Troppa Croazia per una brutta Nigeria. Mandzukic solito guerriero, Modric un fenomeno
Tanta Italia e la voglia di sorprendere e non fare solo da spettatore non pagante a questo Mondiale. Sono stati tanti gli spunti emersi da questo Croazia-Nigeria terminato con il punteggio di 2-0 in favore degli uomini di Dalic grazie ad un autogol della Nigeria con Etebo e al gol su rigore di Modric. Gara vibrante fin da subito soprattutto per il grosso numero di talenti e top player che fanno parte dei 23 del Ct croato Dalic che ha schierato, nel 4-2-3-1 di partenza, ben 3 ‘italiani’: Strinic, Perisic e Mandzukic senza considerare l’ex Sassuolo Vrsaljko e i top player Modric e Rakitic a centrocampo.
Dall’altra parte la Nigeria di Rohr poteva contare sul talento dell’Arsenal Iwobi e di Moses del Chelsea più l’esperto Mikel. Una gara che ha visto subito tra i protagonisti assoluti Mandzukic risultato come uno dei migliori in campo del match al pari di Kramaric che si è distinto per personalità e tecnica. Male invece Ighalo assolutamente flop della gara così come lo stesso Iwobi, mai entrato in partita e più volte in difficoltà. Vediamo dunque nel dettaglio i top e i flop di questo Croazia-Nigeria.
I migliori in campo della gara
Per Mandzukic il solito lavoro da Oscar
Probabilmente tutti pensavano che avendo giocato per ben 2 stagioni di fila come esterno d’attacco a sinistra con la Juventus, in Nazionale, con la maglia della Croazia, avrebbe fatto fatica a giocare come punta. E invece il Ct Dalic ha dato fiducia a Mario Mandzukic schierandolo al centro dell’attacco della Croazia davanti a Kramaric, Perisic e Rebic. Per l’ex Bayern Monaco è stata una partita di grande sacrificio che l’ha visto subito protagonista nel primo tempo dove ha messo lo zampino nel gol del momentaneo vantaggio croato propiziato da un autogol di Etebo e si è guadagnato il rigore nella ripresa che ha consentito a Modric di chiudere la contesa dal dischetto.
Oltre ad aver agevolato la palla affinchè entrasse in rete per l’iniziale vantaggio, Mandzukic è stato capace di svolgere un lavoro molto importante, di sponda e di appoggio per i trequartisti alle sue spalle che si scambiavano di ruolo continuamente in maniera frenetica. Con lui a fare a sportellate con i due centrali della difesa nigeriana, la Croazia ha tratto ampiamente benefici dal suo lavoro sempre di grande sacrificio che ha consentito alla sua Nazionale di ottenere un risultato molto importante all’esordio in questo Mondiale.
Kramaric il jolly che fa il lavoro sporco
Assolutamente uno dei più positivi della squadra croata. Ma a dire il vero, per lunghi tratti della prima frazione, tutti gli interpreti d’attacco hanno giocato molto bene con Perisic e Rebic molto larghi e pronti ad inserirsi e servire Mandzukic al centro. Ma a spiccare più di tutti è stato proprio Kramaric. L’attaccante dell’Hoffenheim è stato capace di svolgere al meglio il ruolo di jolly per vie verticali. Dal centro infatti, alle spalle del giocatore della Juventus, passava da destra a sinistra scambiandosi spesso con Perisic a cui ha dato diverse palle gol importanti.
Uno dei migliori in campo dunque bravo anche a scendere quasi sulla linea dei centrocampisti per raccogliere lo scarico di Modric e Rakitic costringendo poi questi ultimi a sventagliare palla sugli esterni: Rebic e Perisic. Proprio Rebic, non abituato a tornare in difesa, era spesso aiutato dallo stesso Kramaric che si è fatto davvero in quattro nell’arco della sua gara non dando punti di riferimento alla difesa della Nigeria. Anche lui nell’azione del gol del vantaggio. Uno dei top della gara.
Gol e gara perfetta per Modric
Prima di questa sera non era mai andato in gol in un Mondiale. L’ha fatto contro la Nigeria Luka Modric realizzando il gol del 2-0 che ha tagliato le gambe ai nigeriani. Nel giorni dei rigori sbagliati, su tutti quello di Messi, il talento del Real Madrid non sbaglia e regala 3 punti fondamentali ai croati nel girone di ferro con Argentina e Islanda. Lui l’uomo in più, il capitano e l’ha dimostrato anche questa sera giostrando al meglio come un videogioco la manovra croata con una tranquillità incredibile. Il gol sul penalty, successivo ad un fallo su Mandzukic, è stato il giusto premio ad una prestazione fantastica
Con Rakitic che al suo fianco ha dovuto un attimo tirare il freno a mano nel secondo tempo a causa di una rischiosa ammonizione. E’ stato proprio Modric a prendersi il compito di costruire l’azione della Croazia ed interrompere quelle della Nigeria che ha fatto tanta difficoltà ad impostare un’azione di gioco per elaborata. Il talento del Real Madrid è stato dunque un altro dei migliori in campo della gara e sarà l’uomo in più di questa Croazia per il prosieguo del Mondiale.
I flop di Croazia-Nigeria
Isolato nel nulla Ighalo
La grande difficoltà della Nigeria di riuscire a fare un giro palla quadrato, ordinato ed equilibrato, ha influito indubbiamente sull’assetto tattico della squadra quasi sempre incapace di impostare un’azione di gioco ben strutturata capace di mandare in porta un velocista bravo negli inserimenti come Ighalo. L’ex attaccante del Watford, transitato anche dall’Udinese, è stato infatti spesso lasciato isolato nella morsa di Vida e Lovren che l’hanno gestito al meglio senza concedergli spazi.
Lui in un certo senso c’ha pure provato a smarcarsi e provare anche con azioni personali ad impensierire la retroguardia croata, ma è stato molto difficile. Pericoloso maggiormente nella ripresa, Ighalo si è trovato spesso a raccogliere palloni alti che erano sempre preda dei centrali della Croazia. Stessa difficoltà anche per Moses, che doveva essere l’uomo in più del match e che invece si è dovuto arrendere al buon posizionamento difensivo della Nazionale del Ct Dalic.
Una delusione Iwobi
Ci si aspettava davvero tanto da lui che è uno dei talenti della nuova generazione della Nigeria che, manco a farlo apposta, ha potuto osservarlo al meglio in un top club come l’Arsenal. Ma l’Iwobi visto contro la Croazia sembrava la brutta copia del fenomeno d’attacco visto a tratti in Premier League proprio con i ‘Gunners’. Per lui la grande difficoltà di riuscire a smarcarsi dall’ottimo piazzamento difensivo impostato sia da Vrsaljko sulla destra che da Strinic sulla sinistra.
Iwobi infatti si è spesso scambiato di posizione proprio con Moses per consentire quel pizzico di imprevedibilità alla manovra cambiando uomini sulla fascia. Ma non ha funzionato. Nella ripresa ha provato a muoversi anche in diagonale alle spalle della punta Ighalo che però è stata servita male anche dallo stesso Iwobi, troppo spesso distratto e anticipato sempre sul tempo dagli avversari.
Ekong troppo ingenuo sul rigore
Era stato attento per tutta la prima frazione cercando di contenere i movimenti veloci di Mandzukic ma ben presto si è reso conto che contro questa Croazia c’era da fare di più e forse neanche sarebbe bastato. William Ekong ha fatto il possibile al centro della difesa per provare ad evitare di subire un gol. Ma prima l’errore di posizione sul primo gol della Croazia (autogol) e la tanta confusione nel secondo tempo, hanno contribuito a far perdere la testa allo stesso Ekong che nella ripresa è stato colpevole di un fallo assolutamente ingenuo su Mandzukic in area di rigore.
Un abbraccio plateale che è stato inevitabilmente punito con il calcio di rigore per la Croazia, poi realizzato da Modric e da un giallo per il centrale della Nigeria. L’epilogo finale per una gara da dimenticare totalmente.