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Juventus Champions League 2018-2019

Atletico Madrid bunker: 0 gol subiti nelle ultime 5 gare e 4 clean sheet in Champions

Diciassette gol subiti in 27 gare di Liga, 4 clean sheet in Champions League, un portiere super, come Oblak, ed una difesa che difficilmente va sotto e prende imbarcate. Sono i numeri che rendono più difficile l’impresa della Juventus in vista della sfida di Champions. Godin, perno del pacchetto arretrato: con lui in campo l’Atletico non ha mai perso in questa Champions (3 successi ed un pari).
A cura di Salvatore Parente
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È tutto molto complicato. Per la Juventus, la strada è decisamente in salita. E la colpa, più che alla sfortuna, va attribuita ad una gara, quella di andata, davvero incolore. Serve il miracolo sportivo. La remuntada. Ma il cliente, l’Atletico Madrid, non è certo di quelli facili. Il pacchetto arretrato colchonero, infatti, è uno dei migliori d’Europa con il sodalizio spagnolo da sempre o, almeno, da quando in panca c’è il ‘Cholo’, compatto, impermeabile e molto forte fisicamente. Insomma, non proprio la squadra che si presta maggiormente a questo tipo di imprese. Tutto, dunque, come detto, è molto complicato e le statistiche certificano la difficoltà dello scoglio rojiblanco. Uno scoglio, salvo in rarissime circostanze, come il recente 1-3 subito per mano dei cugini del Real o il 4-0 al ‘Signal Iduna Park’ di ottobre col Borussia Dortmund, sormontabile.

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I dati dei Colchoneros: primi per difesa nella Liga, Oblak re del ‘clean sheet’ in CL

Miglior difesa della Liga e con numeri incontrovertibili: 17 gol al passivo ed un margine di vantaggio di 6 realizzazioni sopra il Valencia secondo. Solo sette gare con più di una rete incassata su 39 match totali, 15 ‘clean sheet’ in 27 sfide di campionato, 21 tutta la stagione ed una coda, fatta di cinque incontri, Juve compresa, di imbattibilità. D'acciaio.

primo per contrasti tentati nella Liga (whoscored.com)
primo per contrasti tentati nella Liga (whoscored.com)

Sono questi i dati che si impongono all’attenzione di Allegri che, con le sue armi, dovrà cercare di scardinare un bunker di assoluta affidabilità. Che però, fuori casa, concede qualcosa. Ben 16 segnature su 29, difatti, arrivano lontano dal ‘Wanda Metropolitano’ con quasi il 60% dei gol presi a referto fuori dai confini madrileni.

Insomma, margini di manovra ci sono eccome. Del resto, la ‘Vecchia Signora’ gioca con Cristiano Ronaldo lì davanti ma Oblak, che vale 80 milioni di euro, potrebbe rappresentare l’ennesimo ostacolo in grado di cancellare il sogno bianconero. Lo sloveno, è fra i migliori estremi difensori del pianeta e conserva, in Champions, lo scettro di talento più imbattuto del torneo, col 57,1% di ‘clean sheet’ raccolti. Di fianco ad un mostro sacro come Neuer e ai lati di Burki e Szczesny.

le stats difensive nella Liga (liga.es)
le stats difensive nella Liga (liga.es)

Il piano gara: rientra Godin, tutti sotto la linea della palla. Il muro è servito

L’aggressività è il marchio di fabbrica della compagine di Simeone. E tutti, per giocare per l’ex tecnico del Catania, non possono non riversare sul terreno di gioco ogni stilla di energia e di sudore. Basta questo per capire la difficoltà dell’affaire remuntada per i ragazzi di Allegri che, già all’andata, a campi invertiti, hanno subito la garra, il pressing, l’attenzione ed il furore agonistico di Godin e compagni. Già perché il promesso sposo dell’Inter, il ‘Flaco’, anima e leader tecnico difensivo, dovrebbe recuperare per stasera e guidare la muraglia colchonera. Con lui in campo, l’Atletico non ha mai perso in questa Champions, 3 successi ed un pari, rimediando spesso lo scalpo dell’avversario e qualche utile ‘clean sheet’. Ma il trionfo del bunker è collettivo, condiviso. Figlio cioè di un’anima e di una organizzazione certosina, minuziosa, italiana. Simeone ha attinto tanto dal nostro campionato e, mixando tutto con la sua alma sudamericana, ha ottenuto una pozione vincente. Velenosa, forse, per la Juventus.

E stasera allo ‘Stadium’ sarà partita difficilissima con tutti sotto la linea della palla, tutti in attesa di recuperare la sfera e ribaltare il fronte per azionare Griezmann e l’ex Morata (in luogo dello squalificato Diego Costa). Unica via d’uscita, sponda bianconera, l’ampiezza delle corsie laterali, la velocità del possesso palla, le giocate individuali, gli uno contro uno e, pure, la duplice assenza sulla sinistra di Filipe Luis ed Hernandez con Juanfran, adattato sulla corsia mancina, a soffrire in fase di non possesso. La strada è tracciata e tutto, come già abbondantemente detto, è piuttosto difficile. Complicato, appunto…ma non impossibile.

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