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Un anno da fenomeni: il 2017 di Cristiano Ronaldo, Messi e Neymar

I principali momenti dell’anno che sta per chiudersi che hanno visto protagonisti i tre calciatori che hanno composto il podio dell’ultimo Pallone d’Oro: dall’incetta di record e trofei di CR7 al matrimonio della Pulce con Antonella fino al brasiliano e al suo trasferimento più costoso della storia del calcio.
A cura di Michele Mazzeo
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Anche quest’anno, come ormai accade da diverso tempo, Cristiano Ronaldo, Lionel Messi e il brasiliano Neymar sono stati i grandi protagonisti del panorama calcistico mondiale. Non a caso sono i tre che hanno composto il podio del più prestigioso premio individuale assegnato annualmente ad un calciatore, vale a dire il Pallone d’Oro. Andiamo dunque adesso a vedere nel dettaglio quali sono stati i loro momenti clou di questo 2017 che sta per chiudersi.

Il 2017 di Cristiano Ronaldo

Di certo non si tratta del primo anno straordinario di Cristiano Ronaldo, ma in questo 2017 il fenomeno portoghese del Real Madrid si è superato. A 32 anni ha raggiunto l'apice della carriera, facendo incetta di titoli, record e soddisfazioni, e anche della felicità personale. Dodici mesi con un susseguirsi di momenti topici che hanno indelebilmente segnato la vita di quello che è stato, senza possibilità di smentita, il giocatore più determinante a livello globale nel 2017, e che abbiamo cercato di raggruppare di seguito.

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Best FIFA Men's Player 2016

Il 2017 di Cristiano Ronaldo comincia con un premio riguardante l’anno precedente. Il portoghese infatti si aggiudica il titolo di Best FIFA Men's Player 2016 riservato a quello che secondo la Fifa è stato il miglior giocatore durante l’anno solare precedente.

Vittoria in Liga tra alti e bassi

L’inizio del 2017 del fenomeno di Madeira in campo è altrettanto sfavillante: segna con la solita continuità mettendo a referto 9 reti in 12 presenze tra gennaio e marzo che portano il suo Real Madrid in testa alla Liga con 5 punti di vantaggio sulla rivale Barcellona dopo 28 giornate di campionato. Da aprile invece il suo score in Liga si riduce drasticamente tant’è che riesce a segnare solamente nell’ultima delle 7 gare in programma in quel mese, contro il Valencia. Calo di rendimento che però non influisce sul cammino del Real che riesce a mantenere la vetta della classifica fino a maggio quando Cristiano Ronaldo torna ad essere decisivo anche in campionato siglando 5 reti nelle ultime tre giornate permettendo così alle Merengues di conquistare la 33a Liga della propria storia.

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Una Champions League da protagonista

Nessun passaggio a vuoto invece in Champions League. Infatti nella fase ad eliminazione diretta il talento lusitano è decisivo sin dagli ottavi di finale giocati contro il Napoli dove, nonostante una condizione fisica non ottimale, riesce ad incidere. Da lì è un crescendo: tra andata e ritorno rifila 5 gol al Bayern Monaco di Ancelotti e poi decide la semifinale con i cugini dell’Atletico Madrid del Cholo Simeone mettendo a segno una tripletta nella gara d’andata. Il 3 giugno a Cardiff nella finale contro la Juventus di Allegri sarà poi ancora determinante realizzando 2 delle 4 reti con cui gli uomini di Zidane hanno battuto i bianconeri e conquistato la 12a Champions League della propria storia.

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Gioie anche fuori dal campo: Eva, Mateo e Alana Martina

Ma le emozioni per l’attaccante 32enne non finiscono qui. Infatti solo 5 giorni dopo la vittoria di Cardiff anche la sua vita privata si arricchisce con la nascita di Eva e Mateo, i due gemelli nati in America da madre surrogata, stessa modalità con la quale 7 anni prima aveva avuto il primogenito Cristiano Jr. Come vedremo, però, il 2017 riserverà ancora tante soddisfazioni all’asso portoghese sia in ambito calcistico che su quello privato, dato che il 13 novembre la compagna Georgina Rodriguez darà alla luce la piccola Alana Martina, la quarta figlia del talento di Madeira, la prima figlia naturale della coppia.

L’espulsione con il Barça e i 5 turni di squalifica

Dopo la pausa estiva la nuova stagione di Cristiano Ronaldo non comincia nel migliore dei modi: se pur il suo Real Madrid conquista sia la Supercoppa Europea contro il Manchester United sia quella spagnola contro il Barcellona per il portoghese non c’è tantissimo da festeggiare, dato che nella gara d’andata contro i blaugrana al Camp Nou rimedia un’espulsione (con secondo giallo ingiusto) e ulteriori quattro turni di squalifica (da scontare in Liga) per aver ecceduto, con tanto di mani addosso all’arbitro, nelle proteste.

Con il Portogallo in direzione Russia 2018

Nel 2017 del fenomeno lusitano c’è anche quanto fatto con la maglia della propria Nazionale. Infatti, il classe ’85 con 6 gol e 2 assist trascina il Portogallo alla qualificazione diretta per il Mondiale di Russia 2018, dopo averla portata in estate fino alla semifinale di Confederations Cup poi persa con il Cile ai calci di rigore.

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Record in Champions e 5° Pallone d’Oro

Scontate le giornate di squalifica la nuova stagione per Cristiano Ronaldo comincia il 13 settembre e manterrà poi lo stesso andamento fino ad oggi: un CR7 poco brillante in Liga (solo 2 reti prima della doppietta realizzata nell’ultimo turno contro il Siviglia) e un CR7 devastante invece in Champions League (9 gol nelle 6 partite del girone) che diventa il primo calciatore nella storia a segnare in tutte e 6 le partite della fase a gironi. E proprio il giorno seguente all’ultima gara con il Borussia Dortmund arriva l’ennesimo riconoscimento: riceve il 5° Pallone d'Oro della carriera, quello che vale l’aggancio al rivale di sempre Leo Messi in vetta alla graduatoria.

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L’ultimo acuto: il Mondiale per club

L’ultimo momento clou del 2017 di Cristiano Ronaldo è arrivato solo pochi giorni fa quando, segnando sia il gol del momentaneo pareggio nella semifinale contro l’Al Jazira che quello decisivo in finale contro i brasiliani del Gremio, regala al Real Madrid il secondo Mondiale per Club consecutivo diventando anche il calciatore più prolifico nella storia della competizione con 7 reti totali.

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Il 2017 di Lionel Messi

Sicuramente meno ricco di soddisfazioni è stato invece il 2017 dell’eterno rivale del portoghese, Lionel Messi. L’argentino del Barcellona infatti ha vissuto sicuramente degli anni migliori sia dal punto di vista dei risultati in campo che anche per ciò che concerne l’extra calcio. Nonostante ciò, però, la Pulce è riuscita comunque a togliersi qualche piccola soddisfazione anche in questi ultimi 12 mesi.

Pichichi della Liga e Scarpa d’oro

Se dal punto di vista del club, il Barcellona, il 2017 è stato un anno magro di soddisfazioni rispetto al passato, avendo messo in bacheca “solo” la Copa del Rey, lo stesso non si può dire per il talento argentino, almeno per quanto riguarda il rendimento nella Liga. Da gennaio alla fine del campionato infatti la Pulce ha messo a segno uno score di 25 reti in 21 presenze che sommate a quelle realizzate in precedenza gli hanno permesso di conquistare sia il titolo di Pichichi (capocannoniere della Liga) che la Scarpa d’Oro (miglior marcatore d’Europa) con 37 segnature totali. Prolificità che il fenomeno di Rosario sta mantenendo anche nella prima parte della Liga di questa nuova stagione nella quale ha già messo a referto 14 gol in 16 gare disputate contribuendo al momentaneo primato in classifica del suo Barça.

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Champions sottotono

Diverso invece il rendimento avuto da Leo Messi in Champions League nel 2017. È stata infatti solo una la rete realizzata nelle 4 partite degli ottavi e dei quarti di finale della scorsa edizione della massima competizione per club del Vecchio Continente, prima che il suo Barcellona fosse eliminato dalla manifestazione per mano della Juventus di Massimiliano Allegri. Leggermente migliore invece lo score fatto registrare nella fase a gironi della Champions 2017/2018 con le 3 realizzazioni in 6 match con le quali ha contribuito al primo posto nel girone dei blaugrana.

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Quanta fatica con l’Argentina!

Non solo in Champions League, il 2017 è stato un anno non esaltante per la Pulce anche per quanto riguarda le prestazioni con la propria Nazionale. Nel girone sudamericano di qualificazione al Mondiale di Russia l’Argentina ha rischiato di finire fuori dal lotto delle qualificate riuscendo a staccare il pass solo in extremis. Un ultimo turno in cui, dopo quasi un anno di astinenza dal gol, l’Albiceleste ha ritrovato il suo fuoriclasse che ha realizzato la tripletta decisiva per battere l’Ecuador ed evitare quella che sarebbe stata una clamorosa non partecipazione alla Coppa del Mondo.

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La condanna per frode fiscale

Un 2017 non proprio felicissimo anche per quel che riguarda la vita privata di Lionel Messi. A maggio infatti è arrivata la conferma anche in appello della condanna a 21 mesi di reclusione (poi convertiti in una multa da 455mila euro) della Pulce per aver evaso il fisco negli anni 2007, 2008 e 2009. Condannato a 15 mesi (poi convertiti in 188mila euro di multa) anche per il padre Jorge anche lui reo di frode fiscale nei confronti dell’Agenzia delle Entrate spagnola.

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Il matrimonio con la sua Antonela

In estate però anche sul piano privato è arrivata una grande gioia per il 5 volte Pallone d’Oro. Infatti, questo 2017 sarà ricordato anche per le nozze tra Leo Messi e Antonela Roccuzzo svoltesi a Rosario lo scorso luglio. Un matrimonio passato però agli onori della cronaca più per l’avarizia dimostrata dai 260 invitati che per altro. Ma nonostante ciò sicuramente un grande piacevole evento da ricordare per la famiglia Messi.

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Il 2017 di Neymar

Nonostante sia arrivato solo terzo nella graduatoria del Pallone d’Oro, alle spalle dei due eterni rivali Cristiano Ronaldo e Leo Messi, e abbia conquistato “solo” una Copa del Rey e una Supercoppa di Francia il 2017 per il brasiliano Neymar sarà comunque un anno da ricordare per il suo eclatante e clamoroso passaggio dal Barcellona al Psg ma non solo.

Il grande protagonista della “remuntada”

Un 2017 che il talento ex Santos ha cominciato in maglia blaugrana con un diverso rendimento tra campionato e Champions League: non esaltante in Liga ( da gennaio 9 reti 17 gare e un’espulsione contro il Malaga che gli è costata 3 turni di squalifica), migliore in Champions dove è grande protagonista con 2 gol e 2 assist di quella che passerà alla storia come una delle più clamorose rimonte mai effettuate, vale a dire quella ottenuta con il 6-1 del Camp Nou negli ottavi di finale contro il Psg che aveva vinto per 4-0 all’andata. Anche nelle due gare dei quarti contro la Juventus il brasiliano è stato il migliore tra i suoi ma ciò non è bastato al Barça per evitare l’eliminazione dalla competizione.

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Il trasferimento più costoso della storia del calcio

L’inizio anno dell’asso brasiliano Neymar è stato piuttosto movimentato ma è a cavallo fra luglio ed agosto che arriva il cambiamento drastico nella sua giovane e brillante carriera che in qualche modo ha rivoluzionato il calciomercato: il suo passaggio, dopo pagamento della clausola rescissoria da 222 milioni di euro, al Paris Saint Germain. Un trasferimento chiacchierato che ha stimolato discussioni sull’etica nel pallone con una cifra investita davvero monstre, che vale ad oggi il primato come trasferimento più costoso della storia del calcio, e tante polemiche sul suo ingaggio, i benefit e sul suo tormentato addio al Barça.

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Leader tecnico e carismatico del Brasile

Nessun problema invece con il suo Brasile che grazie anche alle sue prestazioni (condite da 2 segnature e 3 assist nel 2017) stacca agevolmente, da prima della classe nel girone sudamericano, il pass per la Coppa del Mondo di Russia 2018. Nazionale verdeoro di cui il 25enne di Mogi das Cruzes è pian piano diventato la stella più luminosa e anche uno dei principali leader carismatici (tant’è che in due occasioni indossa anche la fascia da capitano).

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Impatto devastante sotto la Tour Eiffel

Il suo impatto con il Paris Saint Germain è devastante: in campionato in 13 gare realizza 11 gol e 9 assist lanciando, insieme ai compagni di reparto Cavani e Mbappé, in fuga il club parigino già a dicembre. Ancora meglio in Champions League dove il tridente delle meraviglie segna valanghe di gol: 6 reti e 4 assist nelle prime 5 partite del girone prima di perdere, da già qualificati agli ottavi di finale, l’ultimo incontro in casa del Bayern Monaco. Nonostante gli ottimi risultati non mancano però le polemiche soprattutto dopo che lui e il Matador Cavani  hanno discusso in campo su chi dovesse battere i calci di rigore, lasciando intendere che qualche piccolo problemino alla lunga nello spogliatoio potrebbe anche venir fuori.

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