Spese per club: dominio spagnolo sul mercato, quarta la Juventus. Aston Villa nella top 5
È un calciomercato pazzo, folle che insegue regole proprie e aggiorna, trattativa dopo trattativa, record di spese e di investimenti da urlo. In poche settimane, già messi sul piatto 2.3 miliardi di euro fra i cinque maggiori campionati d’Europa per un giro d’affari che, già oggi, supera di 300 milioni abbondanti lo scorso mercato estivo prodotto dagli stessi tornei. Insomma, stiamo assistendo a qualcosa di eccezionale specie rispetto alla recente crisi economica che ha poi avuto un notevole effetto depressivo pure sul calcio. E così, in questo paradiso di ingenti somme e bonifici internazionali, ecco i club che, al momento, hanno aperto con maggiore frequenza i cordoni della borsa e speso di più in questa prima abbondante parte di trattative e compravendite.
Real Madrid su tutti, i Blancos vogliono tornare grandi
Dopo una stagione altalenante e ricca di colpi di scena, specie in panchina con i tre avvicendamenti fra Lopetegui, Solari e Zidane, e un solo titolo, sia pure dall’enorme peso specifico come la coppa del mondo per club, i Blancos hanno deciso di rifondare, di ripartire da zero con un mercato importante. E infatti, in attesa della ciliegina sulla torta, che potrebbe essere rappresentata da Pogba in uscita dal Manchester United, i Galacticos hanno già investito, fra Hazard (100 milioni di euro), Jovic (60 mln), Militao (50 mln), Mendy (48 mln) e il brasiliano Rodrygo (45 mln), qualcosa come 303 milioni di euro guadagnandosi, al momento, la ‘palma’ di club più spendaccione della pista in questo folle, folle mercato. Un premio, non insolito per le Merengues ma che, nelle speranze di dirigenza e tifoseria, potrebbe preludere ad un ritorno, in grande stile, del Real Madrid non solo in Spagna, nella Liga, ma anche nella più volte dominata Champions League.
Atletico Madrid secondo, ma il saldo è positivo e a +67,6 milioni di euro
In seconda posizione, in un derby che s’accende anche sul mercato, ecco l’Atletico Madrid di Simeone che, in questo contesto, non ci si ritrova troppo spesso. Eppure quest’anno, un po’ come un tennista che deve rispondere alla battuta dell’avversario, i Colchoneros hanno replicato a uscite dolorose ma comunque molto proficue. Fuori Griezmann (120 milioni di euro), Gelson Martins (30 mln), Mensah (3.4 mln) e Vietto (7.5 mln), dentro Joao Felix (126 mln); fuori Rodri (70 mln), dentro Hector Herrera (svincolato) e Marcos Llorente (30 mln); out Hernandez (85 mln), dentro Hermoso (25 mln), Trippier (22 mln), il centrale di difesa Felipe (20 mln) e il terzino sinistro Renan Lodi (20 mln). Per un conto totale, aggiornato dal giovane 21enne in uscita dal Benfica, Saponjic (500mila euro), di 243.5 milioni di euro, la seconda maggiore somma spesa da una società in questo mercato, ma anche il miglior saldo, fra cessioni e arrivi, positivo di 67.6 milioni.
Barcellona terzo: alla ricerca della Champions League
Se il Real prova a ricostruire, il Barcellona tenta di puntellare una rosa già abbondantemente competitiva. Sempre però seguendo due linee programmatiche: prendere giocatori giovani capaci di garantire una comoda transizione generazionale, e prelevare campioni pronti per la conquista della Champions League. Diventata, dopo le ultime due remuntade subite, dalla Roma prima e dal Liverpool poi, una vera ossessione. E così, come detto, seguendo lo schema precedente, i blaugrana hanno preso De Jong, a quota 75 milioni di euro, Griezmann a 120 milioni, il portiere Neto, con un passato fra Fiorentina e Juventus, per 26 e i terzini mancini 20enni Emerson e Cuccurella (cresciuto in casa, nella cantera del Barça) per 16 milioni di euro. Che, alla fine dei giochi, fanno 237 milioni di euro tondi, tondi per un Barcellona alla caccia dell’affermazione europea e dei giusti partner per i sogni dei tifosi e di un Messi chiamato, dopo le delusioni argentine con la Seleccion, al riscatto fra Liga a Champions.
Juventus quarta, De Ligt pesa per il 56,1% sui 151 milioni sin qui spesi
Appena fuori dal podio, un gradino sotto il dominio spagnolo di questo mercato estivo 2019, troviamo un altro sodalizio condannato a vincere ma, soprattutto, a raggiungere quella Champions League distante ormai 23 anni. Sarri, il bel gioco, il tiki-taka, il football internazionale si aggiungono all’aura maestosa di Cristiano Ronaldo. Ma tutto questo, in un calcio sempre più competitivo, potrebbe non bastare. E così, Paratici e soci hanno deciso di rinforzare un collettivo già fra i migliori presenti in Europa. E lo stanno facendo nel migliore dei modi: con intelligenza, vedi gli innesti a parametro zero di Ramsey e Rabiot ma anche sbaragliando la concorrenza a suon di ingenti somme come nel caso di De Ligt. Con gli 85 milioni di euro per il centrale olandese come ennesima dimostrazione della voglia di vincere e primeggiare anche nel vecchio continente dei bianconeri. Che, al momento, hanno investito 151.5 milioni di euro comprensivi dei cartellini di Luca Pellegrini (22 mln), Demiral (18 mln) e Romero (26 mln).
Aston Villa quinto, i Villans dominano la Premier
Dopo tre anni di purgatorio, l’Aston Villa torna finalmente nei 20 club di Premier League ritrovando quelle atmosfere proprie del blasone e del dna dei Villans. Che, nel loro palmares, vantano ben 23 trofei totali e – il che non guasta mai – un bel numero di tifosi. Che in Inghilterra con i diritti tv che garantiscono alle società dividendi per 2.4 miliardi di sterline significa tanto. Anzi: tanti soldi. Basti pensare che all’Huddersfield, la compagine meno seguita nell’annata 2018/19, sono andati quasi 100 milioni di sterline derivanti proprio dalla vendita dei propri match stagionali. Motivo per cui i Villans non hanno sin qui badato a spese con un investimento, per allestire una rosa all’altezza, da 148.7 milioni di euro, che li portano ad essere il quinto club per spese in Europa nonché il primo sodalizio inglese per risorse impegnate. Meglio delle due di Manchester, del Chelsea, dell’Arsenal o del Liverpool campione d’Europa.