Testa, fisico e tattica: come arriva la Juve alla sfida di Champions con l’Atletico Madrid
Manca poco alla partita che potrebbe cambiare un’intera stagione per la Juventus di Massimiliano Allegri. Meno di 72 ore al match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro l’Atletico Madrid di Diego Simeone dove Cristiano Ronaldo e compagni avranno l’arduo compito di rimontare il pesante 2-0 subito all’andata per evitare un’eliminazione che, checché ne dica l’allenatore bianconero, verrebbe accolta come un mezzo fallimento, nonostante l’ottavo scudetto consecutivo già messo in cassaforte (in attesa del match del Napoli di questa sera i campioni d’Italia in carica si sono portati momentaneamente a +19 punti sul secondo posto).
Gli assenti: out anche De Sciglio e Barzagli
A tre giorni dal match che vale una stagione, brutte notizie per Massimiliano Allegri arrivano dall’infermeria con Mattia De Sciglio e Andrea Barzagli che quasi certamente non saranno disponibili per la sfida contro l’Atletico Madrid. Il terzino ex Milan si è fermato per un problema muscolare all’adduttore della gamba destra e non è stato nemmeno convocato per la gara di venerdì scorso contro l’Udinese. L’esperto centrale difensivo invece contro i friulani ha giocato dal primo minuto ma è uscito dopo 25’ anche lui per un problema muscolare. Entrambi domani si sottoporranno ad ulteriori accertamenti ma una presenza martedì sera all’Allianz Stadium è sostanzialmente da escludere. I due dunque vanno ad aggiungersi alla lista degli assenti insieme allo squalificato Alex Sandro e ai lungodegenti Khedira e Cuadrado.
Douglas Costa non ci sarà
Il tecnico livornese sembrava potesse ritrovare Douglas Costa che nei giorni scorsi si era allenato in gruppo ed era pronto per giocare, come lo stesso Allegri aveva lasciato intendere. Il brasiliano non gioca un match ufficiale dal 2 febbraio scorso e difficilmente dunque poteva avere i novanta minuti nelle gambe, ma la sua velocità, la capacità di saltare l’uomo sembravano una risorsa a cui fare ricorso per scardinare la retroguardia del Cholo Simeone, quasi certamente a partita in corso.
Come sta la Juve alla vigilia del match che vale una stagione
Detto degli uomini che Allegri avrà o non avrà a disposizione andiamo ora a vedere qual è lo stato dell’arte in casa bianconera in termini di condizione fisica e psicologica in vista del match dell’anno di martedì. Dopo le vittorie poco convincenti contro il Bologna e il Napoli, nell’ultimo turno di campionato contro l’Udinese Massimiliano Allegri ha fatto riposare quasi tutti i big dando spazio alle seconde linee che si sono ben comportate battendo agevolmente una poco battagliera compagine friulana mai in partita all’Allianz Stadium. In mostra il giovanissimo Moise Kean, attaccante classe 2000, autore di una doppietta e di una prestazione super che si candida ad eventuale rinforzo in attacco a partita in corso contro l'Atletico qualora ci sia bisogno di ulteriore peso in attacco.
Dal punto di vista delle energie fisiche dunque la Juventus sembra arrivare nel migliore dei modi alla sfida da dentro o fuori contro i Colchoneros: pare infatti che Allegri in queste tre settimane sia riuscito a riempire quella “bottiglia delle energie” dei suoi calciatori a suo dire quasi vuota invece nel match d’andata del Wanda Metropolitano. L’incognita sembra essere, al contrario, l’aspetto psicologico dato che così come a Madrid, nonostante le vittorie al Dall’Ara e al San Paolo, la formazione “titolare” non ha dato garanzie sul piano della strategia e del gioco (leggermente migliore invece la tenuta mentale nei momenti di difficoltà). Sarà dunque necessario che gli uomini di maggior caratura ed esperienza internazionale, su tutti l’uomo da 100 milioni di euro, Cristiano Ronaldo, dovranno prendere per mano la squadra per provare a cercare una rimonta non impossibile ma per la quale servirà certamente un’impresa.
Come può giocare la Juve contro l’Atletico Madrid
Posto ciò dunque passiamo ora ad analizzare l’ultimo aspetto, ossia quello tattico, non meno importante degli altri. Con la quasi certa assenza di Barzagli sembra perdere terreno l’ipotesi, paventata nei giorni scorsi, di un ritorno alla vecchia difesa a tre. Probabile dunque che Allegri sfidi il 4-4-2 di Simeone con il rodato 4-3-3 (o nella variante 4-3-1-2), modulo a cui si è affidato spesso in questa stagione. Più il difensivo Caceres che l’offensivo Spinazzola per sostituire nel ruolo di laterale difensivo sinistro lo squalificato Alex Sandro, più Emre Can che Bentancur per completare la mediana con gli inamovibili Pjanic e Matuidi. In attacco invece l’unico certo di partire dal primo minuto è il cinque volte Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo, per gli altri due posti al momento favoriti Mandzukic e Bernardeschi, ma ancora tutt’altro che decisi i ballottaggi con Dybala.
Non è però ancora del tutto da escludere che Allegri provi a sorprendere il Cholo Simeone con un assetto ancora più offensivo, rispolverando cioè quel 4-2-3-1 che due anni prima, con alcuni interpreti diversi, gli consentì di raggiungere la finale di Champions League poi persa contro il Real Madrid allora di Cristiano Ronaldo. In questo caso la diga mediana potrebbe essere composta da Pjanic e Matuidì e la linea dei trequartisti alle spalle del portoghese invece da Mandzukic, Dybala e Bernardeschi per una formazione molto coraggiosa che però lascia qualche dubbio in merito all’equilibrio tattico, fondamentale nel modo di intendere il calcio del tecnico toscano. Ma chissà che per tentare l’impresa per una volta non sia disposto anche a rinunciarvi. Di certo l’avversario (e non solo) sarebbe colto di sorpresa.