Spalletti: “Cancelo e Rafinha non si riscattano. Icardi? Non resti controvoglia”
Gli ultimi 90′ del campionato in casa della Lazio hanno stravolto la stagione dell'Inter. Il raggiungimento dell'obiettivo Champions ha dato tutto un altro colore all'annata della squadra di Spalletti che nell'ultima conferenza stampa prima delle meritate vacanze, oltre ai ringraziamenti, ha gonfiato il petto per poi fare il punto su quelle che saranno le mosse di mercato dei nerazzurri.
Spalletti e il peggio e il meglio della stagione dell'Inter
D'obbligo partire dai ringraziamenti e dai momenti più significativi di una stagione tutt'altro che semplice. Dalla sconfitta interna contro l'Inter allo shock per la morte di Astori, fino alla soddisfazione per la vittoria con la Lazio: "Ringrazio la società per avermi fatto provare certe emozioni con questi colori che mi stanno anche bene addosso. Poi i miei collaboratori, forti in tutti i sensi. I giocatori e i tifosi, tenuti per ultimi perché sono la nostra base. A Roma sensazioni bellissime: sono voluto tornare in campo per godermi ancora la loro gioia. La forza della Lazio rende ancora più importante il nostro risultato. Il momento più brutto, agonisticamente, è stato la sconfitta con la Juve. Il più brutto in assoluto, quello che è successo alla famiglia Astori".
L'allenatore non vuole illudere i tifosi dell'Inter
Ora dunque è il tempo di godersi il risultato ottenuto, ma poi bisognerà subito rimettersi al lavoro. A tal proposito fondamentali saranno le scelte sul mercato per un'Inter che dovrà giocare anche in Europa. Spalletti è fiducioso e non vuole ripetere gli errori del passato e illudere i tifosi: "Noi vogliamo dimostrare di poter stare a questi livelli, continuare a ridurre la differenza con quelle che ci stanno davanti ed in questo senso qualcosa è già stato fatto. I nostri tifosi non vanno illusi, è chiaro poi che gli obiettivi sono importanti: ma non bisogna fare come l'anno scorso, quando abbiamo raccontato cose sbagliate"
I giudizi affrettati su Inter e Milan di inizio stagione
A tal proposito ecco i proverbiali sassolini nelle scarpe anche nei confronti di chi ad inizio stagione si è "allargato" nei pronostici: "Io ho parlato di Champions appena arrivato ma c'era ancora da fare il mercato che poi è cambiato. Certe promesse non sono state mantenute. Il Milan a luglio dove me lo mettevate? Era arrivato davanti e ha fatto il mercato che ha fatto. Qualcuno dopo Roma ha parlato di scudetto? Non credo. Per vincerlo bisogna poter spendere i soldi come fa chi lo vince".
Il punto sul mercato, Cancelo e Rafinha non si possono riscattare
Inevitabile il punto sul mercato, con l'allenatore che ha fatto il punto con grande realismo su tutti gli obiettivi a partire dai possibili riscatti di Cancelo e Rafinha: "La società si è già mossa bene ma non ricordiamoci che alla fine i conti devono tornare: c'è un settlement agreement da rispettare. Cancelo e Rafinha in questo momento non si possono riscattare, vi anticipo io: in un secondo momento vedremo.Sono due giocatori importanti ma la situazione è questa. Per un loro acquisto più in avanti la vedo dura, servono parecchi soldini. Barella è bravo come Nainggolan. Lautaro? L'ho visto solo in video".
Icardi e la permanenza all'Inter
E Icardi? Il bomber considera prioritario il rinnovo per la sua permanenza all'Inter che resta la sua priorità nonostante offerte importanti. Questo lo Spalletti pensiero: "Tenere uno che non vuole rimanere è difficile, anche se non è il suo caso: è difficile fare richieste del genere, un professionista può pensare di fare esperienze diverse. Chiaro che se andassero via giocatori importanti diminuirebbe questa possibilità di crescita, a meno che non ne arrivino di più importanti".
Spalletti felice per il ritorno di Ancelotti in Serie A
Una battuta anche sul rinnovo di Ancelotti. Spalletti, in linea con Allegri dà il suo bentornato al neoallenatore del Napoli: "Il ritorno di Ancelotti è una certificazione alla qualità e alla crescita del calcio italiano che c'è stata. Sarà un motivo di piacere riaverlo a fianco in panchina e c'è anche un po' di orgoglio: è un nostro prodotto, un italiano che ha fatto il bene del calcio italiano in giro per il mondo e siamo contenti che torni a far parte di noi".