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Sms di Calaiò che inguaia il Parma: “Ehi Pippein, non rompere il cazzein venerdì”

Cosa c’è scritto nei messaggi inviati da Emanuele Calaiò del Parma a Filippo De Col dello Spezia? Ecco quali sono le parole che la Procura Federale ha ritenuto gravi e, nel chiudere le indagini, perseguibili quali illecito sportivo. E’ l’accusa che grava sull’attaccante e sul club deferito per responsabilità oggettiva.
A cura di Maurizio De Santis
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Tre messaggi inviati da Emanuele Calaiò, attaccante del Parma, all'avversario dello Spezia, Filippo De Col. Tre sms apparentemente innocui, di cui l'attaccante siciliano si sarà già pentito e adesso starà prendendo a testate il muro per quella leggerezza che costerà cara a lui (violazione dell’articolo 7, commi 1 e 2, del codice di giustizia sportiva) e per responsabilità oggettiva alla società (articolo 7, comma 2, e dell’articolo 4, comma 2) deferiti dal Procuratore federale, Giuseppe Pecoraro, per illecito sportivo. Quella che sembrava un favola bella – la squadra precipitata nell'inferno dei dilettanti dopo il fallimento e risalita in A con sacrifici e passione – s'è trasformata in un incubo: vedere tutto vanificato, promozione compresa.

Cosa c'è scritto nei messaggi che, in base alla valutazione processuale, determineranno il destino dei gialloblù? Qual è il contenuto dello scandalo? Quali sono le parole acquisite agli atti dagli uomini della Procura? E' Sportitalia a mostrare in tv il testo recapitato via WhatsApp, raccontando cosa è accaduto nell'immediata vigilia della sfida rivelatasi decisiva ai fini della classifica.

  • Primo messaggio "Ehi Pippein, non rompere il cazzein venerdì – si legge testualmente -, mi raccomando amico mio (segue emoticon con bacio e cuoricino)".
  • Secondo messaggio: "Dillo anche a Claudien (il compagno Terzi, ndr), soprattutto col rapporto che avete con me".
  • Terzo messaggio Calaiò lo spedirà più tardi rispetto ai due precedenti, con ogni probabilità deve essersi reso conto di aver agito con superficialità e chiarisce che stava "scherzando". Resta da capire se anche questo terzo sms verrà considerato come probante agli atti.

La posizione del calciatore e del Parma è pesante, come indicato nella relazione che il Procuratore Federale ha pubblicato quale avviso di chiusura indagini, citando le motivazioni e i capi d'imputazione che hanno portato al deferimento del club e dei tesserati.

Il Procuratore Federale, esaminati gli atti dell’indagine disciplinare esperita in relazione alla gara Spezia-Parma del 18 maggio 2018 – ha concluso le indagini formulando le seguenti incolpazioni: Calaiò Emanuele, calciatore tesserato per la società Parma Calcio 1913 S.r.l., violazione dell’art. 7, commi 1 e 2, del C.G.S., per avere, prima della gara Spezia-Parma posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta, tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, signori Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell’applicativo di messaggistica whatsapp.

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