Serie A e gol, quale sarebbe la classifica del campionato senza minuti di recupero?
Le partite di calcio durano certamente 90’ minuti e oltre, talvolta, specie nei turni a eliminazione diretta, anche di più con 180’ di gioco, fra sfide di andata e ritorno, più recupero a complicare e rendere ancora più affascinante l’assunto.
Eppure, in un gioco di statistiche che evidenzia la forza delle squadre capaci di chiudere la contesa senza minuti addizionali, arrivati alla settima giornata di Serie A, vediamo quale sarebbe la classifica attuale del massimo campionato italiano se non prendessimo in considerazione i gol siglati nella celebre “zona Cesarini”.
Per il primato Napoli saldo in testa, Juventus perde altri 2 punti
Nelle zone alte, quelle ovviamente occupate dalle migliori squadre del torneo, i 4 gol in extremis siglati dalle prime 7 della pista non modificano di molto la graduatoria con poche differenze rispetto all’attuale collocazione di classifica. Il ranking delle reti messe a referto nei 90’ regolari, infatti, vedrebbe sempre il Napoli in testa con 21 punti e 24 dei 25 gol fatti nei confini dei 90’ di gioco, l’Inter seconda a 19 con però, la Juventus di Allegri terza a -4 dalla capolista con 17 punti incamerati.
Due lunghezze in meno rispetto all’attuale graduatoria del massimo campionato con la decisiva rete, considerata tale dal portale Transfermarkt.it, del 2-4 al 92’ di Dybala a Genova contro il Genoa che non sarebbe calcolata condannando, malgrado il 2-3, la Juve al pari in quel di Marassi.
Un pari che complicherebbe il percorso bianconero verso il settimo titolo consecutivo di campione d’Italia ma che, per fortuna della ‘Vecchia Signora’, non viene conteggiato nella realtà. Per le altre posizioni, fino alla settima moneta occupata dal Milan, i gol siglati all’interno dei minuti regolamentari non mutano volto al ranking con Lazio, Roma, Torino e Milan con gli stessi punti che vediamo ora in classifica.
Fiorentina-Atalanta e Spal-Udinese rivoluzionano il centro classifica
Nel ventre della classifica, invece, i cambiamenti più evidenti, dall’ottava alla quattordicesima posizione, nascono da due partite precise: Fiorentina-Atalanta e Spal-Udinese. E sì perché, Chievo, Sampdoria, Bologna e Cagliari non subirebbero alcuna modifica con, invece, Fiorentina, Atalanta e Udinese più in avanti o in basso rispetto alle due gare già citate.
Il pari degli orobici a Firenze al 94’ di Freuler e la rete di Rizzo della Spal contro l’Udinese per il 3-2 finale, infatti, rivoluzionerebbero il centro della classifica con la Fiorentina a quota 9 punti (+2 rispetto all’attuale graduatoria), l’Atalanta a 8 punti (-1) e l’Udinese a 7 (+1).
Zona retrocessione: Benevento e Genoa a +1, crollo Spal
Nelle zone basse della classifica, invece, gli sconvolgimenti dettati dai gol messi a referto solo nei 90’ minuti di gioco regolari mettono un po’ in crisi gli attuali valori della graduatoria. Al netto dell’immobilismo di Crotone e Sassuolo ferme sempre, in un ranking o nell’altro, a quota 5 e 4 punti, Genoa, Spal, Verona e Benevento avrebbero qualche punto in più o in meno. Valutando i casi nei quali l’extra time è stato deleterio per le formazioni che occupano le ultime posizioni della classifica, il Benevento ed il Genoa, rispettivamente contro Bologna e Juventus, avrebbero 1 punto in più con “annullate” le reti di Iago Falque al 93’ e Dybala al 92’ con i sanniti a quota 1 ed i liguri a 3.
Verona e Spal, invece, sarebbero penalizzate da una graduatoria composta solo dai 90’ minuti di gioco con il gol di Pazzini a Torino nell’ultimo turno ed il già citato graffio di Rizzo contro l’Udinese che toglierebbero 1 e 2 punti alle formazioni in piena lotta per non retrocedere.