Svezia da 104 milioni, umilia l’Italia che ne vale 495: Azzurri quasi fuori
L’Italia prosegue nella sua striscia negativa in Svezia (la vittoria manca dal 1912) con un incredibile 1-0 a Stoccolma. Senza gioco, senza grinta e senza qualità, gli azzurri demoliscono la propria autostima consegnandosi, con un tiro sbilenco di Johansson, agli scandinavi e complicando maledettamente una qualificazione che ora appare quasi impossibile. Sul banco degli imputati il solito Ventura, in preda ad una crisi di identità non solo tattica, non proprio all’altezza di un commissario tecnico ma anche tutti gli interpreti (o quasi) in campo.
Questi i top e i flop della contesa con un numero esiguo di bocciati, per soli limiti di spazio.
I Top della Friends Arena
Forsberg, il Principe della Svezia
Fra i più temuti della vigilia, il calciatore del Lipsia Forsberg conferma quanto di buono fatto negli ultimi (19 gli assist nella scorsa stagione con i tedeschi) anni con una prestazione di sicuro valore. Fra gli uomini più talentuosi della Svezia, il #10 scandinavo si mostra sicuro dei propri mezzi, a suo agio in contesti del genere guidando i suoi e creando i peggiori pericoli per Buffon e compagni. Unico neo del match, al di là degli arpeggi palla al piede e dei dribbling, una certa imprecisione al tiro con diverse conclusioni, anche da calcio piazzato, lontane dalla porta italiana.
Darmian sfortunato, che palo nella ripresa
L’esterno del Manchester United, nella serata di Stoccolma, è fra i migliori dei suoi con un atteggiamento ideale fatto di concentrazione, determinazione e voglia. Sulla sua fascia, infatti, arrivano le trame d’attacco più interessanti con, in particolare, un traversone preciso che Belotti, all’inizio del match, manda di poco a lato. Nei secondi 45’ di gioco, Darmian non crolla nonostante l’1-0 dei padroni di casa. Suo il fendente dal limite della 16 metri avversaria che fulmina Olsen che, però, si salva con un palo clamoroso. Episodi, centimetri, voluti dagli ‘dei del calcio’ con il terzino ex Torino però, ultimo a rassegnarsi e ad accettare il verdetto del campo.
Johansson, un tiro di importanza capitale
Il suo nome, come quelli di Ahn o Trezeguet, potrebbe essere fra quelli che resteranno nella memoria collettiva per sempre. La sua firma è Jacob Johansson dell'AEK Atene e il suo destraccio, sporco e sbilenco con annessa deviazione, il gesto che potrebbe condannare gli azzurri all’eliminazione che manca dal 1958. Eppure, il fato è stato malvagio con Ventura con Johansson che, subentrando al posto dell’infortunato Ekdal, sigla la rete del momentaneo 1-0 galvanizzando la ‘Friends Arena' con un non irresistibile tiro da fuori area che si infila alle spalle dello sfortunato Buffon. Otto minuti per cambiare la storia e rilanciare una Svezia che manca dalla rassegna iridata dal 2006.
I Flop di Svezia-Italia
Verratti ancora una bocciatura con la Nazionale
Sarà la pressione, la convivenza col regista De Rossi o la posizione sul rettangolo verde ma Verratti, anche in questa esiziale sfida per il mondiale, delude non poco. Sui siti specializzati leggi: valutazione da 60 milioni di euro, in campo, con la maglia azzurra, non ne vale manco la metà. E sì perché l’ex Pescara chiamato a dare un segno tangibile della sua forza e delle sue abilità in campo anche con la sua selezione, non riesce mai a trovare lo spazio giusto per incidere e, complice una nazionale un po’ troppo timorosa, ribaltare con le sue geometrie l’azione. Una condotta che lo obbliga a disputare una partita troppo difensiva lo porta a gestire pochi palloni e ad innervosirsi rimediando, per fallo su Berg, il giallo che gli costa la gara di ritorno al Meazza. Ma forse, con un Jorginho formato Brasile in panchina ed un feeling mai nato con l’Italia, è meglio così.
Candreva tanto fumo, poco arrosto
Nella ripresa, uno dei più positivi è di sicuro l’interista Candreva. Fra i più in forma dei convocati di Ventura, l’ex laziale si accende, salta spesso l’uomo e crossa con continuità sulla corsia destra e trovando, pure, qualche buona conclusione con una, in particolare, ben respinta dal portiere Olsen. E poi, dopo la rete dello svantaggio, un body language non proprio esaltante con le solite finte ed una inerzia, un rallentamento della manovra poco utile a scardinare l’attenta e arcigna retroguardia svedese. Finisce per spegnersi via via e per far parte della larga schiera dei flop italiani.
Parolo spalle alla porta, i suoi inserimenti restano vani
Mossa tattica di Ventura per cercare, da terzo di centrocampo, di legittimare la superiorità numerica in mezzo al campo, Parolo finisce per imbottigliarsi fra le maglie difensive degli scandinavi. Per consegne pre-gara, infatti, il laziale veste i panni dell’incursore senza palla con alcuni tagli centrali che, per la verità, sorprendono pure gli svedesi in qualche occasione con palloni però troppo imprecisi sia per il #18 azzurro che per l’accorrente Candreva. Eppure, questo movimento centrale, pedissequo e sempre uguale, alle spalle dei mediani avversari e poi ad allargare sulla destra, non porta risultati con i compagni che non lo servono e gli avversari che lo controllano. Il tutto, con una evidente soluzione offensiva e di impostazione in meno per un’Italia troppo brutta (anche sforunata) per guadagnarsi il pass per Russia 2018.
Bonucci versione Milan: che flop a Stoccolma
Impreciso in difesa, disastroso in impostazione, nervoso e controproducente. Questa, la prestazione del rossonero che, anche in azzurro, mette in mostra il suo periodo no. In più, il numero #19 si mette a duellare con le punte avversarie sul terreno di gioco a loro più agevole e gradito, quello delle scorrettezze, facendo innervosire l’intera squadra e annullando il buon avvio di secondo tempo. A tre o a quattro col Milan o nella vecchia ‘BBC’, il risultato non cambia: Bonucci è un autentico flop.
Berg, un calcio al fair play
Fra i flop di serata il calciatore dell’Al-Ain Marcus Berg che, non solo gioca una partitaccia, ma ha il merito di mostrare, anche ai più piccoli in visione, tutti i trucchetti dell’anitsportività internazionale. Falletti, spinte, gomitate e gli alettoni, destro e sinistro, sempre aperti, specie se in zona, c’è qualche azzurro. Si fa ammonire dopo due minuti ma, nella ripresa, con la sua vergognosa condotta, spezza il buon avvio azzurro innervosendo la contesa e mandando in tilt, cosa non troppo difficile, la difesa azzurra. Risultato? Dopo poco l’Italia, anche per una deviazione beffarda dal limite dell’area nostrana, va sotto con la correità di un Cakir piuttosto clemente. Anticalcio.
Tabellino e voti:
Svezia (4-4-2) Olsen 6; Krafth 6 (Dal 83’ Svensson s.v.), Lindelof 6, Granqvist 6, Augustinsson 6; Claesson 6, Larsson 6, Ekdal 5.5 (Dal 57’ Johansson 6.5), Forsberg 6.5; Toivonen 5, Berg 4 (Dal 75’ Thelin 6). A disposizione: Johnsson, Nordfelt; Jansson, Olsson, Helander; Sema, Johansson, Svensson, Rohden; Thelin, Guidetti. Allenatore Janne Andersson 6.5
Italia (3-5-2) Buffon 6; Barzagli 5, Bonucci 4, Chiellini 5; Candreva 5, Verratti 4.5 (Dal 76’ Insigne 5), De Rossi 5, Parolo 5.5, Darmian 6; Immobile 5.5, Belotti 5.5 (dal 65’ Eder 4.5). A disposizione: Donnarumma, Perin; Zappacosta, Astori, Rugani; Florenzi, Gagliardini, Jorginho; Insigne, Gabbiadini, Bernardeschi, Eder. Allenatore Giampiero Ventura 5
Arbitro e assistenti, il fischietto è Cakir
A dirigere l’andata dei Playoff mondiali di questa sera il turco Cuneyt Cakir. Gli assistenti arbitrali Bahattin Duran e Tarik Ongun, il quarto uomo Hüseyin Göçek. Delegato Uefa Janis Mecezkis (Lituano), osservatore arbitro: Sandro Piller (Ungheria). Il fischietto 40enne ha diretto 98 gare Uefa gli unici precedenti con la Nazionale azzurra molto positivi. In particolare, ci riferiamo alla partita contro l'Irlanda di Euro 2012 (vinta da Prandelli e compagni per 2-0) e del successo con la Spagna, sempre per 2-0, dello scorso anno nella manifestazione continentale di Francia 2016. Tre, invece, i suoi precedenti con la Svezia: due vittorie ed una sconfitta.
Precedenti, in Svezia la vittoria manca da 105 anni
L’ultimo precedente sorride all’Italia con gli uomini di Conte in grado di vincere, nella sfida nei recenti europei in Francia, per 1-0 contro la selezione svedese con gol di Eder. In Scandinavia, invece, lo score è tutt’altro che positivo con gli azzurri che non vincono contro la Svezia, in Svezia, dalle Olimpiadi del 1912. Da lì in poi, 3 pareggi e 4 sconfitte. Più in generale, invece, il bilancio è pro Italia col 47.8% di affermazioni frutto di 11 successi totali per gli azzurri, 6 pari e 6 sconfitte nobilitate da 52 reti complessive con 28 siglate dalla nostra selezione e 24 da quella scandinava.