Spagna, Sergio Ramos: “Non siamo all’obitorio”. E a Hierro sfugge la formazione ufficiale

"Cosa sono queste facce, non siamo mica all'obitorio? Inizia il Mondiale e noi vogliamo vincerlo". Sergio Ramos sorride, fa una smorfia e arringa la sala stampa come se fosse in area di rigore. Salta e spazza via ogni cosa, polemiche comprese. Accanto a sé ha il neo commissario tecnico, Hierro, che si ritrova lì dopo il licenziamento di Lopetegui per aver scelto la panchina del Real Madrid senza darne comunicazione alla Federazione. "Nulla cambia", mormora l'ex centrale dei blancos: lo dice a sé stesso per farsi coraggio e lo ripete come un mantra alla squadra investita dalle polemiche delle ultime ore.
Il neo allenatore cade anche nel primo trabocchetto della sua carriera: il giornale iberico ‘As' si accorge che tra i fogli c'è qualcosa d'interessante… appunti della formazione da mandare in campo contro il Portogallo: Iniesta, Koke, Isco, David Silva e Diego Costa tra i titolari per il debutto mondiale contro CR7.
Ramos ascolta e si prende la scena facendo appello all'unità e alla forza dell'ambizione. Anzi, lo piazzano al centro della scena considerato che la maggior parte delle domande sono tutte per il capitano della Roja. Quanro ai presunti retroscena narrati in queste ore sgombra il campo da ogni illazione.
Non siamo stati noi calciatori a convincere il presidente Rubiales a esonerare Lopetegui, è stata una decisione della Federazione. Spogliatoio diviso? No perché tutti, pur avendo una propria opinione, abbiamo uno stesso obiettivo… vincere la Coppa del Mondo. Lo dico da capitano e con orgoglio di poter indossare questa fascia anche in nazionale dopo esserlo stato al Siviglia ed esserlo adesso al Real Madrid.

Hierro annuisce, la sua è una posizione molto delicata: improvvisamente sbattuto in prima linea, per giunta in occasione del Mondiale, senza alcuna esperienza di rilievo alle spalle. Come si fronteggia una situazione del genere? Tenendo la calma, anzitutto… e confidando nella buena suerte.
Cambieremo pochissime cose, non c'è tempo per farlo – ha aggiunto il neo ct delle Furie Rosse -. Sarà una Spagna che andrà in campo per giocare bene, sarà protagonista e soprattutto onorare al meglio il proprio Paese.