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Serie A delle sorprese, la top 11 degli insospettabili dopo 32 giornate

Da Quagliarella a Lazzari, da Politano a Luis Alberto, ecco le sorprese del nostro football che meglio si sono disimpegnate in questa abbondante porzione di Serie A.
A cura di Salvatore Parente
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Siamo giunti al 32° turno del campionato con diversi verdetti ancora da emettere e tante pagine ancora da scrivere. Eppure, questa abbondante porzione di Serie A ci ha già detto tanto. Non solo per quanto riguarda le squadre che hanno fatto meglio, o peggio, in termini di punti conquistati, ma anche sul piano individuale con tanti calciatori bravi a riscattarsi e a dimostrare di valere ancora molto.

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E così, quando, appunto, mancano ancora poche gare per determinare la formazione campione d’Italia, quelle che saranno il prossimo anno in Europa o quelle costrette, purtroppo, ad abbandonare la categoria, ecco quali sono, in un ideale undici, le rivelazioni di questa 116esima edizione del nostro massimo campionato.

Alisson rivelazione fra i pali: che colpo per la Roma

In porta, in questo ideale undici composto dalle migliori rivelazioni del torneo, non possiamo non inserire, fra i tanti che pure avrebbero meritato, un talento come Alisson. E sì perché l’estremo difensore della Roma, a dire il vero, poco conosciuto da molti, si è manifestato, appunto, rivelato, come uno dei portieri più sicuri, completi e performanti della pista.

Un autentico portento fra i pali che, nel corso dell’intera stagione giallorossa, ha messo in evidenza un campionario, un repertorio di qualità tecniche fuori dal comune smentendo chi lo aveva immaginato come un flop ed un indegno erede di Szczesny. Il tutto, per completare la serie di motivazioni che lo portano di diritto in questo ipotetico collettivo, con 14 clean sheet ed una attuale valutazione di mercato da 45 sonanti milioni di euro. Ben 37 in più rispetto a quanto investito dai giallorossi per prelevarlo dall’Internacional.

Fra bolliti e ‘Carneadi’, ecco la difesa della Serie A

Davanti al portiere brasiliano, invece, troviamo una serie di calciatori con storie differenti e motivazioni, alla base di questa loro selezione, differenti ma, allo stesso tempo, simili. E sì perché da un lato troviamo quelli che venivano definiti, in estate, bidoni o elementi pagati a peso d’oro e, dall’altro, quelli non più o non proprio all’altezza della situazione. Insomma, calciatori inadatti a questo contesto.

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Calciatori, nello specifico, come Kolarov, per tanti, un ‘bollito’ in uscita dal Manchester City, Lazzari, un carneade da Serie B, ma anche Skriniar, superpagato dall’Inter, e Masiello, come sopra, come per Kolarov. E invece, il campionato, il campo, eloquente come sempre, ha smentito tutti e chiarito come, questi elementi, siano gara dopo gara diventati imprescindibili per le rispettive squadre crescendo oltre ogni più rosea aspettativa e aumentando le loro medie di rendimento. Insomma, almeno dall’inizio, non sempre è tutto chiaro.

https://www.youtube.com/watch?v=_TuMKr1wSik

Centrocampo ragionato: Leiva e Torreira

A centrocampo, in una mediana a due, nel 4-2-3-1 globale, il ragionamento alla base della scelta dei due interpreti di questo ipotetico team è più o meno lo stesso di quello affrontato per i difensori. In un caso o nell’altro, questi prospetti venivano dati per flop o, quantomeno, non per assoluti protagonisti delle loro squadre. Tuttavia, anche qui, il carattere, la forza ma anche l’esperienza e la voglia di emergere di questi due talenti ha annichilito la critica che, a conti fatti, s’è dovuta ricredere. Lucas Leiva da una parte e Torreira dall’altra, infatti, stanno mettendo insieme una stagione solidissima col primo, bravo a smentire chi lo reputava scarto del Liverpool, ed il secondo capace, dopo una prima buonissima annata alla Samp, di confermarsi e, addirittura, fare meglio della stagione precedente prendendosi le chiavi del centrocampo doriano e sviluppando una capacità offensiva, anche in zona gol, insospettabile.

https://www.youtube.com/watch?v=icy6HZs1UaY

Quagliarella sostenuto dal tridentazo

Infine, a chiudere questa formazione delle sorprese del campionato, ecco spuntare un attacco, numeri alla mano, straordinario. Parlando delle cifre raccolte dai quattro talenti in questione, dai ‘fab four’ offensivi di casa nostra, infatti, ci troviamo dinanzi ad un reparto da 44 reti e 29 assist vincenti. Uno score fantastico realizzato da calciatori, anche qui, ad un passo dal ‘viale del tramonto’. Tolto Politano, che mettiamo a sinistra in questo ottimo sodalizio, tutti, da Luis Alberto a Ilicic a Quagliarella, alla vigilia del campionato, erano visti come esuberi, come mere scommesse, come calciatori di contorno utili a dare il cambio e far rifiatare i presunti titolarissimi.

Per diverse strade, invece, ma anche grazie all’aiuto dei propri compagni e dei rispettivi allenatori, nell’ordine, Inzaghi, Gasperini e Giampaolo, i ‘vecchietti’ o gli ‘inesplosi’ si sono trasformati in bellissimi, e pure letali, cigni in grado di guadagnarsi il rispetto di tutti e di riabilitarsi, in tutto e per tutto, agli occhi del grande pubblico.

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