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Parma, che guaio: il club deferito per tentato illecito. La Serie A è a rischio

Il Procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro, dopo aver chiuso le indagini sugli sms inviati da Calaiò e Ceravolo ad alcuni giocatori dello Spezia, ha deciso di deferire il club ducale per tentato illecito. Per la società del presidente Jiang Lizhang ora c’è il rischio di non partecipare alla prossima Serie A.
A cura di Alberto Pucci
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Un nuovo terremoto potrebbe colpire il calcio italiano, e modificare la griglia di partenza della Serie A 2018/2019. A rischiare di non poter partecipare al massimo campionato è la neopromossa Parma, da oggi ufficialmente nel mirino della procura federale. Come riportato dall'Ansa, dopo la chiusura delle indagini sugli sms inviati da Calaiò e Ceravolo ad alcuni giocatori dello Spezia, il club ducale è stato deferito per tentato illecito. Lo ha deciso il Procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro che, in base alla violazione dell'art.7, ha aperto il procedimento contro il club emiliano e i suoi calciatori.

Per la società del presidente Jiang Lizhang ora c'è il rischio di non partecipare alla prossima Serie A. Entro una decina di giorni, il club e i suoi due tesserati andranno dunque a processo presso il Tribunale Federale. Se il tentativo di illecito sarà accertato, il Parma rischia quindi una penalizzazione in termini di punti che dovrà essere scontata nella stagione in corso e che potrebbe modificare l'ultima classifica del campionato di Serie B.

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Il Palermo alla finestra

Secondo la tesi dell'accusa, i messaggi inviati da Calaiò e Ceravolo ai giocatori avversari sarebbero stati un invito esplicito a non impegnarsi più di tanto nell'ultimo turno di Serie B del 18 maggio, quando le due squadre si sono ritrovate di fronte allo stadio "Picco" di La Spezia. La partita finì due a zero per i ducali (con reti di Cervaolo e Ciciretti), con i padroni di casa che fallirono un calcio di rigore con l'ex Alberto Gilardino.

Alla finestra e interessato a ciò che potrebbe accadere al Parma, c'è anche e soprattutto Maurizio Zamparini. Il presidente del Palermo, al quale è stato respinto il ricorso per la partita decisiva persa dai rosanero contro il Frosinone, potrebbe a questo punto sperare in un eventuale e clamoroso ripescaggio.

La risposta del Parma

A poche ore dalla notizia ufficiale del deferimento, il club gialloblu ha risposto con un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio sito internet. Un lungo documento nel quale la dirigenza emiliana ha risposto con fermezza: "Riteniamo che l’accusa di tentato illecito sportivo sia sconcertante. Non riusciamo davvero a concepire come testo e tenore dei messaggi in questione possano integrare una fattispecie così grave e siamo convinti che chi dovrà giudicare lo farà nel rispetto delle norme, della giustizia e del buon senso. Il Parma Calcio 1913 continua a nutrire la massima fiducia nella Giustizia Sportiva, ma chiede che la verità venga stabilita nel modo più rapido possibile, per rispetto nei confronti del club e dei suoi tifosi".

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