Spagna a casa, orgoglio Ramos: “Al Mondiale in Qatar ci sarò anche con la barba bianca”
"Giocherò il Mondiale in Qatar anche con la barba bianca". Le parole di Sergio Ramos all'indomani della sconfitta ai calci di rigore contro la Russia sono un moto d'orgoglio del guerriero che non si arrende alla sconfitta, ha ancora voglia di combattere e pensa che la battaglia è andata male ma la guerra… sì, la guerra… deve essere sua. Il centrale del Real Madrid e della Spagna è una furia roja (furia rossa) per la rabbia e per la delusione di aver ceduto il passo al cospetto di un avversario che s'è difeso come meglio poteva, ha fatto le barricate e quando è sembrato barcollare ha trovato nelle prodezze di Akinfeev l'ultima, strenua difesa.
Non è bastato un possesso palla con percentuali bulgare in favore degli iberici. Non è bastata la fitta ragnatela di passaggi che ha scandito la superiorità tattica e di organizzazione della manovra. L'estremo pragmatismo dei padroni di casa ha prevalso sulla logia geometrica delle giocate e sul talento (appannato) degli spagnoli. Ramos, però, non ha alcuna intenzione di mollare nonostante il battage mediatico racconti di una generazione al capolinea. Altri, non lui. Lui non si sente al capolinea, ha ancora voglia di continuare a stupire. E allora Qatar 2022 è un obiettivo che ha già cerchiato in rosso sul calendario. Ci sarà anche se avrà 36 anni e qualche capello bianco
Perché dovrebbe essere una rivoluzione – ha ammesso Sergio Ramos nelle interviste del dopo gara -. Questa non si può considerare la fine di un ciclo, Piqué e Iniesta sono giocatori che sono stati molto importanti, è vero. Ma in squadra sono arrivati altri giocatori forti. Siamo un gruppo costituito con elementi che hanno molta personalità. Torniamo a casa da questa Coppa del Mondo con un dolore durissimo da sopportare. E per una questione di orgoglio mi sento in dovere di giocare il Mondiale in Qatar anche con la barba bianca.