Show di Coutinho e Neymar, il Brasile va agli ottavi. Serbia ko, esulta la Svizzera
Non c’era niente di scontato neanche nel gruppo E di questo Mondiale russo dove anche il quotato Brasile di Tite ha dovuto giocarsi la qualificazione all’ultima giornata contro una Serbia. A Mosca, allo ‘Spartak Stadium’, finisce con il punteggio di 2-0 in favore dei brasiliani grazie ai gol di Paulinho e di Thiago Silva. Passano il turno dunque proprio il Brasile e la Svizzera con la Costa Rica e la Serbia eliminate. Per i brasiliani agli ottavi ci sarà il Messico, la Svezia per la Svizzera. Tanti fenomeni in campo a cominciare dal 4-2-3-1 della Serbia che ha visto ancora una volta l’utilizzo di Milinkovic-Savic al centro del campo con Matic e il tridente offensivo formato da Tadic, Kostic e Ljajic alle spalle dell’unica punta Mitrovic. Escluso a sorpresa Ivanovic.
Dall’altra parte anche il Brasile ha schierato l’11 migliore con la formazione tipo formata da Neymar, Willian e Gabriel Jesus nel 4-3-3 di partenza. Casemiro, Coutinho e Paulinho a fare le mezz’ali con la coppia di centrali Miranda-Thiago Silva confermata al centro della retroguardia. Tra i migliori in campo del match sicuramente Coutinho apparso subito in partita al pari di Neymar. Male invece Ljajic peggiore in campo così come Willian unico flop dei brasiliani. Ma andiamo dunque a vedere i top e i flop di questo Serbia-Brasile analizzato attraverso gli scontri diretti più importanti dei calciatori ruolo per ruolo.
Coutinho fa l’assist per Paulinho e annienta Matic
Ben 2 gol in questo Mondiale e l’assist per il tocco ravvicinato di Paulinho che ha realizzato il gol dell’iniziale vantaggio del Brasile contro la Serbia. Russia 2018 è sicuramente un punto di svolta importante per la carriera di Coutinho che dopo essere passato al Barcellona ora ha anche la possibilità di diventare il vero fulcro di questa Nazionale del presente e del futuro ma soprattutto uno dei top player migliori al mondo. La sua costanza in campo è impressionate. Nel ruolo di mezz’ala che gli ha cucito addosso Tite, l’ex Liverpool aveva quella libertà di manovra che gli consentivano anche gli stessi Casemiro e Paulinho capaci di coprirlo quando avanzava in zona offensiva.
Coutinho infatti è stato una sorta di trequartista aggiunto ai tre là davanti imbeccando con tocchi pazzeschi Neymar in velocità, Gabriel Jesus in verticale ma anche Paulinho negli inserimenti come quello che ha portato al gol del vantaggio. Assolutamente uno dei migliori del match capace di mettere ko anche un signor giocatore come Matic che tatticamente è stato assolutamente annientato dallo stesso Coutinho che non gli ha lasciato tempo per pensare e agire sfruttando anche la sua lentezza a centrocampo per calibrare al meglio i suoi passaggi.
Willian va in difficoltà con Kolarov
Praticamente le occasioni migliori del Brasile, fin dal primo tempo, le abbiamo viste patire dalla fascia sinistra dove Neymar e Coutinho sono stati davvero bravi ad innescare più volte Gabriel Jesus nonostante i tanti errori del bomber del City davanti alla porta della Serbia. E così mancava quell’imprevedibilità che avrebbe dovuto mettere in difficoltà i serbi sulla fascia destra dove invece, a differenza dei suoi compagni di squadra, Willian non è mai stato in grado di creare occasioni importanti e permettere a Kolarov di inseguirlo.
Il terzino sinistro della Roma è stato infatti il grande protagonista del poco movimento dell’esterno del Chelsea non facendolo muovere e concedendogli davvero pochi spazi anche facilitato dall’ottimo lavoro in fase di ripiegamento di un discreto Kostic che ha corso per tutto il tempo. Willian è stato forse uno dei pochi protagonisti del Brasile a non brillare contro la Serbia creando comunque non pochi problemi a Tite che deve ringraziare un Neymar in gran forma ma soprattutto Coutinho che sta giocando un Mondiale da sogno.
Ljajic fa ciò che può ma viene chiuso nella morsa di Casemiro
La sua posizione nel 4-2-3-1 di partenza schierato da Krstajic era quasi da rifinitore alle spalle di Mitrovic anche se aveva tanti compiti difensivi da dover adempiere. Forse questo è stato il motivo della prova non proprio esaltante di Ljajic che si è visto subito che non era a suo agio. Posizionato male, spesso poco convinto nel creare capovolgimenti di fronte, il fantasista del Torino ha faticato a trovare spazio nella zona nevralgica del campo schiacciato da un Casemiro che gli ha praticamente chiuso ogni spazio.
L’ammonizione nel primo tempo ha poi condizionato la sua gara nella ripresa. Un giallo frutto proprio di un ripiegamento difensivo che l’ha portato a fare un fallo duro su Neymar perdendolo in marcatura. Sicuramente non al meglio questa sera, sono mancati propri i suoi strappi, tipici di Ljajic che il Ct della Serbia ha preferito lasciare ai soli Kostic e Tadic che dopo un buon inizio sono poi scomparsi dalla gara. Assolutamente una partita da dimenticare per lui.
Neymar a folate ma fa sempre la differenza
Calci, falli subiti, proteste, qualche sceneggiate tipica delle sue partite ma anche tantissime cose positive che sicuramente non potevano essere ignorate. La partita di Neymar è stata questa, tra attimi di pura classe alternati a momenti di assenza che però non hanno danneggiato il Brasile di Tite. Già, perchè il fantasista del Brasile si è davvero ripreso in mano la Selecao dopo le critiche ricevute al termine della prima gara contro la Svizzera in cui fu proprio il fantasista del Psg ad essere oggetto di aspre critiche da parte di ex stelle del Brasile e della stampa in generale.
Il suo pianto liberatorio contro la Costa Rica si è riversato in campo contro la Serbia sottoforma di classe sopraffina e intelligenza tattica che hanno fatto della sua partita un autentico spettacolo. Partiva da sinistra e aveva il compito di lanciare Gabriel Jesus per vie centrali, ma il vero capolavoro era quello di vederlo dialogare al meglio con Coutinho con tocchi ravvicinati che hanno agevolato la manovra offensiva dei brasiliani. Assolutamente da top la sua prestazione. L’assist da calcio d’angolo per la testa di Thiago Silva per il 2-0 è la ciliegina sulla torta.
La Svizzera va agli ottavi completando l’opera
Era cominciato tutto con quel colpo di testa di Zuber contro il Brasile, su errore di Miranda, il cammino della Svizzera ai Mondiali. Già in quell’occasione si era capito che la Nazionale di Petkovic avrebbe potuto fare qualcosa di speciale in questo gruppo E in cui forse la vera mina vagante era proprio la Serbia. E la sensazione è stata che proprio dopo il successo sui serbi, la qualificazione fosse praticamente già acquisita vista la forza dimostrata in quell’occasione da Lichtsteiner e compagni.
Contro la Costa Rica si è infatti completata l’opera degli svizzeri che con un gol di Dzemaili e Drmic, nell’2-2 finale, sono riusciti a gestire i sudamericani che non avevano già più nulla da chiedere a questo Mondiale. Nel 4-2-3-1 di partenza dell’ex tecnico della Lazio a fare la differenza è stato ancora una volta il centrocampista del Bologna capace di creare sempre pericoli con i suoi continui inserimenti. Ma i meriti di questa vittoria che è valsa gli ottavi vanno anche attribuiti ad una difesa che anche questa sera ha visto in Akanji uno dei difensori di maggiori prospettiva emersi in questo Mondiale capace di mettere in campo una personalità atipica per un ragazzo di soli 22 anni. Per la Svizzera adesso agli ottavi c'è da battere la temibile Svezia.