Sergio Ramos fischiato a Wembley: “Io, minacciato di morte, ho la coscienza pulita”
"Sono stato minacciato di morte e ho la coscienza pulita". Sergio Ramos dà una spallata ai fischi e alle contestazioni che lo hanno accompagnato prima (e durante) la partita di Nations League che la Spagna ha vinto a Wembley contro l'Inghilterra. La bordata di ‘buu' e di sibili scagliata dalle gradinate dello stadio londinese contro il difensore della Roja e del Real Madrid è arrivata non appena dall'altoparlante lo speaker ha annunciato l'entrata in campo del calciatore.
Perché il pubblico ce l'ha tanto con lui? Cosa ha fatto per attirare tante antipatie? Per il modo in cui interpreta il suo ruolo di centrale spietato e difficile da superare certo non esalta (soprattutto i tifosi delle squadre avversarie) ma Oltremanica non hanno dimenticato quanto accaduto in occasione della finale di Champions giocata e vinta a Kiev contro il Liverpool: sia per l'intervento alla spalla sinistra che ha messo ko Salah (‘provocato' con un tocco durante la cerimonia dei sorteggi di Champions), sia per la gomitata alla testa rifilata al portiere Karius (protagonista in negativo per gli errori che regalarono il successo e la Coppa ai blancos di Zidane e CR7).
Peccato, sono dispiaciuto – ha ammesso Sergio Ramos nelle interviste del dopo gara -. Avrei preferito ricevere un'altra accoglienza, però non fa niente anche questo fa parte del gioco. A quelli che mi fischiano vorrei ricordare le minacce di morte che ho ricevuto io e la mia famiglia.
Quanto a ciò che accadde nella sfida con i Reds ribadisce di avere nulla di cui fare ammenda. Suo malgrado è stato costretto (anche) a cambiare il numero di telefono per i messaggi minatori che gli arrivavano. Un intervento al limite del regolamento che Sergio Ramos ha sempre smentito fornendo la propria versione dei fatti: ovvero, che colpa ne ha se nel contrasto, al quale ha partecipato lo stesso Salah che sembra iniziare il fallo, ad avere la peggio è stato il suo avversario?
Non ho mai avuto intenzione di far male e procurare un infortunio a un altro giocatore in campo – ha aggiunto il difensore delle Furie Rosse -. E ribadisco di avere la coscienza pulita per quello che è successo a Kiev.
Dalle polemiche alle cose di campo: per la Spagna di Luis Enrique non poteva esserci esordio più felice considerato il nuovo corso in panchina dopo l'addio traumatico a Lopetegui. La vittoria di Wembley contro l'Inghilterra è il miglior biglietto da visita per il neo commissario tecnico.
Abbiamo affrontato una grande squadra, semifinalista della Coppa del Mondo e non ci poteva essere inizio migliore. L'assenza di Piqué? Gerard fa la differenza ma bisogna guardare al futuro perché ci sono anche altri giocatori molto forti.
