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Ventura, che combini? Andersson gli dà scacco, Insigne entra e non sa che fare

Il 4-4-2 degli scandinavi mette sotto il “vecchio” 3-5-2 degli azzurri. Italia sovrastata sul piano fisico dagli svedesi con i due centravanti Immobile e Belotti mai pericolosi. Centrocampo azzurro lento e compassato non riesce a far partire la manovra degli italiani. Ventura cambia modulo solo ad un quarto d’ora dalla fine ma ormai è troppo tardi.
A cura di Michele Mazzeo
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L’Italia esce sconfitta nella gara d’andata del playoff che vale la qualificazione al Mondiale di Russia 2018. Alla Friends Arena i padroni di casa della Svezia si impongono per 1-0 su una brutta Italia che adesso dovrà giocarsi tutto nella gara di ritorno prevista lunedì prossimo a San Siro. Andiamo a vedere quali sono state le principali chiavi tatti che hanno deciso la gara d’andata tra la Svezia di Janne Andersson e l’Italia di Gian Piero Ventura giocata alla Friends Arena di Solna.

Ventura vs Andersson: 3-5-2 vs 4-4-2

Per la partita più importante della sua carriera Gian Piero Ventura decide di tornare al vecchio 3-5-2 con Antonio Candreva e Matteo Darmian schierati a tutta fascia sulle due corsie e Daniele De Rossi schierato come vertice basso del centrocampo davanti alla BBC (Barzagli, Bonucci e Chiellini). Ai lati del romanista Marco Parolo e Marco Verratti nel ruolo di mezzali. Davanti la coppia “pesante” formata da Andrea Belotti e Ciro Immobile. Di contro la Svezia di Jan Andersson si schiera con un classico 4-4-2 con il giocatore di maggior talento Emil Forsberg unico libero di svariare.

Le formazioni di Svezia - Italia (fonte SofaScore)
Le formazioni di Svezia – Italia (fonte SofaScore)

Svezia batte Italia nei duelli fisici

Fin dall’inizio a mettere in difficoltà gli azzurri sono le palle lunghe che dalla difesa vengono scagliate verso i possenti e spigolosi attaccanti svedesi Berg e Toivonen. Gli scandinavi hanno spesso la meglio nei duelli fisici e proprio da azioni nate da questo tipo di situazione arrivano i maggiori pericoli per la retroguardia azzurra. A dimostrazione di ciò il gol degli svedesi arrivato proprio da una situazione “sporca” generata da una rimessa laterale in zona d’attacco sfruttata al meglio dagli scandinavi.

I contrasti vinti dai giocatori di Svezia e Italia (fonte WhoScored)
I contrasti vinti dai giocatori di Svezia e Italia (fonte WhoScored)

Il pressing offensivo svedese spegne sul nascere la manovra azzurra

L’Italia si abbassa troppo e a tratti si lascia schiacciare dagli svedesi non riuscendo a ripartire per l’immediato pressing offensivo attuato dagli avversari appena persa palla. Solo quando si riesce a saltare il primo pressing e cominciare l’azione con i suoi difensori gli uomini di Gian Piero Ventura riescono ad essere pericolosi soprattutto sulle fasce con Matteo Darmian e Antonio Candreva molto attivi nonostante i terzini svedesi siano chiamati a spingere dal ct Andersson proprio per evitare che i due laterali azzurri possano alzare costantemente il proprio raggio d’azione.

La heatmap di Candreva e Darmian contro la Svezia (fonte Whoscored)
La heatmap di Candreva e Darmian contro la Svezia (fonte Whoscored)

Squadra schiacciata: doppio centravanti innocuo

Faticano invece sia il centrocampo che la coppia avanzata azzurra. Sia De Rossi che le due mezzali si abbassano troppo schiacciandosi sulla linea difensiva regalando, nonostante la superiorità numerica, gran parte delle seconde palle ai dirimpettai scandinavi. I due centravanti Immobile e Belotti invece faticano a trovare affiatamento tra di loro intestardendosi spesso sul classico schema voluto da Gian Piero Ventura che vuole che uno dei due vada incontro al pallone facendo velo per il compagno lanciandosi nello spazio per ricevere la chiusura del triangolo alle spalle del difensore. Combinazione però mai riuscita. Da qui la grande difficoltà per gli azzurri di arrivare alla conclusione: solo un tiro in porta nei primi 45’, peggio aveva fatto solo contro la Spagna a Madrid.

Ventura passa al 4-2-4, ma orma è troppo tardi

Solo ad un quarto d’ora dalla fine Gian Piero Ventura prova a cambiare l’inerzia della gara modificando il sistema di gioco con una Svezia che trovato il vantaggio si chiude nella propria trequarti affidandosi ad alcune ripartenze veloci con il solito Emil Forsberg a guidare il contrattacco. Il ct azzurro toglie una mezzala, Marco Verratti, per inserire un esterno offensivo, Lorenzo Insigne. Con il nuovo assetto l’Italia prova a schiacciare gli scandinavi nella propria trequarti ma Granqvist, Lindelof e compagni resistono e riescono a portare a casa un importantissimo successo.

Insigne entra e non sa che fare

Oltre ad essere arrivato troppo tardi l'ingresso di Lorenzo Insigne ha destato grandi perplessità anche perché il napoletano ha dato l'impressione di esser stato mandato in campo senza alcuna indicazione tattica. E così a tratti fa l'esterno accentrandosi (come fa spesso nel Napoli) ma pestandosi i piedi con i compagni e a volte addirittura lo si ritrova mezzala di un centrocampo a tre ai lati di De Rossi e Parolo. Una confusione che fotografa il momento che sta attraversando la Nazionale e lo stesso Gian Piero Ventura in questo periodo.

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