17 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ronaldo ammette: “Nel 2006 ero terrorizzato dall’idea di tornare a Manchester”

L’attaccante della Juventus ricorda il famoso occhiolino alla panchina inglese durante i Mondiali del 2006: “Hanno fatto tanto rumore quando ho fatto l’occhiolino ma non era dovuto all’espulsione di Rooney. È stato un momento difficile per me. Pensavo che quando fossi tornato a Manchester le persone mi avrebbero fischiato in tutti gli stadi”.
A cura di Alberto Pucci
17 CONDIVISIONI
Immagine

Sono molti gli aneddoti e le curiosità che offre la straordinaria carriera di Cristiano Ronaldo. A partire da quelli relativi al suo periodo al Manchester United e al suo rapporto con i tifosi britannici: diventato difficile dopo un gesto di CR7 passato alla  storia. Durante il Mondiale del 2006, il campione portoghese commentò infatti il cartellino rosso a Wayne Rooney (suo compagno allo United) con il famoso occhiolino indirizzato alla panchina inglese che scatenò le polemiche dei tifosi della Nazionale dei "Tre Leoni".

La precisazione di CR7

A distanza di anni, l'attaccante della Juventus è tornato su quell'episodio grazie ad un'intervista rilasciata al canale Youtube "Goalhanger" e riportata dal Daily Mail: "I media hanno fatto una tragedia che non è mai esistita – ha spiegato CR7Quindi quando sono tornato in Inghilterra avevo una certa paura, non per via di Rooney ma per via dei sostenitori della nazionale inglese. Hanno fatto tanto rumore quando ho fatto l’occhiolino ma non era dovuto alle circostanze con Rooney ma a un’altra situazione. È stato un momento difficile per me. Pensavo che quando fossi tornato a Manchester le persone mi avrebbero fischiato in tutti gli stadi".

Immagine

Il rapporto con Rooney

Tra Cristiano Ronaldo e Wayne Rooney non ci fu però quella guerra personale che molti avevano previsto: "Quell'episodio appartiene al passato – ha aggiunto il portogheseNe ho parlato con Wayne quando sono tornato a Manchester. Siamo ancora amici, ne parliamo e lui ha capito il mio punto di vista. Mi ha detto: ‘Cristiano, il passato è passato, parliamo del presente e vinciamo trofei insieme’. Wayne è un ragazzo fantastico. Tra compagni lo chiamavamo sempre ‘il pitbull’. Ricordo che quando perdeva la palla era così potente nel cercare di riconquistarla. Un ragazzo forte, un’abilità di tiro incredibile e ha segnato tanti gol. Un po' mi manca, in futuro, chissà, magari potremmo giocare di nuovo insieme".

17 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views