatti, i primi 15 calciatori più costosi di Bundes non superano i 26 anni con una media età, complessiva, di 23.1 anni rivelando un certo tipo di atteggiamento: quello che guarda al presente ma soprattutto al futuro.

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