Subasic ferma la Danimarca: la Croazia vola ai quarti e aspetta la Russia
Dopo la sfida tra Russia e Spagna, anche l'ottavo di finale tra la Croazia e la Danimarca ha avuto bisogno di più di novanta minuti per emettere il suo verdetto. A sfidare i padroni di casa nel quarto di sabato prossimo a Sochi sarà dunque la squadra croata: capace di saltare l'ostacolo danese solo ai calci di rigore. Scesa in campo con la stessa formazione che ha affrontato l'Argentina, la formazione biancorossa è sembrata però meno lucida e disinvolta delle precedenti occasioni. Le stelle del ct Dalic (fatta eccezione di uno straordinario Rebic) hanno deluso, specialmente Modric e Rakitic tornati sulla terra dopo le precedenti gare da urlo. Colpa anche di una Danimarca molto solida e in grado di tenere in bilico il risultato fino ai calci di rigore, dove a condannare i "vichinghi" è stato un Subasic in serata di grazia.
Mandzukic riporta in vita la Croazia
Luka Modric è uno degli ultimi "highlander" rimasti in Russia. Lewandowski, Muller, Salah, Messi, Cristiano Ronaldo e Iniesta sono invece già sull'aereo per il rientro in patria. E' la spietata legge del mondiale russo che, rispetto alla fase a gironi, riconcilia con il calcio e regala grandi emozioni con gli ottavi di finale. Il "Nizhny Novgorod" non è da meno. Non fa in tempo a riempirsi che il tabellone dello stadio segna già 1 a 1, grazie alle due reti lampo di Zanka Jorgensen e Mario Mandzukic.
Il "gollonzo" del danese e la risposta fortunata dell'attaccante juventino, sono l'antipasto di un primo tempo equilibrato, giocato con grande intensità e con opportunità in entrambe le aree di rigore. La Croazia comanda il gioco grazie alle geometrie e alla classe dei suoi giocatori, la Danimarca tiene botta e fa valere il suo fisico soprattutto nelle due aree di rigore. Il risultato di parità è così la naturale conseguenza di un match vivo e sempre in bilico nel risultato fino al 45esimo.
Croazia con il "braccino"
Squadre più timorose in avvio di secondo tempo. Per dieci minuti succede ben poco. I giocatori si guardano da lontano e si studiano, fino alla mezza occasione di Braithwaite che manda sul fondo un tiro da buona posizione. Forse sorpresa dalla buona condizione atletica dell'avversario, la Croazia fatica soprattutto in fase offensiva dove Perisic e Rebic si sfiancano in fase di non possesso palla e Rakitic e Modric sono costretti a giocare molto lontani dalla porta danese.
Il commissario tecnico Dalic, di fronte al "braccino" dei suoi, corre ai ripari inserendo Kovacic al posto di Brozovic. Un cambio che sveglia i croati: minacciosi tra il 76esimo e il 78esimo con due conclusioni di Modric e Rebic. Il colpo di testa alto di Perisic e un timido accenno di assedio finale della Croazia, accompagnano così le due squadre al novantesimo e ai due tempi supplementari.
Modric spreca, Subasic rimedia
La Danimarca scatta meglio dai blocchi dei supplementari e mette pressione ai croati con le lunghissime rimesse laterali di Knudsen e con i molti pallone scagliati nel cuore dell'area avversaria. La Croazia si fa vedere senza grande convinzione poco prima del fischio dell'arbitro e dell'inversione di campo. Con il quarto cambio di entrambi i commissari tecnici la sfida entra nel vivo: prima un destro fuori di poco di Sisto, poi il penalty parato a Modric al 115esimo che avrebbe potuto cambiare la partita e portare la Croazia al turno successivo. Al termine della girandola dei rigori finali, la Croazia fa festa grazie al fenomenale Subasic: capace di fermare tre rigoristi e dare l'opportunità a Rakitic di far esplodere il popolo croato.