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Serie A, pagellone della 11a giornata: chi fermerà la Juve? Inter e Napoli ci provano

Il top e il flop dell’undicesima giornata di campionato in Serie A. Qual è l’esito del pagellone? Le prime tre della pista, che si giocano il titolo, passeggiano contro Empoli, Genoa e Cagliari mantenendo intatte le distanze con la Juventus attesa, domenica prossima allo scontro col Milan. In zona europea, invece, è autentica bagarre con ben sei squadre, dalla sesta piazza in poi, a distanza di tre punti. Meno viva pare la zona retrocessione col Chievo di Ventura, sconfitto dal Sassuolo, ancora più a picco e Frosinone ed Empoli distanti 3 punti dalla salvezza, dal Bologna quartultimo. Bene, infine, Lazio e Milan che domenica prossima attende a San Siro proprio la ‘vecchia signora’.
A cura di Salvatore Parente
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Il campionato prosegue spedito il suo lungo incedere ed anche la Juventus capolista, come questa Serie A, corre e non ha alcuna intenzione di fermarsi. I bianconeri, dopo il successo col Cagliari, restano in testa con le dirette inseguitrici, Napoli e Inter, a distanza di sicurezza con un gap di meno sei lunghezze. Insomma, questo turno, in vetta non sposta gli attuali equilibri ma si rivela essere una tappa interlocutoria sulle 38 totali. Turno positivo pure per il Milan, a quota tre successi di fila, Genoa compreso, corsaro a Udine (ancora una volta in extremis) e per Torino e Lazio con quest'ultima a trovare il pronto riscatto dopo il ko interno contro l'Inter.

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Da rivedere, invece, la Roma, che riesce ad agguantare solo nel finale la Fiorentina di Chiesa e Pioli, ed il Frosinone incapace, stante una mezz'ora abbondante con un uomo in più, di creare pericoli al Parma ed al suo portiere Sepe. È bagarre quindi in zona europea con i viola ma anche i granata ed il Sassuolo, che mette in ginocchio il Chievo di Ventura, in piena lotta per un posto che da diritto alle competizioni internazionali il prossimo anno. Nella zona calda, come detto, buon punto per il Frosinone mentre l’Empoli e soprattutto il Chievo non riescono a muovere la classifica. Qui, come sempre, al termine dell'ennesima giornata di campionato, promossi, rimandati e bocciati nel Pagellone dell'undicesima giornata di questa Serie A.

Promosse

Napoli inarrestabile, pokerissimo all'Empoli

Il Napoli due, o forse uno e mezzo, e quindi ancora diverso rispetto alle tredici partite stagionali precedenti, batte l'Empoli e continua il suo percorso netto, o quasi, fra le mura amiche: cinque vittorie ed un solo pari, quello rimediato con la Roma settimana scorsa. Mattatori della serata, gli attaccanti, con l'intero pacchetto offensivo capace di fare almeno un gol nella abbuffata di reti di venerdì sera. Mattatore assoluto però è Dries, o meglio ‘tris’, Mertens autore di una tripletta e di un assist che schiantano le resistenze, fiere e rognose, dei toscani e lanciano un chiaro messaggio al proprio tecnico Ancelotti: martedì sera contro il Paris Saint Germain, lui, vuole esserci dal primo minuto. Un buon test, dunque, anche se non privo di lati oscuri con i campani troppo remissivi a inizio ripresa con l'Empoli ad approfittarne per il 2-1 di Caputo, in vista della Champions League e dell'incontro decisivo col Psg ma pure del prosieguo di stagione con anche i calciatori meno utilizzati, Rog, Diawara o Maksimovic, interamente calati nel progetto tecnico napoletano.

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Migliore in campo: Dries Mertens

La Juve è un treno, va ko pure il Cagliari

La Juventus vince, mette a referto la decima vittoria su undici partite totali e incamera anche un nuovo record: mai i bianconeri erano partiti così bene in avvio di stagione, nemmeno nell'annata super, con Capello in panchina, 2005/06. Dybala segna e mette in discesa la pratica Cagliari, Cristiano Ronaldo è sempre dentro il match e l'attacco, ma anche per buona parte dell'incontro, il centrocampo, funzionano.

Ciò che però non pare funzionare al meglio è la gestione della gara da parte dei padroni di casa che, in questo scampolo di annata, mostrano un rendimento a doppio volto. Eccezionale e sempre sul pezzo in Champions League, dove il percorso è netto, ed un po’ disattento, compiacente e, a tratti, superficiale in Serie A. Tanto qualcuno lì davanti poi la risolve. Ma sabato sera contro dei sardi all'arma bianca e convinti delle loro potenzialità in sede offensiva la Juve rischia il pari e tiene viva una partita fino al 3-1 all'87’ di Cuadrado rimediando, pure, l'ottava rete subita in campionato. Insomma, forti e dominatori sì ma per Allegri bisogna ancora migliorare e, appunto, chiudere prima questo tipo di sfide.

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Migliore in campo: Paulo Dybala

Torino show, i granata battono la Samp e si rivelano quasi perfetti in trasferta

Promosso a pieni voti anche il Torino di Mazzarri che mette a nudo tutte le lacune della Sampdoria e riesce ad espugnare un campo, storicamente, non facile. Un campo, peraltro, dove è di recente caduto anche il Napoli di Ancelotti.

I granata ottengono tre punti meritati, d’oro e, soprattutto recuperano un ‘gallo’ Belotti a digiuno in campionato dalla quinta giornata, ovvero: da ben 479’ di gioco. Sua, la doppietta che spiana la strada al successo piemontese con Iago Falque, e poi Izzo con Quagliarella nel mezzo, a delineare i contorni di un sonoro 4-1. Un 4-1 di grande importanza e che descrive al meglio la condizione, il titolo di squadra da trasferta per Meité e soci. Con questo successo, infatti, i granata sono in possesso del terzo miglior rendimento esterno, dietro la Juventus e l’Inter, con due vittorie, quattro pareggi, 10 gol fatti e 6 subiti. I granata vedono l’Europa e ci credono.

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Migliore in campo: Andrea Belotti

L’Atalanta cala il tris: 2-1 al ‘Dall’Ara’ contro il Bologna

L’Atalanta, ormai possiamo dirlo, è guarita e si è buttata alle spalle un periodo, quello iniziale e post mancata qualificazione in Europa League, davvero complicato. A Bologna, in rimonta, gli orobici calano il tris e conquistano la terza affermazione consecutiva dopo quelle contro Parma e Chievo. Eppure, la sfida ai felsinei non è stata affatto semplice, anzi. I padroni di casa lottano bene e quasi ad armi pari contro Gasperini e soci e, dopo il vantaggio di Mbaye (seconda firma di seguito per lui), si coprono per poi ripartire con Krejci e, soprattutto, il tandem offensivo SantanderPalacio. La rimonta, dunque, non è per nulla scontata ma con un pizzico di fortuna, una buona dose di determinazione e concetti di gioco alla base del recente successo dei nerazzurri, al netto di un Gomez non proprio in serata, Mancini prima e Zapata poi, con assist involontario proprio di Mbaye, ribaltano il momentaneo svantaggio portando a casa tre punti davvero di platino. Qualità di gioco e resilienza, come antidoti alla depressione dell’Atalanta di inizio stagione e segnali eloquenti dell’avvenuta svolta in questa annata targata 2018/19. Beffa, pure cocente, per Inzaghi e compagni comunque protagonisti di una gara davvero molto ben giocata.

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Migliore in campo: Gianluca Mancini

Milan corsaro a Udine: è 1-0 alla ‘Dacia Arena’

L'Udinese gioca bene, ci mette cuore, grinta e voglia ma alla fine crolla, forse, per le troppe energie spese. O, semplicemente, per i troppi errori commessi. Come nell'occasione del gol del Milan con Opoku a regalare una palla sanguinosa ai rossoneri che Romagnoli, ormai più bomber che centrale di difesa, bravo a colpire e trafiggere Musso. I friulani riversano sul rettangolo verde tutto quanto in loro possesso per 90’ davvero intensi. Dimostrazione che la squadra è col suo allenatore e non merita una classifica, anzi, un momento, poco positivo, come quello che stanno vivendo Lasagna e compagni. Eppure, lo spirito di sacrificio dei rossoneri, la furia agonistica degli ultimi 20’ di gioco consentono al ‘Diavolo’ di agganciare la Lazio al quarto posto e firmare il terzo successo di fila dopo la mini-crisi, il ko nel derby e quello europeo contro il Betis. Il Milan è vivo, c’è e combatte, come insegnano le sfide con Genoa e, appunto, Udinese, lotta fino alla fine.

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Migliore in campo: Alessio Romagnoli

Rimandate

La Roma si salva allo scadere, ma la zona Europa non attende

La vittoria, in casa Roma, manca addirittura da tre gare con il pareggio di Firenze, strappato in extremis, come buon viatico per non abbandonare anzitempo il treno Europa. Eppure, le notizie che giungono dal ‘Franchi’ non sono proprio confortanti.

Certo, il pari finale di Florenzi è una boccata d'ossigeno per i capitolini ma la verità, cruda ed eloquente, è che questa formazione ha messo insieme, almeno finora, la peggiore partenza della sua storia recente dall'annata 2009/10 con l'aggravante di un rendimento in trasferta agli antipodi rispetto a quello dello scorso anno: solo un successo completato da due pareggi ed altrettante sconfitte.

I nuovi non ingranano, nemmeno in Toscana, e Dzeko il bomber a cui vengono affidate quasi tutte le speranze offensive dei suoi tradisce pure sabato col gol che gli manca ormai da oltre un mese, precisamente: dal 2-0 esterno contro l'Empoli. Segnali non troppo incoraggianti ma a cui bisognerà rispondere un po’ più in là, ora, testa alla Champions League, al CSKA e poi ad un Roma-Sampdoria autentico spareggio per le zone alte della classifica.

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Migliore in campo: Alessandro Florenzi

Frosinone rimandato, forse, poteva osare di più a Parma

Un punto guadagnato per parte e bene così. Questa, in estrema sintesi, la gara fra Parma e Frosinone, fra due neopromosse che, dall’avvio di questa annata, hanno un solo obiettivo in testa: la salvezza. Eppure, a conti fatti, il Frosinone potrebbe avere di che rammaricarsi in virtù della buona partita giocata, la terza consecutiva dopo il successo con la Spal ed il pari con l’Empoli, e la superiorità numerica per espulsione di Stulac (entrata killer su Chibsah) al 62’ di gioco per una mezz’ora non sfruttata appieno. E già perché solo un tentativo mette i brividi ai ragazzi di D’Aversa, un colpo di testa nel finale di Vloet, neutralizzato da Sepe, per una coda del match un po’ troppo soporifera e non all’altezza della ghiotta occasione presentatasi al ‘Tardini’. Poco male però, i ciociari infilano il terzo risultato utile consecutivo ed agguantano l’Empoli terzultimo a quota 6 punti.

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Migliore in campo: Raffaele Maiello

Bocciate

Caporetto Genoa, aleggia lo spettro di Ballardini

Poche settimane fa tutti andavamo elogiando la forza, lo spirito di sacrificio e la compattezza del Genoa capace, contro una Juve schiacciasassi, di strappare il pari, per giunta, all'Allianz Stadium. Oggi, invece, ci ritroviamo a parlare nuovamente di una panchina a rischio, quella di Juric, e di un pokerissimo subito sul campo dell'Inter contro una formazione, quella meneghina, con ben quattro/cinque cambi rispetto alla propria formazione titolare. Insomma, in due settimane il mondo alla rovescia. Ma tutte le critiche che giungono copiose sono davvero meritate con il Grifone mai sul serio in partita e mai in grado di porre un argine ad una Inter al settimo cielo, ed anche al settimo sigillo, galvanizzata da un periodo davvero super. Sedici minuti bastano per abbandonare la contesa con la ripresa, malgrado l'ingresso in campo di Piatek, utile solo a peggiorare le cose con, nell'ordine, Gagliardini, il redivivo Joao Mario e Nainggolan a fissare il punteggio sul 5-0.

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Migliore in campo: Joao Mario

Spal sommersa, 4-1 all'Olimpico con la Lazio

Lo stesso discorso affrontato per il Genoa può valere anche per la Spal con, peraltro, lo stesso timing. Due settimane fa titoli e gloria per il ‘sacco’ di Roma ed i tre punti scippati agli uomini di Di Francesco, quindici giorni dopo, e due ko di fila dopo, buio pesto e crisi. Non certo di classifica con gli emiliani ancora distanti dalle sabbie mobili della retrocessione ma di gioco e risultati (quattro le sconfitte nelle ultime cinque) con i ragazzi di Semplici in costante balia di una Lazio affamata di riscatto e pronta a riaffermare la propria forza dopo lo stop interno contro l'Inter.

Immobile spacca la gara e a nulla serve il gol di Antenucci su assist di Lazzari che, di contro, genera la reazione rabbiosa di una Lazio che si conferma spietata con le formazioni di medio-alta classifica. Doppietta per Ciro il grande, gol per Cataldi e Parolo e 4-1 che ridimensiona un po’ gli estensi costretti, ora, a tornare coi piedi per terra e concentrarsi sullo spareggio salvezza col Cagliari di sabato prossimo.

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Migliore in campo: Ciro Immobile

Chievo profondo rosso, ancora una delusione per Ventura e soci

La transizione dalla gestione D’Anna a quella Ventura non solo si sta rivelando più difficile del previsto dal punto di vista tattico, con la difesa a tre e gli aggiustamenti dell’ex Ct non ancora digeriti appieno dalla squadra, ma anche in termini di risultati con il nuovo allenatore incapace di raccogliere anche un solo punto nelle sue prime tre uscite.

Eppure, qualcosa, almeno per quanto concerne l’atteggiamento, i clivensi hanno dato buttando sul campo, anche in 10 uomini, vigore, energia, voglia e grinta. Anche se dettate dalla disperazione di una classifica, a tratti, drammatica. Tolto questo, e le discrete prove di Giaccherini o Stepinski però, più nulla con il Sassuolo bravo ed intelligente a sfruttare le palle gol create e poi a speculare sull’atteggiamento ultra-offensivo dei padroni di casa. Morale della favola? Chievo ancora sepolto in fondo alla classifica a quota -1 e con un calendario che recita Bologna in casa e poi Napoli in trasferta.

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Migliore in campo: Federico Di Francesco

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