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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Russia 2018: il 50% dei gol arriva dai calci da fermo e l’Inghilterra nasconde un segreto

Alla vigilia dei quarti di finale, il Campionato Mondiale di calcio vanta il 48% delle reti totali, segnate su calci da fermo (corner, punizioni, rigori). Non è un caso: il VAR ha aiutato a disciplinare maggiormente il gioco e la nazionale inglese in particolare ha studiato tecniche dedotte dal basket e dal football americano.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un Mondiale da calcio piazzato. Russia 2018 è soprattutto questo, il gol che arriva con il gioco fermo, le difese schierate e gli attaccanti pronti alla conclusione. Una scelta precisa di molte nazionali e non un caso visto che quasi la metà delle reti fino ad oggi realizzate arrivano da punizioni, corner o rigori. Il tutto, forse, è dovuto anche alla novità principale in Russia: il VAR.

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Merito del VAR

L'occhio virtuale delle telecamere che collaborano con il direttore di gara è di certo un elemento che ha permesso di assegnare maggiori calci da fermo per contatti che prima non riuscivano ad essere bene interpretati. E anche la consapevolezza che il VAR possa intervenire nel confronto diretto in area di rigore – assegnando penalty con più facilità – potrebbe aver indotto i difensori a essere più ‘buoni' con gli attaccanti che ne hanno approfittato.

I dati parlano chiaro, soprattutto se si confrontano con quelli di 4 anni or sono quando in Brasile, nel 2014, a questo punto del torneo si arrivava solo al 28%. Oggi, alla vigilia dei quarti di finale, siamo già al 43%. Un'escalation che non può essere casuale e che è aumentata grazie soprattutto ad una nazionale in particolare, l'Inghilterra capace di mettere a segno ben 7 dei 9 gol fino ad oggi realizzati, su calcio piazzato.

Il segreto di Southgate e dei Tre Leoni

Il merito è del ct Southgate che si sta rivelando tatticamente perfetto. Gli inglesi hanno dato prova in questo torneo di essere una squadra cinica e robusta (ad esempio contro la Colombia), di saper soffrire e vincere (contro la Tunisia), di saper sfruttare l'occasione giusta per andare in gol (contro Panama). Insomma, una nazionale completa. Ma ciò non basta per giustificare le qualità che emergono nei calci piazzati.

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Il motivo per cui gli inglesi riescono a capitalizzare al massimo punizioni, corner e rigori è – oltre alle qualità tecniche dei singoli – dovuto a precisi studi tattici sviluppati in allenamento e dedotti da altre discipline, come il football americano o il basket. Non è un caso, infatti, che nei mesi scorsi Southgate abbia svolto un personale tour americano in giro per le franchigie dell'NFL e dell'NBA, parlando anche con allenatori e coach di varie realtà.

Tutti appunti e insegnamenti che ha portato con sè in Inghilterra e fatto suoi al momento della preparazione di questo Mondiale, dove lo stesso ct ha ammesso che la sua nazionale "deve  migliorare sui calci piazzati, elemento che abbiamo ritenuto determinate per questo Mondiale". Detto, fatto. Insieme ai vari preparatori atletici e al consueto staff, l'Inghilterra ha introdotto la figura dell'allenatore d'attacco, come avviene nel football amercano.

Si tratta di Allan Russell, 37 anni, scozzese, ex giocatore e oggi braccio destro di Southgate. "A ogni fine sessione si ferma con noi, ci fa vedere le debolezze dei difensori avversari, ci spiega come sfruttarle, ci disegna schemi e inserimenti da poi riproporre in partita" ha confermato Kane, bomber mondiale in carica. Una scelta precisa, derivata dai colloqui in patria con  l'allenatore della Nazionale di rugby, Eddie Jones. L'Uruguay è avvisato: contro l'Inghilterra è meglio non commettere falli.

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