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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Russia 2018, le magnifiche otto: chi è la vera favorita per la vittoria finale?

Brasile, Francia, Inghilterra e Uruguay. Poi Belgio e Croazia. Più staccate Russia e Svezia. Fino ad oggi i risultati e le prestazioni hanno detto che la nazionale di Neymar è ancora una volta la prima favorita. Ma l’entusiasmo di Croazia, Russia e Svezia lasciano aperto qualsiasi risultato sulla strada per Mosca.
A cura di Alessio Pediglieri
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Come stanno le magnifiche otto a un paio di giorni dai quarti di finale e mentre stanno smaltendo le fatiche degli ottavi? Tutte bene, alcune benissimo, e la candidatura a Mosca conferma qualche squadra già alla vigilia favorita, come il Brasile ma rilancia fortemente le outsider, che non sono poche e portano i nomi di Russia, Svezia, Croazia e Belgio. 

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Chi sta meglio – in base a quanto visto negli ultimi 90 minuti e oltre di gioco – è il Brasile di Neymar. Sono i verdeoro a guidare la classifica virtuale delle favorite alla vittoria finale. Neymar e compagni hanno giocato bene, stanno migliorando incontro dopo incontro e malgrado non siano una macchina da gioco e gol, si stanno confermando concreti e bravi.

Brasile, pragmatismo al potere

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Il Brasile è una Nazionale solida, quadrata, senza i voli pindarici dell'estro proverbiale verdeoro. Le qualità ci sono, ma ciò che può permettere ai sudamericani di poter ambire al sesto titolo mondiale è questo nuovo pragmatismo in campo, ‘europeo' quasi e molto meno ‘carioca'. Anche per questo – e anche perché è l'ultima delle grandi rimaste – il Brasile è al primo posto tra le favorite.

Francia, una macchina da gol

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Un posto più in basso ma sul podio, meritatamente, è la Francia di Deschamps che si è distinta in almeno tre partite per qualità, forza e determinazione. Vincere con l'Argentina 4-3 non era prevedibile in modo facile eppure i Blues sono stati capaci di gestire sempre la situazione. Grazie alle qualità immense della rosa a disposizione e per l'esplosione del giovane Mbappè che promette di non fermarsi qui.

Inghilterra e Uruguay, terre di bomber

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Sotto la Francia, a pari merito Inghilterra e Uruguay. Due entità astratte che si sono concretizzate attraverso i loro giocatori simbolo, Cavani, Suarez, Kane bombe veri che si sono confermati nel momento del bisogno. Se l'Uruguay di Tabarez ha dato lustro anche alla fase difensiva, i Tre Leoni rappresentano la Nazionale più giovane e di prospettiva in questo Mondiale.

Belgio, il talento per amico

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Tra le outsider, un piede fuori dal podio ce l'ha il Belgio che di qualità e talento non ha nulla da invidiare alle già citate nazionali. Guardando i singoli c'è da scommettere che ancora qualcosa di buono farà ma il destino lo farà incrociare con il Brasile e solamente un miracolo sportivo permetterebbe ai Diavoli Rossi di candidarsi quali outsider di lusso. Avessero trovato più fortuna in un tabellone impazzito, sarebbero stati da podio.

Croazia, esperienza da vendere

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Tra le rivelazioni, ecco la Croazia, una squadra matura e concreta. L'età giusta, l'esperienza necessaria: elementi che hanno permesso fin qui ai biancorossi di distinguersi in diverse occasioni, come nel match dei tre gol all'Argentina. Il più grande successo raggiunto in un Mondiale è il terzo posto, questa volta potrebbero fare di meglio perché il quarto con la Russia non è proibitivo sulla carta.

Russia, il sogno perfetto

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Proprio i padroni di casa rappresentano la moneta bucata di questo Mondiale. Nessuno credeva nelle loro qualità, tutti si aspettavano il classico ‘aiutino' ai padroni di casa e invece ad oggi i russi si sono guadagnati meriti su meriti. I cinque gol al debutto contro l'Arabia, il pragmatismo contro la Spagna. Una Nazionale che ha preso coscienza di sè e ha dalla propria tutto il pubblico e il clima che potrebbe fare davvero la differenza.

Svezia, dallo spareggio all'Olimpo

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Infine, la Svezia. L'odiata Svezia che ha eliminato l'Italia e che oggi è lì tra le migliori otto nazionali al mondo. Forse non è proprio così mediocre, forse la scelta di non portarsi Ibrahimovic ma giocarsi le proprie chance con il gruppo sta pagando. Arrivata per il rotto della cuffia, con lo spareggio contro l'Italia, giunta ai quarti senza mai brillare ma riuscendo a fare la differenza quando occorreva. I conti li si faranno anche con loro.

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