Russia 2018: oltre alla tattica e alle scelte tecniche, vince chi sceglie il clima giusto
Ogni dettaglio può essere determinante. In un torneo così breve come un Campionato del Mondo, i particolari possono fare la differenza. E tra questi c'è anche la scelta del ritiro, le tempistiche per concentrarsi nell'affrontare al meglio la partita, il clima. Sì, perché anche se il Mondiale è in Russia di città in città le temperature cambiano e con i quarti di finale alle porte alcune nazionali si sposteranno di diversi chilometri.
Così, le strategie pre-gara diventano importanti quanto gli allenamenti e le scelte tattiche studiate dai commissari tecnici. Le temperature medie, se si calcolano le partite giocate finora dalle squadre arrivate ai quarti, non presentano grandi differenze ma è la scelta del ritiro che distingue i team rimasti da quelli che sono già andati a casa, eliminati più o meno malamente.
Il caldo del Brasile e Uruguay. Alcune scelte sembrano azzeccate: il Brasile ha scelto di lavorare nel caldo umido di Sochi, magari così per sentirsi a casa e oggi, a conti fatti, proprio torto non deve avere avuto. A parte lo sbandamento iniziale Neymar e compagni si sono pian piano ambientati giocando sempre meglio. Anche per gli uruguaiani il caldo è stato un elemento su cui puntare, con il quartier generale a Kazan, con temperature moderate al contrario della Svezia che si è rifugiata sul Mar Nero, al fresco.
Il freddo per Inghilterra e Svezia. Gli inglesi hanno scelto un clima più congeniale a loro, a Repino dove la temperatura va anche a 10 gradi. I giovani leoni inglesi hanno deciso di preparare lì anche le prossime partite, mentre la Croazia si è spostata: si erano stabiliti a Roshino, non distante da Repino, ma si alleneranno per i quarti di finale nella calda Sochi, in modo da abituarsi al cambio di temperatura.
La speranza russa. Infine i padroni di casa, la Russia, altra sorpresa di questo Mondiale, che è stabilita a Mosca dove però ultimamente le giornate si sono guastate spingendo verso temperature più fresche. Niente di preoccupante, visto che sono abituati ai cambiamenti di clima in questo periodo. La speranza è che la Croazia faccia più fatica e – magari – anche chi troverà in semifinale in caso di qualificazione.