Russia 2018 e il Mondiale del 1958 quante similitudini, e un’identica finale Brasile-Svezia
I Mondiali sembrano avere da sempre una certa linearità a livello di cabala e questa edizione, incredibilmente, sta prendendo dei contorni molto particolari, almeno fino a questo momento. E il Mondiale del 2018 sembra somigliare tantissimo a quello del 1958, che fu vinto dal Brasile in finale sulla Svezia che, tabellone alla mano, potrebbe essere di nuovo la finale a distanza di sessant’anni.
Il Mondiale del 1958 è stato in autunno un incubo poi tramutatosi in realtà per l’Italia. Perché quel Mondiale per quasi sessant’anni l’ultimo senza gli azzurri, che in Russia non ci sono andati. E qui c’è già un indizio, molto forte. Ma si sa che un indizio non basta mai, figuriamoci per trovare una similitudine tra quella Coppa del Mondo e questa.
Venerdì e sabato si disputeranno i quarti di finale di Russia 2018. Il tabellone propone Francia-Uruguay, Brasile-Belgio (entrambe in programma il 6 luglio), Russia-Croazia e Svezia-Inghilterra (il 7). Match tutti e quattro molto incerti, anche se i bookmakers danno come favorite la Francia, il Brasile, la Croazia e l’Inghilterra, che deve stare molto attenta alla Svezia, che ha fatto fuori nelle qualificazioni Olanda e Italia e nei gironi la Germania. Insomma tutte teste coronate.
In modo teorico ma anche pratico ci potrebbe essere una semifinale nobile tra Francia e Brasile, che si affrontarono in quello stesso turno nel 1958, vinsero i sudamericani per 5-2, Pelé realizzò una tripletta. Sessant’anni fa l’altra semifinale la disputarono la Germania e la Svezia, che esaltata dal fattore campo e trascinata dal calore dei tifosi vinse 3-1, segnarono tre calciatori che avevano calcato o calcavano i campi di Serie A (Skoglund, Green e Hamrin). Pochi giorni dopo il Brasile vinse 5-2 anche con la Svezia e conquistò il primo titolo.
Insomma la cabala e il tabellone dicono che qualcosa avvicina i due Mondiali, quello del 1958 e quello del 2018. Adesso mancano un altro paio di grosse prove. A giorni sapremo. Intanto spulciando bene quel tabellone si trova a livello di quarti di finale allora come adesso la Russia, che naturalmente all’epoca era URSS, e che solo tre volte, compresa questa, è arrivata tra le prime otto.