Si ispira a Baggio ma è un difensore, ecco Alessio Miceli il nuovo talento scuola Lazio
Entrare in campo all’Olimpico, con tutti gli occhi dei tifosi fissati su di te e cercare di dimostrare che calpestare quel glorioso terreno di gioco non è solo frutto di un caso. Alessio Miceli, jolly capace di adattarsi sia a centrocampo che in difesa, classe 1999, è stato lanciato nel match che giovedì scorso ha visto la Lazio pareggiare in casa contro il Vitesse in Europa League. Simone Inzaghi ha voluto premiare il lavoro di questo ragazzo gettandolo in campo senza timore in una gara comunque importante e soprattutto in una competizione europea che ha sicuramente un fasciano anche maggiore rispetto al campionato.
E’ l’ennesimo giovane talento che Inzaghi Jr manda in campo. Lui, molto legato al mondo dei giovani e dei vivai, una volta entrato in prima squadra, ha infatti fatto esordire diversi calciatori provenienti dalla sua Primavera e che adesso si stanno facendo largo nel grande calcio professionistico. Su tutti c’è sicuramente Murgia che è stato protagonista del gol vittoria in Supercoppa contro la Juventus. Ma vediamo invece chi è Alessio Miceli, analizzando questo calciatore attraverso 5 aspetti che riguardando la sua vita e la carriera appena iniziata.
Da attaccante a mezz’ala: la metamorfosi di Miceli
Alessio fin da piccolo si è fatto notare per i tanti gol realizzati, fin da quando giocava nel Cynthia di Genzano («A volte dovevo toglierlo dal campo perché segnava troppo, non c'era più gusto» ha svelato non molto tempo fa il suo allenatore dell’epoca Giancarlo Bizzoni). Ha sempre giocato nel reparto offensivo, da attaccante, da trequartista, da esterno, e ha sempre segnato tantissimo.
Anche quando è passato al settore giovanile della Lazio. Un talentuoso fantasista con ottima tecnica, che calcia con entrambi i piedi e, soprattutto, molto prolifico in zona gol. Ma secondo l’allenatore dell’Under 17 biancoceleste Michele Santoni può addirittura essere ancora più performante al centro del campo e così decide di schierarlo come mezz’ala con compiti sia d’interdizione che d’impostazione.
La consacrazione definitiva come difensore centrale
Il ragazzo risponde benissimo anche in questa nuova posizione di mezz’ala continuando ad offrire il solito contributo in fase offensiva di reti e assist per i compagni. Ma arrivato in Primavera, agli ordini di Andrea Bonatti, la sua posizione nello schieramento tattico subisce un ulteriore arretramento: difensore centrale da cui far partire la manovra.
E anche in questo caso nessun calo di rendimento per il ragazzo tanto che nella scorsa regular season ha comunque messo a referto 3 gol e 9 assist nelle 24 partite giocate da difensore centrale. Una posizione, se vogliamo, alla Bonucci, con compiti precisi di impostazione proprio come quelli che aveva l’ex centrale dei bianconeri quando giocava con Antonio Conte in panchina. Miceli si è fatto trovare subito pronto e si è adattato alla perfezione a questa posizione che sta diventando sempre più ricercata in Europa.
Un unico idolo: Roberto Baggio
Nonostante questo continuo arretramento che lo ha portato da trequartista a difensore centrale, il suo idolo e modello da cui trarre ispirazione non è mai cambiato. Infatti, è sempre rimasto quel Roberto Baggio di cui ha sentito molto parlare e di cui ha visto tantissimi video dato che era troppo piccolo quando il Divin Codino concedeva gli ultimi lampi di classe con la maglia del Brescia prima di appendere definitivamente le scarpette al chiodo nel 2004 (cioè quando Miceli stava per compiere 5 anni).
Ed è proprio per lui che quando può scegliere il numero con cui giocare, anche da difensore, non ci sono dubbi: il 10 di Baggio.
Miceli, che evoluzione: il ragazzo vale 175mila euro
Da quando Alessio è entrato a far parte della Lazio Primavera ad oggi, in appena un anno e spiccioli, il classe ’99 ha avuto una impennata di mercato per quanto concerne il costo del suo cartellino. Partito con un ‘value’ attorno ai 50mila euro, infatti, 42 partite, 4 gol e 10 assist dopo, il nativo di Roma ha dato una certa accelerata alla sua quotazione attuale con uno score che recita 175mila euro.
Una sorta di premio per quanto fatto ma anche un monito per quanto ancora, il ragazzo, è in grado di fare con le doti sopra descritte. Doti, stando al portale PlayRatings.net, da pagare, al momento, seguendo il suo valore potenziale, ovvero il prezzo massimo da investire per qualsiasi calciatore, 210mila euro.
Un valore..aggiunto anche per la squadra
Al di là del suo contributo in campo, o forse, in forza di quest’ultimo, il talento a disposizione di mister Bonatti è fra i migliori della squadra. Un prodotto che merita la titolarità concessagli ma che, allo stesso tempo, mostra tutta la sua qualità in un semplice particolare: il ragazzo è il terzo elemento più costoso della squadra. E sì perché dietro al lusitano Pedro Nieto, valutato 3 milioni di euro e che pure si trova spesso più con la prima squadra che con la Primavera, ci sono solo Spizzichino, di cui vi abbiamo già parlato, ed il trequartista Eduardo Rezzi a quota 200mila euro con, a seguire, proprio Miceli.
Una testimonianza importante della sua classe, di un futuro che si prospetta di primo piano e di un profilo assolutamente da valorizzare e su cui puntare, nella florida fucina di prodotti made in Lazio.