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Serie A, Guidolin scalpita: “Sarei andato alla Samp, ora aspetto altre proposte”

L’ex tecnico dell’Udinese racconta la sua verità: nessun rifiuto per prendere il posto di Zenga, ma è stato Ferrero a considerarlo sempre la soluzione di ripiego. Intanto, occhio al Mian: per Berlusconi Guidolin resta il profilo più interessante in caso di esonero di Mihajlovic.
A cura di Alessio Pediglieri
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Vincenzo Montella ha preso ufficialmente il posto di Walter Zenga, allontanato dal presidente Ferrero che non ha dato più tempo né fiducia all'Uomo Ragno. Così, l'aeroplanino è tornato a volare attorno alla Lanterna blucerchiata dopo l'addio burrascoso di Firenze dove, al momento, non lo rimpiangono con il nuovo corso Paulo Sousa che sta dando ai viola il primo posto in classifica. Ma alla Sampdoria poteva finirci anche Francesco Guidolin, poi superato nel rush finale da Montella. Così, l'ex allenatore dell'Udinese attende altre possibili chiamate. Tra tutte, una: il Milan.

I più maligni dicono che Guidolin abbia rifiutato la Sampdoria perché voleva capire cosa succedesse a Milano, in casa Milan dove Mihajlovic è più che in bilico. Poi, a sentire il tecnico veneto, la verità sarebbe diversa, più edulcorata, senza sotterfugi o dinieghi. Semplicemente, Guidolin non è arrivato a Genova per volontà del presidente Ferrero che lo ha considerato sempre una soluzione di rincalzo nel dopo Zenga: "Ero in lizza fino a venerdì per allenare la Sampdoria. Ero il loro piano B, se non fosse arrivato Montella sarei andato volentieri ad allenare là, una piazza importante".

Questa la verità raccontata da Guidolin che conferma come la voglia di ritornare in campo ad allenare alla fine ha prevalso su qualsiasi altro progetto. Tanto da guardarsi attorno in attesa di capire se altre panchine dovessero diventare bollenti: "Ora aspetterò altre proposte, magari tra qualche tempo sarò al nuovo stadio Friuli, un gioiello, come rivale. Ma mai come nemico, perchè amo questa società. Il sacro fuoco della passione per questo sport ha cominciato ad ardere forte. Ho fatto per un anno e mezzo il marito, il papà e ho coltivato le mie passioni".

Dietro l'angolo ovviamente ci sarebbe proprio il Milan dove il lavoro di Mihajlovic è da sempre sotto la lente di ingrandimento. Complice un avvio difficile e una (troppo) lenta risalita verso la normalità. Alla ripresa del campionato ci sarà la sfida-verità contro la Juventus e per il serbo sarà un test decisivo. Anche se dal Portello rossonero continuano a garantirgli fiducia. A parole.

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