Russia, Akinfeev: “Possiamo sognare. E ora tutti sanno che sappiamo giocare al calcio”
La Russia ha sorpreso tutto il Mondo: eliminata la strafavorita Spagna e accesso storico ai quarti di finale. Prima della disgregazione politica dell'universo sovietico non era più accaduto che la nazionale di Mosca progredisse in un mondiale fino a questo punto. Un risultato conquistato col sacrificio, l'intelligenza tattica ma soprattutto la consapevolezza dei propri limiti. Senza osare oltre il lecito, centrando l'obiettivo.
L'occasione mondiale della Russia
Ciò che molte nazionali dovranno fare tesoro, soprattutto le favorite: in Russia è di moda la sorpresa, con Germania, Portogallo, Argentina e Francia che hanno già salutato il torneo. Delle grandi favorite, al momento c'è solamente la Francia e all'appello mancano solamente Inghilterra e Brasile (che si potrebbero incrociare in semifinale).
Insomma, il tabellone ha regalato ai russi una piccola corsia preferenziale per il sogno iridato che da questa sera è un po' più concreto, anche per le parate – nei 120 minuti di gioco e nei rigori decisivi – di Akinfeev, il portiere che è diventato subito l'idolo dei tifosi e portato in trionfo dai compagni.
Akinfeev, l'eroe dei calci di rigore
Dopotutto la Russia è la padrona di casa, ha dalla sua parte il clima creatosi attorno alla Nazionale, un tifo enorme, e adesso anche un tabellone favorevole alla speranza. Igor Akinfeev, il portiere che ha ‘ipnotizzato’ Koke e Iago Aspas ha confermato che anche i ‘piccoli' possono trasformarsi grandi: autore di tre parate decisive nei tempi regolamentari, ha sventato due penalty.
Stiamo giocando un campionato fantastico e penso che non solo i nostri sostenitori, ma anche i tifosi degli altri paesi si siano immersi in questa atmosfera e abbiano capito che la Russia è un paese in cui i giocatori sanno giocare a calcio, vogliono giocare a calcio e che è un Paese in grado di festeggiare
La confessione: giocare per arrivare ai rigori
La Russia adesso è l'emblema di questo Mondiale: nulla è perso a priori, anche quando si gioca contro un avversario decisamente favorito. Proprio la nazionale padrona di casa aveva impostato gli ottavi conscia della forza della Spagna. Senza paura ma senza imbarazzo, ha giocato per arrivare fino agli undici metri: "Devo essere sincero, speravamo nei rigori, perché è sempre difficile giocare contro la Spagna. Ed è successo. Vogliamo ringraziare i tifosi per il loro supporto. Ho già detto molte volte prima del torneo che dobbiamo essere uniti e penso che l’abbiamo fatto"