Takashi Inui e Quintero, potere ai piccoli. La prima volta della Russia dopo 32 anni
Finisce il primo turno e inizia il secondo. Le sorprese non mancano e la Russia continua a marciare continuando le sue notti magiche. Ecco i nomi miglior e peggiori di questa giornata mondiale.
I 3 top della sesta giornata
Tutti si aspettavano Honda, che ha iniziato addirittura in panchina, o Kagawa, e invece il Giappone si è mosso intorno a Takashi Inui, centrocampista che in Spagna ha fatto buone cose nell’Eibar e contro la Colombia ha dimostrato tutta la sua versatilità. Ha agito da centrocampista totale, facendo partire le azioni d’attacco, accompagnandole per la rifinitura per le punte e spesso è anche andato alla conclusione. Inui è stato tre in uno, così si parte con un vantaggio numerico anche prima dell’espulsione.
Da M'Baye Niang ti puoi aspettare di tutto, una partita completamente apatica e inutile contro il Benevento di turno, ma anche che decida la prima partita dei Mondiali per il suo Senegal. Ha letteralmente dominato il suo avversario in fascia, ha propiziato il primo gol con un'azione di forza e ha creduto all'errore di Krychowiak per siglare il secondo gol. calciatori così estremi non se ne vedono più tanti, chissà il Torino cosa ne pensa.
La Russia con due vittorie dopo due partite non solo era poco pronosticabile ma per tanti era quasi impensabile. Grande merito degli ottavi ormai già raggiunti dalla Russia è merito di Čerčesov, allenatore entrato in punta di piedi in Nazionale dopo le esperienze di Capello e Sluckij, che ha saputo dare ordine alla squadra e allo spogliatoio e a creare un'identità molto precisa. Tanta corsa, sacrificio costante di tutti e idee offensive semplici ma messe in pratica bene e con attenzione. A volte basta solo buon senso per creare una buona squadra.
I 3 flop della sesta giornata
Alla fine della stagione di Premier League tutti gli osservatori erano concordi nell’inserire Davinson Sánchez fra i primi 5 difensori centrali del campionato. Oggi è stato semplicemente disastroso. Si è fatto fregare da Osaka sull’azione che ha portato al rigore ed espulsione di Carlos Sánchez, ha sofferto le incursioni delle mezzali giapponesi non riuscendo mai a contrastarlo e addirittura ha ceduto alle battaglie fisiche contro il più leggero e piccolo Osaka. Il peggiore in campo di gran lunga. Siamo sicuri che Zapata in questo momento non sia meglio?
Nella Polonia si salvano in pochi ma la pochezza del duo Milik e Lewandowski ha veramente stupito tutti. Pochi movimenti, zero scambi tra di loro, la difesa del Senegal li ha letteralmente dominati. Sorgono due domande:
- 1) Dei grandi campioni attesi a questo Mondiale solo il robot Cristiano Ronaldo ha rispettato le aspettative. Forse i campioni si spompano troppo durante la stagione?
- 2) Milik del Napoli in pratica ha saltato due stagioni, questa, se finalmente la salute lo assiste, sarà la sua prima vera stagione in serie A. Sono sicuri sotto il Vesuvio ad affidare il centro dell'attacco al calciatore di oggi?
I centrali dell’Egitto hanno giocato un buon primo tempo ma nel secondo hanno fatto qualsiasi errore possibile. Dispiace sparare su una squadra che ci ha messo tutto quello che aveva, nonostante il suo miglior calciatore è evidentemente fuori forma. Ma avere due centrali del genere vuol dire partire sempre con un guaio bello grosso da risolvere.
Il fatto del giorno: la prima volta del Giappone
Per la prima volta nella storia dei Mondiali il Giappone ha vinto contro una squadra sudamericana. La notizia del giorno c’è, ed è grande. Già al primo Mondiale in cui hanno partecipato, i Samurai Blue hanno beccato l’Argentina, perdendo per un gol delizioso di Batistuta. Con il Brasile nel 2006 ha preso 4 gol, nonostante fossero anche andati in vantaggio con Tamada e proprio con la Colombia nel 2014 prese altri 4 gol. Questa vittoria segna un punto di svolta. Il Giappone, che sa giocare un calcio molto aggressivo e moderno, può davvero giocarsela con tutte.
La curiosità, Russia agli ottavi dopo 32 anni
La Russia non si è mai qualificata per gli ottavi da quando non appartiene più all’URSS. Per trovare un’URSS agli ottavi bisogna andare molto indietro nel tempo, precisamente nel 1986 quando nel girone iniziale scioccò tutti con un calcio futuristico, che adesso per noi è lo standard ma allora era un miraggio. Seguendo la guida mistica di Lobanovski, tutti correvano senza mai fermarsi, applicando un fuorigioco che anche oggi è estremo e giocando con continue incursioni che facevano tremare le difese avversarie. Nel girone batté 6-0 l’Ungheria, pareggiò con la grande Francia di Platini e vinse 2-0 contro il Canada. Tutti pensavano avrebbe fatto tanta strada ma agli ottavi arrivò il Belgio di un altro allenatore-santone, Guy Thys. Giocheranno la partita più bella del Mondiale che terminerà 4-3. La Russia dopo tutti questi anni ritorna quasi certamente agli ottavi. Il Belgio per sua fortuna è dall’altra parte del tabellone.
Il nome nuovo è una ‘vecchia' conoscenza in Italia
Juan Ferdinando Quintero in Italia è passato senza fare rumore, in un Pescara in difficoltà fin dall’inizio e passato nelle mani di tre allenatori differenti, Stroppa, Bergodi e Bucchi. Oggi Quintero, che ha giocato l’ultima stagione al River Plate, ha dimostrato di essere un centrocampista coi fiocchi, capace di non far deragliare la squadra dopo l’espulsione di Sanchez, spostandosi dalla posizione di mezzala e quella di mediano.
Ha segnato un gol di tocco e genio, facendo passare la palla sotto la barriera giapponese e purtroppo per la Colombia non ha avuto più forze dopo 10 minuti del secondo tempo. Al suo posto è entrato James Rodriguez non al meglio e la squadra è nettamente peggiorata, non riuscendo più a reggere le ondate offensive giapponesi. È stato bello vedere un Quintero così completo.