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Russia 2018: al debutto nel Campionato del Mondo, harakiri Colombia con il Giappone

In dieci contro 11 per l’espulsione dopo 3 minuti di Sanchez, i sudamericani sono stati sempre in difficoltà. Primo vantaggio con Kagawa su rigore, pareggio di Quintero. Ma nella ripresa, il ko arriva col in gol di Osako. A nulla è servita la presenza delle stelle colombiane, da Falcao a Rodriguez.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'espulsione dopo soli 3 minuti di gioco ha messo in ginocchio la Colombia che partiva con i favori della vigilia. Giocare l'intero match in 10 contro 11 ha permesso al Giappone di porre la gara sul ritmo e l'intensità sfiancando pian piano le resistenze della Nazionale allenata da Pekerman. E se i sudamericani hanno retto come hanno potuto il primo tempo, terminandolo sul punteggio di parità 1-1 (gol di Kagawa su rigore e di Quintero su punizione), nella ripresa la fatica si è fatta sentire. E quando Osako ha trovato il break decisivo, non c'è stato più il tempo né la forza di riportare il match di nuovo in parità.

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Kagawa a segno, Quintero risponde. Un primo tempo da grandi emozioni tra Colombia e Giappone, con due gol e una espulsione. I sudamericani, favoriti alla vigilia, hanno faticato le classiche sette camicie: sono andati in svantaggio, hanno dovuto giocare in 10 contro 11 dal 3′ minuto (espulsione di Sanchez) e sono riusciti nella rimonta proprio poco prima dell'intervallo. Alla rete nipponica siglata da Kagawa su rigore al 6′ minuto, sono riusciti a controbattere grazie ad una punizione di Quintero, al 40′, cjhe nel 2012/2013 giocava tra le fila del Pescara in Serie A.

Assedio Giappone. La ripresa è un assedio giapponese che prova a ottimizzare la superiorità numerica. I colombiani agiscono di rimessa, si chiudono a riccio e cercano di sfondare non appena c'è l'occasione giusta in contropiede. Ne nasce un secondo tempo a senso unico con gli uomini di Nishino che sprecano con Inui e Osako  due facili occasioni per riportarsi in vantaggio.

In campo anche James e Bacca. Al 60′ entra la stella più attesa, James Rodriguez che non è al cento per cento della forma ma che Pekerman mette in campo nella speranza che una giocata personale possa riportare il match sui giusti binari. La potenza di fuoco colombiana aumenta con l'inserimento anche dell'ex Milan Carlos Bacca ad affiancare Falcao in un 4-2-1-2 più offensivo.

Osako decisivo. Il Giappone però insiste e trova il break decisivo a 20 minuti dalla fine: l'occasione giusta la crea l'appena entrato Honda che offre l'assist vincente a Osako: colpo di testa preciso e fatale che colpisce il palo interno e regala al Giappone il secondo vantaggio del match. La Colombia prova a reagire con la forza dei nervi ma nulla può evitare la sconfitta al debutto.

Prima sconfitta della Colombia contro il Giappone. Era una sfida quasi inedita, con la Colombia che nell’unico precedente in Coppa del Mondo nel giugno 2014 era riuscita a spuntarla per 4-1 nel match che è stato anche l’ultimo match disputato dai nipponici nella competizione. Contro il Giappone i sudmaericani non avevano mai perso prima di oggi. Un brutto colpo per Pekerman che è al suo terzo Mondiale da allenatore – nel 2014 sempre con la Colombia e nel 2006 alla guida dell'Argentina. Il Giappone  aveva esonerato Vahid Halilhodzic ad aprile, solo due mesi prima dell’inizio dei Mondiali e al suo posto era arrivato Akira Nishino, che aveva già allenato la squadra nipponica alle Olimpiadi del 1996.

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